"Ella negli occhi pur mi restava,
e nell'incerto raggio del sol
vederla io credeva ancora."- Giacomo Leopardi
🌕
Devo salvarla. A costo della vita.
Navigo tra onde indemoniate, gestite dal soffio di Lucifero, in un tempo dove i secondi scorrono fulminei. Mi destreggio con una velocità che non credevo di possedere, e afferro la pistola.
La tenevo custodita nel cruscotto dell'auto.
A costo della vita.
E d'improvviso un colpo. È ancora vivo.
«No, non lo uccidere!» la sua è una preghiera che mi coglie impreparato. E non dovrebbe, perché Venere è buona.
Contro ogni logica decido di darle ascolto. Perché le sue iridi mi hanno implorato, lentamente pregato di non sporcarmi l'anima con l'ennesimo peccato mortale. Perché lei è fin troppo consapevole dello stato pietoso in cui verte il mio essere, completamente oscurato di pece.
E così mi alzo.
Poi, ennesimo boato. E ancora un altro.
Sangue e morte sull'asfalto. Un dolore lancinante mi squarcia il fianco, e s'impossessa delle mie forze.
Buio.
Sollevo le palpebre di scatto.
Respiro in maniera profonda, forse affanno; e fatico a collegare il raziocinio, i pensieri che sovvertono il mio cervello.
Riconosco la mia stanza, e soffermo lo sguardo sul soffitto. E intanto, un movimento sospetto mi fa subito voltare il capo.
Per un momento trattengo il respiro, quando la noto, stesa al mio fianco, dormiente, beata, con la delicatezza a rivestirle benignamente il corpo.
Quel corpo che ho assaggiato, posseduto, e che desidero tutt'ora, con l'ardore di chi ha commesso troppi errori, coi peccati capitali che rendono pesante la mia anima.
Ed è in questo istante che la ragione inizia a macinare ricordi.
Ho ucciso l'ex fidanzato di Venere.
Col solito sangue freddo, e l'indifferenza dipinta in volto. Eppure, lei mi ha pregato di non farlo.
E questo è l'ennesimo fardello che mi appresto a caricarmi in spalla.
La osservo, voltandomi completamente sul fianco sinistro. E probabilmente resterei ore a bearmi della tranquillità di questo momento, col silenzio a distendere le meningi, e la frenesia della mia vita spericolata che semplicemente resta arginata al domani, chiusa in un imminente futuro che vorrei non giungesse mai.
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Black Swan [Bruno Bucciarati]
Fanfiction«Quindi lavori qui, dopo l'università?» «Ti dispiace?» «Al momento no.» 🌕 «Hai degli occhi tremendamente belli, per essere così vuoti.» «Che ne sai tu? Non conosci niente di me.» «Non ho bisogno di conoscerti per capire quanto tu sia cresciuta in f...