Capitolo 52

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"Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond'io nudriva 'l core
in sul mio primo giovenile errore
quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono,

del vario stile in ch'io piango et ragiono
fra le vane speranze e 'l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.

Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesmo meco mi vergogno;

et del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto,
e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno".

- Francesco Petrarca

🌕

«Ancora non riesco a credere che sei riuscito a convincere papà

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«Ancora non riesco a credere che sei riuscito a convincere papà.» Francesca mi osserva con dolcezza «Si, e adesso ho la responsabilità di te. Quindi vedi di non fare cazzate.» le lancio uno sguardo serio, ma non credo lo percepisca più di tanto. È troppo felice per la notizia, e il sorriso enorme sul suo viso ne è la prova.

Inizialmente papà è stato restio.

«Ha solo diciassette anni e tu ventidue! Siete due ragazzini, insomma!» queste, le sue esatte parole, prima che gli ricordassi che nella mia vita non ho avuto mai tempo per essere davvero un ragazzino.

Sono cresciuto quando avrei dovuto pensare a giocare coi miei coetanei; e questo ha forgiato il mio carattere orribile, nonché i primi peccati capitali che hanno finito per deturpare non solo la mia anima, ma anche le persone che hanno scelto di starmi accanto.

Automaticamente osservo in direzione di Venere, intenta a sistemare la cintura di sicurezza. Lei ha scelto di rimanere al mio fianco, e ha assorbito parte del mio dolore senza esitare nemmeno una volta.

Le sono grato.

Perché chiunque al suo posto sarebbe scappato. E forse è proprio per questo che non mi sono mai spinto oltre, con le donne, dopo Valeria.

Oltre alla ferita del suo tradimento, all'odio che aveva insinuato sotto la mia pelle, forse ho inconsciamente voluto preservare le donne che ho frequentato. Perché, in effetti, che vita avrei potuto dare loro?

E che vita posso dare a Venere?

Me lo chiedo spesso. E poi ricordo che noi non abbiamo una relazione, e questo risolleva in parte la mia anima; per poi sprofondare di nuovo nell'oscurità, guidato dalla maledetta consapevolezza che questo rapporto non durerà per sempre.

Siamo entrambi spaventati dai sentimenti puri, e non si addicono ai cocci della nostra indole detritica. Per questo ci limitiamo a restare in bilico, senza eseguire nessun passo.

Black Swan [Bruno Bucciarati]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora