CHAOS

CAPITOLO VENTISEI

🌶️🔴
GIADA

"Non mi interessano le storie d'amore.
I miei gusti sono molto singolari.
Non capiresti"
~Christian Grey

«Mi fa ancora male.» Ammisi, mentre mi cambiavo la benda che avevo sull'addome.

Mi osservai la ferita al centro della mia pancia e non era molto piacevole alla vista, c'era un grande segno che mi percorreva il fianco, ancora aperto e non molto intenzionato a guarire.
In teoria si sarebbe dovuto cicatrizzare, mi sarebbe comunque rimasta la cicatrice che ogni giorno mi avrebbe ricordato che io ero sopravvissuta ai Warui.

Eravamo nella camera che il ragazzo mi aveva dato e io mi stavo guardando allo specchio, con Uriel sdraiato sul letto matrimoniale dal copriletto chiaro.

Non avevo ancora capito perché avesse una camera del genere in casa sua, che avevo confermato essere sui toni del nero e del rosso, con anche del bianco qua e là.

Quella stanza era per una ragazza?

Anche quel giorno eravamo stati tutto il giorno insieme e non era per niente stato spiacevole, probabilmente era per questo che il dolore della mia ferita era passato in secondo piano.

«Quel coltello era intriso di doku, probabilmente saresti morta se ti avesse preso il cuore.»

«Un Warui che usa il doku per uccidere altri Warui..» sospirai, bendandomi la pancia e facendo una smorfia di dolore involontaria.

«Lo fa da sempre, da quando è salito al potere, pensavamo fosse l'unico ad avere del doku. Ma quando tu mi hai minacciato di uccidermi e avevi una boccetta del veleno ho scoperto che tutta la parte di comandanti europei Warui ha delle riserve di doku.» spiegò, mettendosi a sedere e osservando attentamente i movimenti delle mie mani intorno alla benda, «non so per cosa lo vogliano usare.»

«Non lo so, fino a poco tempo fa pensavo di essere una semplice umana.» scrollai le spalle, mettendomi la maglietta del pigiama che mi aveva dato.

«Non posso tornare a casa mia a prendere le mie cose, giusto?» chiesi per l'ennesima volta, tristemente.

In tutti quei giorni non ero andata una singola volta a casa mia, non avevo idea se fosse ancora intatta o no..non mi ricordavo nemmeno se avevo chiuso il cancelletto in giardino.
Era una situazione del cazzo e non sapevo come ne sarei uscita.

«È troppo pericoloso ora, ti stanno cercando ovunque. O almeno, tutti i Warui comandati da Zayn. Vogliono ucciderti, per eliminare il vero erede.»
«Quindi mi stai dicendo che dovrò scappare per tutta la mia esistenza?» domandai, girandomi verso di lui e osservandolo.

Le sue gambe erano divaricate e aveva i gomiti appoggiati sulle sue ginocchia, con le braccia che gli reggevano il volto deformato da un'espressione burbera.
I suoi occhi verdi che mi scrutavano erano più scuri del solito, oscurati da un buio spaventoso che aleggiava nelle sue iridi, ma allo stesso tempo erano illuminati lievemente dalla luce fioca dell'abat-jour nella stanza.
I suoi capelli erano spettinati e la sua bocca leggermente socchiusa, come se mi stesse invitando a baciarla.
Era tremendamente bello.

«No, non sto dicendo questo, quando riuscirai a padroneggiare per bene i tuoi poteri potrai ucciderli tutti ad occhi chiusi.» mi fece l'occhiolino, ritornando al solito ghigno.

Ma quell'oscurità che aveva immerso i suoi occhi non scomparse.

Io annuii, rassegnata all'idea che sarei dovuta riuscire ad ogni costo a governare le mie abilità.