12 anni prima
Grace
Sono in camera mia, sto studiando, solitamente in alcune cose mi aiuta mia madre, ma lei purtroppo non c'è, è andata a sbrigare delle commissioni. Così mi viene un'idea geniale, potrei chiamare papà, magari non è tanto impegnato e riesce a trovare qualche minuto per spiegarmi alcune cose.
Esco dalla camera e mi dirigo verso l'ufficio di papà, mi avvicino alla porta con un sorriso giocoso sulle labbra. Con il cuore leggero e l'entusiasmo di condividere qualcosa con lui, busso alla porta ma non ottengo nessuna risposta. Così mi affaccio con il mio solito entusiasmo contagioso.
La luce fioca filtra attraverso le fessure, proiettando un'ombra inquietante sul pavimento. L'aria é carica di tensione, come se il destino stesso avesse tessuto una trama intricata.
Mentre spingo leggermente la porta, un sottile raggio di luce svelò la scena dolorosa. Mio padre, di solito imponente e rispettato, é seduto sulla scrivania con la segretaria, una figura femminile che aveva sempre suscitato in me sospetti nascosti.
Le loro voci sospese nell'aria vibrano come un'eco traditrice. Vedo mio padre girarsi rapidamente, gli occhi colmi di colpa, mentre la segretaria cerca di nascondere l'imbarazzo dietro un sorriso imbarazzato. I documenti sparsi sulla scrivania sembrano una metafora del caos che si sta svelando.
Le parole si scontrano nell'aria, e il cuore batte forte nel petto. Le promesse tradite e la confusione emotiva danzano nel mio sguardo. Sento il terreno cedere sotto i miei piedi mentre affronto una realtà che avrei preferito ignorare.
Lo guardo con rabbia «Tu. Fai schifo» dico a mio padre, poi volandomi verso la donna che ho difronte dico «e tu, tu sei una gran puttana»
«Grace, posso spiegare. È complicato.» dice mio padre cercando di avvicinarsi a me
«Complicato? Stai giocando con le nostre vite, con la nostra famiglia!» dico allontanandomi da lui
«Lo so che ho sbagliato, e mi dispiace.»
«Ti dispiace? Ti dispiace che ti abbia scoperto, immagino. Perché così ho messo fine a questo schifo!» dico urlando
«No, mi dispiace davvero, Grace. Ho tradito la tua fiducia, e quello che ho fatto è imperdonabile.»
«Imperdonabile è dire poco. Come hai potuto?» dico stringendo i pugni
«Non c'è scusa che possa giustificare le mie azioni. Ma ti prego di ascoltarmi, di capire che ho commesso un errore grave.»
«Oh, capisco. Un errore grave. Non posso credere che tu stia cercando di minimizzare tutto questo.» dico in modo sarcastico
Nel bel mezzo del litigio, mia madre rientra a casa, entra nella stanza, avvertendo la tensione nell'aria.
«Cosa sta succedendo qui? Perché state litigando?»
«Cosa succede? Che l'uomo che ho difronte é un gran porco e lei, lei é una gran puttana.» dico ferita
Mia madre rimane senza parole, sconvolta. Mentre mio padre cerca di spiegarsi, mia madre sembra persa, e inizia a prendere atto delle ferite che questa confessione ha inflitto alla nostra famiglia.
«Non posso credere che tu abbia fatto questo. Hai distrutto la fiducia che avevamo, la famiglia che abbiamo costruito insieme.» dice mia madre con voce tremante
Mio padre abbassando lo sguardo: «Lo so che ho deluso tutti voi. Non so cosa dire.»
«Non c'è niente da dire. Hai tradito non solo me, ma anche tua figlia. Hai frantumato tutto.» dice mia madre con rabbia
«Posso cercare di riparare le cose, possiamo cercare una soluzione.» dice avvicinandosi a noi cercando di riparare qualcosa, ma ormai é tutto rotto
«No, non c'è soluzione. Non posso più fidarmi di te. Non voglio più vederti.» dice mia madre rigida
«Per favore, possiamo trovare un modo per superare questo.» imporla lui
«Il tempo delle discussioni è finito. Devi andartene. Non voglio più vederti in questa casa.» dice in modo freddo mia madre
«Ma... la famiglia...»
«La famiglia che conoscevamo è già finita. E ora, devi andare via.» dice mia madre risoluta.
Poi si volta verso Linda, la segretaria ma soprattutto una sua grande amica. O forse una sua grande falsa amica. «Come hai potuto, Linda? Eravamo amiche, e hai tradito la mia fiducia.»
Linda abbassando lo sguardo: «Lo so, Mirta, non so cosa mi sia preso. È stato un errore.»
«Un errore che ha distrutto la mia famiglia. Non so come abbia fatto a considerarti amica» dice mia madre delusa
«Non volevo che finisse così. Ero confusa.»
«Confusa? No, eri solo egoista. Hai cercato di prendere qualcosa che non ti appartiene.» Risponde mia madre con sarcasmo
«Mi dispiace davvero. Posso fare qualcosa per riparare almeno la nostra amicizia?» dice dispiaciuta
«È troppo tardi per questo. Hai distrutto tutto. Adesso, ti prego di uscire. Non voglio vederti mai più. Ora andate via, entrambi. Sparite. PER SEMPRE» dice con freddezza mia madre.
Dopo che i due escono mia madre crolla su una sedia
«Come ho potuto essere così sciocca? Ho dato tutto di me a quell'uomo.»
«Mamma, non è colpa tua. Non potevi sapere.» dico abbracciandola
«Ho ignorato le avvertenze, Grace. Pensavo fossi io a dubitare di cose inesistenti e ora la nostra famiglia è distrutta.»
«Ce la faremo, mamma. Siamo forti, entrambe. E io sarò qui per te, sempre.»
«Non so come andremo avanti da qui. La mia vita è stata costruita su bugie.»
«Ne usciremo più forti, mamma. Troveremo un modo.»
«Grazie, amore mio. Sarai la mia forza in questo momento buio.» dice abbracciandomi
Unite dal dolore ma determinate a superare la tempesta, ci abbracciamo cercando conforto l'una nell'altra.
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Sotto lo stesso cielo
Literatura KobiecaGrace é una studentessa di legge. Dopo un passato burrascoso e dopo vissuto una serie di difficoltà familiari, personali e amorosi, decide di trasferirsi con i suoi due migliori amici. Arrivata nel North Carolina conosce un ragazzo di nome Nathan, a...