Grace
Mi sveglio felice e spensierata, sono felice di aver chiarito con Nathan. Mi dirigo in cucina dove trovo Dustin e Vic.
«Buongiorno tesoro, hai da raccontarci qualcosa?» dice Vic
«Buongiorno spiona» dico ironica, le vado incontro e la abbraccio.
Ci sediamo tutti e tre a fare colazione e gli racconto quello che è successo la scorsa sera.
«Beh direi che l'ha meritato il perdono» dice Dustin ridendo
«Direi di sì» dico sorridendo
«Bene, ora alzate il culo e andate a prepararvi altrimenti si fa tardi» dice Vic con il suo solito tono materno. Vado in bagno, faccio una doccia, mi vesto, metto un filo di mascara e mi dirigo in cucina. Trovo tutti e due già pronti cosi usciamo di casa e ci dirigiamo in macchina.
Arrivati all'università ci dividiamo. Io e Vic abbiamo lezione insieme, così ci dirigiamo nel corridoio a sinistra. Dustin invece va dal lato opposto.
Arrivata in aula noto che non c'è Nathan, questo è uno dei tanti corso che seguiamo insieme.
«Che hai?» chiede Vic
«Nathan non c'è» rispondo pensierosa
«Sarà in ritardo» risponde
«Probabile»
Inizia la lezione, io prendo appunti e nel mentre fisso l'orario, Nathan non arriva..
Finita la lezione, mi dirigo verso la prossima. Entrando vedo che c'è Logan.
«Buongiorno Log»
«Buongiorno rossa»
«Hai visto Nathan nei dintorni? Non l'ho visto per niente stamattina. Non c'era nemmeno a lezione» chiedo
«No non l'ho visto, in realtà stamattina l'ho chiamato ma non ha risposto» dice
Ci sediamo e iniziamo ad ascoltare il professore. Io mi estraneo immediatamente pensando a come mai lui non ci sia. Decido di mandargli un messaggio
Io: Buongiorno, come va?
Passano 30 minuti, ma non ricevo nessuna risposta
Io: Nath, va tutto bene?
Nemmeno a questo messaggio ottengo risposta.
Passano le intere lezioni e lui non si presenta all'università.
«Grace, cazzo, ma senti?» mi volto di scatto trovando Vic dietro di me
«Ti vengo dietro da 10 minuti, ti sto chiamando e non senti. Che cazzo guardi su sto telefono, sembri incantata.»
«Ho scritto a Nathan ma non si è fatto sentire, non si é visto nemmeno in giro. Logan stamattina l'ha chiamato ma non ha risposto. Sono preoccupata» dico preoccupata.
Decido di contattare Yasmin, sperando che abbia qualche notizia su di lui. La sua risposta, però, mi fa rabbrividire. Nathan é uscito presto stamattina senza dire una parola, e nessuno sa dove si trova.
Subito dopo mi arriva un altro messaggio
Yas☀️: Grace, non riesco a rintracciarlo. Non risponde nemmeno a me.
Io: cazzo Yas. Ma é successo qualcosa? Perché é sparito dal nulla?
Yas☀️: Cazzo Grace, oggi é l'anniversario della morte di mia madre.
Dopo che ricevo la risposta di Yasmin, un'ondata di ansia e preoccupazione mi travolge. Il mio cuore batte più velocemente del solito, mentre le mani tremano. La consapevolezza che sia sparito e che sta affrontando l'anniversario della morte della madre da solo, mi riempiono di una sensazione di impotenza e angoscia. Mi sento come se il terreno sotto i miei piedi stesse cedendo, e l'idea di non poter fare nulla per aiutare Nathan in un momento così difficile mi riempie di frustrazione e paura.
«quindi? Yas non sa nulla?» chiede Vic preoccupata, vedendo la mia reazione.
Non le rispondo pensando dove potrei cercarlo, ed ecco che mi si accende la lampadina in testa.
«So dove cercarlo. Dammi le chiavi della macchina» dico
«Eh?» dice Vic, mentre mi passa le chiavi
«Ci vediamo dopo Vic» dico allontanandomi da lei. Arrivo fuori e salto in macchina.
Ricordando le sue parole e la confessione che la spiaggia dove mi ha portata sere fa, era il suo luogo sicuro. Senza esitazione, mi dirigo verso quella spiaggia, sperando di trovarlo lì.
