Nathan
Sono le 19:20, e sto finendo di aiutare mio fratello a sistemare lo studio, ha uno studio di tatuaggi, stasera lavorerà fino a tardi perché ha preso un appuntamento ad un suo amico che vuole un tatuaggio piuttosto grande quindi molto probabilmente ci metterà ore, ed é per questo che l'ha messo in serata, ha sempre preferito fare i clienti in giornata e gli amici e i parenti quando ha tempo libero.
Tra poco dovrò andare da Grace e non so cosa preferisce da mangiare, così scrivo a mia sorella e le chiedo se gentilmente può mandarmi il numero di Grace, appena me lo gira le mando un messaggio.
Io: Buonasera Ariel, per cena cosa preferisci? Pizza, Kebab, sushi?
Dopo pochi minuti mi risponde
Ariel🧜♀️: Sushi, decisamente!
Io: perfetto. Ci vediamo dopo
Sono le 20:10, sono in ritardo ma in mia difesa posso dire che non è colpa mia, ho ritardato al ristorante per prendere il sushi, lo avevo ordinato per le 19:45 e hanno fatto ritardo.
Arrivato davanti casa di Grace suono il campanello, sento subito dei passi che si avvicinano ed eccola che apre la porta. É con solo una maglia lunga fino al ginocchio. É struccata e ha i capelli legati in una coda alta.
«Prego, accomodati» dice
«Questa volta in accoglienza migliore della prima» rispondo ridendo
«Solo perché mi hai portato il sushi» dice ridacchiando
«Ma che stronza, piccola Ariel»
Lei mi da uno schiaffetto scherzoso sul braccio
«Ci hai preso gusto a schiaffeggiarmi? Se vuoi avere un contatto con me non fingere di volermi picchiare. Dimmelo direttamente» la prendo in giro, lei diventa rossa in faccia e abbassa la testa
«Ma che dici»
«Sto scherzando Ariel, perché ti imbarazzi così tanto?» mi avvicino togliendole una ciocca davanti alla faccia e mettendola dietro l'orecchio. Lei alza la testa e ci troviamo a pochi centimetri.
«Allora andiamo di là?» cambia discorso allontanandosi. Ci dirigiamo in cucina dove già ci sono sul tavolo i suoi appunti su cui dovrò studiare stasera
«Ceniamo e poi studiamo? » chiedo
«Direi di sì»
«Dust e Victoria non ci sono? Ho preso sushi in più anche per loro»
«No, sono usciti. C'era una festa, probabilmente torneranno a casa tardi. Ma nessun problema il sushi in più lo mangio volentieri io» dice ridendo
Mentre ceniamo, parliamo del più e del meno e scherziamo, ho preso un po' di wasabi e l'ho spalmato su un pezzo di sushi che sapevo mangiasse lei
«Ma che diavolooooooo» urla lei iniziando a bere, tutta rossa in viso
«Ops, hai mangiato un po' di wasabi?» dico ricedono a crepapelle
Ed è qui che inizia la lotta, lei si alza, prende del wasabi sulle dita e viene verso di me, io mi alzo e inizio a correre per tutta la cucina, infine inciampo sul divano, lei si butta su di me e mentre rido mi infila il dito con sopra il wasabi in bocca, io lecco il dito con fare spocchioso ma dopo qualche secondo mi alzo vado a sputare il tutto nel lavandino e inizio a bere, mentre lei ride.
«Piccola stronzetta» dico voltandomi verso di lei.
Si avvicina a me, alza la testa guardandomi negli occhi
«Piccante?» dice ridendo
«Leggermente» dico ridendo
Si avvicina con la mano al mio volto iniziando ad accarezzarmi, la guardo negli occhi intensamente e inizio ad avvicinarmi. Appena vede che sono distratto, alza l'altra mano e mi spalma wasabi sulle labbra, iniziando a ridere.
«Vuoi la guerra?» dico serio.
La prendo in braccio, facendola sedere sul ripiano della cucina. Inizio ad accarezzarle le gambe e nel farlo la maglia inizia ad alzarsi arrivando all'inguine. Mi avvicino lentamente alle sue labbra, il suo respiro si inizia a fare pesante. Continuando ad accarezzarle le gambe, le sfioro le labbra. Le prendo il labbro inferiore e lo mordo, iniziamo a baciarci in modo passionale, fin quando si rende conto del gusto del wasabi. Subito si stacca e io inizio a ridere.
«Piccante?» dico facendole il noto
Salta giù andando verso il lavandino, apre l'acqua e inizia a sciacquarsi la bocca. Mi avvicino, posandole le mani sui fianchi, avvicino le labbra al suo collo lasciandole una scia di baci. Lei rabbrividisce e si volta di scatto.
«Bene, lo scherzo é finito. Siediti, c'è da studiare» dice seria
Così mi siedo, prendo gli appunti in mano e inizio a leggere, dopo un po' lei inizia a spiegare e così facendo passano 2 ore.
«Ok, per stasera va bene così. Continuiamo domani»
«Finalmente, sono esausto» esclamo
«Ci manca solamente un argomento e abbiamo finito»
«Così poco? Quindi finirà il mio tempo con te» dico fingendo di piangere
«Che stupido» ride
«Bene, quindi continuiamo domani» dico alzandomi, lei mi segue
«Si esatto»
Mi dirigo verso la porta e lei mi accompagna
«Grazie della serata Ariel»
«Grazie a te, é stato divertente» sorride
La accarezzo, mi abbasso e le do un bacio sulla testa, dopodiché mi volto e vado verso la macchina.
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Sotto lo stesso cielo
ChickLitGrace é una studentessa di legge. Dopo un passato burrascoso e dopo vissuto una serie di difficoltà familiari, personali e amorosi, decide di trasferirsi con i suoi due migliori amici. Arrivata nel North Carolina conosce un ragazzo di nome Nathan, a...