Capitolo 39

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Nathan 
Il rapinatore mi ha inviato un messaggio con l'indirizzo dove incontrarci. L'angoscia e la rabbia si mescolano dentro di me, alimentando la mia determinazione a trovarla sana e salva.
Raggiungo il luogo indicato dalla voce al telefono, un magazzino fuori della città. Avvicinandomi al magazzino, sento un brivido lungo la schiena. Stringo i pugni, determinato a fare tutto il possibile per liberare Grace dalle grinfie di questi criminali.
Mi introduco nel un vicolo laterale che sembra condurre all'ingresso posteriore del magazzino. L'odore di ruggine e abbandono impregna l'aria.
Arrivato all'entrata, noto che la porta è socchiusa. L'interno del magazzino è buio e silenzioso, solo il sibilo del vento si fa sentire tra le crepe delle pareti.
Mi muovo con passi veloci attraverso il magazzino, cercando indizi su dove possano tenere Grace.
Dopo un po', sento un sussurro sommesso provenire da un angolo buio del magazzino. Mi avvicino, e la vedo. Grace, legata e spaventata, ma il suo sguardo si illumina quando mi vede. Un misto di gioia e paura brilla nei suoi occhi.
«Nathan...» mormora il mio nome, impaurita.
Mi avvicino rapidamente, sciogliendo le corde attorno ai suoi polsi. La abbraccio con forza, sentendo il calore del suo corpo contro il mio.
«Stai bene?» chiedo, cercando nei suoi occhi una risposta.
Lei annuisce, e in quel momento, la rabbia dentro di me si trasforma in una risoluta determinazione.
«Nathan, finalmente sei arrivato» dice qualcuno dietro di me, con sarcasmo. «Abbiamo avuto una piccola discussione con Grace qui.»
Mi avvicino con passo deciso, cercando di mantenere la calma.
«Questa è una questione tra me e voi.» dico con un ringhio
«Abbiamo bisogno di assicurarci che tu abbia capito il messaggio.» 
I rapitori si scambiano sguardi compiaciuti, «Abbiamo bisogno che saldi i tuoi debiti. E se non lo fai...» dice uno di loro lasciando la minaccia sospesa nell'aria.
Riesco a malapena a trattenere il desiderio di sfogare la mia rabbia contro di loro. Ma so che devo rimanere calmo, per Grace.
«Bene, vi darò i soldi. Ma lasciate andare Grace. Lei non c'entra nulla con il mio passato.»
I rapitori scambiano sguardi compiaciuti, come se si stessero godendo il mio tormento. «Ci vediamo stasera, al solito posto» dice uno di loro con un sorriso sinistro, prima di allontanarsi.

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