Grace
Sono a lezione, seduta con Log e Jac ma quel ritardatario come al solito ancora non è arrivato.
Sto prendendo appunti ed ecco parli del diavolo... apre la porta ed entra Nathan con una ragazza bionda che lo segue, lui le fa l'occhialino e ci raggiunge, appena si siede noto che ha un succhiotto, ecco perché é in ritardo, d'un tratto sento un fastidio nascere dentro allo stomaco, un ondata di gelosia improvvisa mi travolge, e mio Dio no, non posso, io non ho interesse per lui e non sono gelosa. No no e no.
«Buongiorno Ariel» dice scompigliandomi i capelli
Io continuo a scrivere senza degnarlo di una risposta.
«Grace che c'è?» chiede serio
«Non devi rompere le palle Nathan, sto prendendo appunti, quello che non stai facendo tu visto che eri impegnato a fare altro.»
«Gelosa Grace?» dice ridendo
«Gelosa un corno Nathan, cazzo ma ti rendi conto che quello messo male sei tu? Sei indietro con il programma, chiedi a me ripetizioni e non hai nemmeno un minimo di rispetto. Dovrei essere io fuori a spassarmela con qualcuno e tu a prendere appunti. Sono cose che io già so e che sto scrivendo PER TE. E tu te ne vai a fare il coglione in giro» dico infastidita, non capisco perché ho un magone nello stomaco, io non sono gelosa
«Ei ei, calma ho capito. Scusami, non succederà più, la prossima volta sarò qui a prendere appunti. Ora calmati» risponde sorridendo
«Non sono agitata» dico in modo scorbutico
«Invece si» inizia ad infastidirsi
«Fanculo, sai che ti dico? Prenditeli tu gli appunti io vado via» dico alzandomi e lasciandogli i fogli in mano
«Ma che dici, dove vai?» mi blocca prendendomi dal braccio
«Lontana da te, tanto mancano 10 minuti alla fine della lezione. Potrai sopravvivere, il lavoro pesante l'ho fatto io, devi solo ascoltare il pensiero della professoressa ora. Grandissimo idiota» dico prendendo le mie cose per andare via
«Minchia ma sei seria?» dice sbuffando, mentre un ciuffo di capelli gli cade sul viso
Non rispondo e vado via.
Arrivo in giardino mi siedo su un muretto e mi accendo una Marlboro Gold
«Eccoti finalmente» Oh cazzo, Nate. Poggiato su un muretto con le braccia conserte, ha uno sguardo cupo e mi guarda incazzato
«Non ci credo Dio mio, mi perseguiti. Dopo quasi 2 mesi ancora qua» dico esasperata, mi alzo con l'intento di andare via e lui mi blocca
«Grace, dopo il nostro litigo sei sparita per 5 cazzo di giorni, venivo qui fuori per vedere se riuscivo a vederti e parlare con te e non ti ho mai vista, sei sparita» dice sofferente
«Mh si, esattamente» rispondo strafottente mettendomi un ciuffo dietro l'orecchio
«Dov'eri finita?»
«Non sono fatti tuoi»
«Non uscivi nemmeno da casa porca troia,dove cazzo eri finita? Dove sei stata quei 5 giorni?» urla avvicinandosi sempre di più
«Oddio!! Sei stato per 5 giorni a perseguitarmi a vedere se uscissi o meno da casa o dall'università ma sei impazzito?» dico sbalordita
«Eri da lui? Quel tipo della festa? Sei stata lì questi giorni?»
«Ma che cazzo stai dicendo? Ma da dove cazzo ti saltano in mente queste cose ma tu stai male, come ti permetti ad accusarmi di una cosa del genere» urlo e scoppio in una sonora risata
«Grace, sono stato 5 fottuti giorni a controllare se uscissi da casa o dall'università e tu non c'eri. Ti ho chiamato 60 volte e il telefono era staccato, ora non prendermi per il culo, perché é ovvio che lo hai fatto per evitarmi. Ti sarai nascosta da qualche parte perché é impossibile non uscire da casa per 5 giorni. E probabilmente sarai andata da lui»
É vero ho avuto il telefono staccato per giorni perché l'avevo rotto e ho chiesto a Dustin di andarlo a portare in riparazione, l'ho rotto la sera della festa mentre tornavo a casa, é caduto e non si è più acceso.
«Ma tu veramente credi che io stia con un altro ma come ti passa per la testa? Ma non capisci che il problema sei tu? che ti ho lasciato per come ti comporti e non per un'altra persona?»
«Ancora con questa storia?»
«Ma quale storia? Ma porca troia tu sei impazzito veramente. Ti ho già detto che non voglio più avere niente a che fare con te e mi stai facendo convincere ancora di più con questo comportamento. Ma ti sembra normale spiare per giorni casa mia per vedere se io fossi o meno dentro casa? Tu sei psicopatico cazzo»
Nemmeno tempo di finire la frase, che, mio Dio non ci credo, mi porto la mano sulla guancia, mi ha appena dato uno schiaffo. Lo guardo sconcertata. Sento dentro crescere una rabbia, gli occhi mi si appannano e non riesco più a trattenere le lacrime.
«Scusami, scusami non volevo» dice tornando lucido, si avvicina a me cercando di prendermi la testa fra le mani, ma io lo allontano
«Sparisci. Nate SPARISCI» dico in modo sdegnato.
Non me lo sarei mai aspettata, ultimamente era aggressivo verbalmente con me ma mai mi sarei aspettata che potesse arrivare al punto di fare tutto ciò.
Mi porto le mani alla faccia e scoppio in un pianto disperato.
![](https://img.wattpad.com/cover/362272449-288-k199870.jpg)
STAI LEGGENDO
Sotto lo stesso cielo
ЧиклитGrace é una studentessa di legge. Dopo un passato burrascoso e dopo vissuto una serie di difficoltà familiari, personali e amorosi, decide di trasferirsi con i suoi due migliori amici. Arrivata nel North Carolina conosce un ragazzo di nome Nathan, a...