"Forse perchè della fatal quïete
Tu sei l'immago a me sì cara, vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre, e lunghe, all'universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge."-Alla Sera,
Ugo Foscolo🌕
Spesso mi domando per quale motivo io sia venuto al mondo. Quella notte, quando i miei genitori mi hanno concepito, Dio avrebbe potuto semplicemente far andare tutto nel verso sbagliato, permettendo a mia madre di non avere l'incombenza di dover crescere un bambino -perché è evidente che per lei io sia solo una spina nel fianco- e forse mio padre sarebbe ancora vivo.
Perché, ne sono certo, il loro matrimonio sarebbe finito ancor prima di iniziare.
Mia madre non è adatta alla vita di coppia, ai ruoli che le vengono imposti con forza dalla società. Il che è un bene, perché dimostra quanto sia combattiva. Ma ciò non giustifica il fatto che abbia lasciato mio padre di punto in bianco, con me al seguito.
Non mi è mai stata data una spiegazione plausibile riguardo questa situazione.
Anzi, l'argomento non è stato neanche mai intavolato; nonostante le mie continue richieste, le mie domande insistenti, lei ha sempre sviato l'argomento.
Oppure mi ha urlato contro, mandandomi nella mia stanza, più incazzato di prima.
La rabbia, ho notato, ha sempre fatto parte di me. Nata e cresciuta nel mio corpo, a nutrire la mia mente, o forse occupandola da brava parassita. Ha finito per riempirmi le giornate, le settimane, e poi la vita intera.
Non credo di possedere alcuna emozione, se non l'ira.
Mi chiedo se questo sia poi così grave.
Le persone sono malvagie, meschine -io in primis- e quale modo migliore di reagire se non con la rabbia?
L'empatia e la dolcezza non hanno mai abbracciato il mio cuore; almeno, non adesso.
Ed è strano aver tentato di farmele piacere, in passato? Forse ho provato a tatuarmele addosso, ma i risultati sono stati piuttosto scarsi.
E d'un tratto, in un attimo di totale smarrimento tra i ricordi dei miei peccati, la sua figura si distende perfettamente dinanzi ai miei occhi. Lei è la causa dei miei mali, del mio precipitare continuo verso l'inferno.
L'impatto sarà fatale, e negarlo sarebbe inutile. Ma forse, nei meandri oscuri della mia anima denutrita d'amore, un piccolo barlume inizia a solleticarmi. Un fastidioso, piccolo, barlume.
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Black Swan [Bruno Bucciarati]
Fiksi Penggemar«Quindi lavori qui, dopo l'università?» «Ti dispiace?» «Al momento no.» 🌕 «Hai degli occhi tremendamente belli, per essere così vuoti.» «Che ne sai tu? Non conosci niente di me.» «Non ho bisogno di conoscerti per capire quanto tu sia cresciuta in f...