Il vento freddo mi accarezza il viso mentre cammino lungo la riva, cercando ogni angolo della spiaggia con lo sguardo sperando di trovare Nathan. Ed eccomi, lo vedo. Seduto su uno sasso, lo sguardo perso mentre guarda l'oceano, sembra così fragile, così solo.
Mi avvicino piano, cercando di non spaventarlo, e con la paura di poter essere di troppo.
«Nathan» lo chiamo dolcemente, avvicinandomi a lui.
Lui solleva lo sguardo, gli occhi rossi e gonfi dal pianto. Senza dire una parola, mi siedo accanto a lui e lo avvolgo in un abbraccio. Sento il suo respiro irregolare contro il mio petto.
«Immagino sia un giorno difficile» sussurro piano, stringendolo più forte. «Ma non devi affrontarlo da solo. Se ti va io sono qui»
Le sue lacrime iniziano a scorrere, e gli offro l'unica cosa di cui sono capace in questo momento, il mio conforto silenzioso. Non ci sono parole che possano attenuare il suo dolore.
«Mi manca ogni giorno, ma oggi.. oggi é veramente devastante.» lo sento sussurrare, mentre io lo accarezzo. «Grazie per essere venuta, Grace.» lo sento dire
«Non devi ringraziarmi.» dico stringendolo ancora di più.
Dopo qualche minuto, lo guardo e noto che ha segni di stanchezza in volto.
«Nathan, perché non torniamo a casa insieme?» suggerisco dolcemente.
Annuisce leggermente. Ci alziamo entrambi dalla roccia su cui eravamo seduti, camminando lentamente lungo la riva.
Arrivati a casa, dopo aver rassicurato Yasmin, decide di uscire e lasciarci da soli. Mi prendo cura di Nathan come meglio posso. Gli preparo da mangiare, optando per qualcosa di leggero. Mentre cucino, sento la sua presenza accanto a me. Quando il cibo è pronto, poso il piatto di fronte a lui con un sorriso affettuoso.
Appena finisce di mangiare lo vedo vedersi sul divano, ed è chiaro che é stanco.
Finisco di sparecchiare e lavare i piatti e mi siedo accanto a lui, cercando di essere meno invadente possibile.
«Ti senti un po' meglio?» Lui annuisce appena.
I nostri sguardi si incrociano. La tensione nell'aria è un mix di desiderio e eccitazione.
Si volta e mi accarezza, le mani seguono il contorno del mio viso, una carezza dolce. Lentamente, i suoi occhi incontrano i miei con una intensità che mi fa accelerare il battito del cuore. Si avvicina, le sue labbra si fondono sulle mie in un bacio carico di passione. Le mani di entrambi iniziano ad esplorare il corpo dell'altro, un'indagine di desiderio e intimità.
Mi fa stendere sul divano, si mette su me facendo attenzione a non farmi male, infila le mani sotto la mia maglia, toccando la mia pelle calda. Mi toglie la maglia lanciandola atterra, e inizia a lasciarmi piccoli baci sul petto e sulla pancia. Mentre scende lascia una scia di baci sul mio corpo, l'eccitazione cresce per entrambi. Inizio a sfilargli la maglia, e lui guardandomi negli occhi, inizia a sbottonare i miei pantaloni e ad abbassarli piano, quando si sbarazza anche di quest'ultimi, ritorna a baciarmi. Per poi fare anche lui la stessa cosa.
Mi guarda come per chiedere il consenso, e io faccio cenno di si con la testa. Si sbarazza anche dell'ultimo elemento rimasto, le mie mutande.
Ci fondiamo uno con l'altro e ci perdiamo in questo momento. Il divano diventa il luogo di una danza delicata tra due anime in cerca di conforto. Si crea una connessione profonda, un insieme di emozioni che riempiono lo spazio intorno a noi. È come se il mondo intorno a noi svanisse, lasciando solo noi due nella nostra bolla.
Quando tutto finisce, rimaniamo lì, avvolti l'uno nelle braccia dell'altro. In questo abbraccio, sento un conforto che guarisce le ferite invisibili.
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Sotto lo stesso cielo
ChickLitGrace é una studentessa di legge. Dopo un passato burrascoso e dopo vissuto una serie di difficoltà familiari, personali e amorosi, decide di trasferirsi con i suoi due migliori amici. Arrivata nel North Carolina conosce un ragazzo di nome Nathan, a...