GIADA
🌶️🟢"Io e lui non avevamo scelto
di essere nemici ma
eravamo stati costretti ad esserlo
sin dal primo momento."
~GiadaJack notò che stavo fissando il vuoto e mi richiamò ridendo, schioccandomi scherzosamente le dita davanti al viso.
«Terra chiama Giada,» ridacchiò, «tutto okay?» chiese, posando sul tavolo la mano che aveva alzato per richiamare la mia attenzione.
«Sì, sto bene, stavo solo pensando a quanta fame ho.»
Sapevo solo mentire.
Ma non potevo di certo dirgli che stavo pensando ad un detenuto in un modo che non avrei nemmeno dovuto immaginare.Dopo aver cenato con un pasto offerto con insistenza da lui, passammo tutta la serata insieme, chiacchierando e camminando per le strade di Brooklyn.
Decidemmo di andare in un parco e ci sedemmo su una panchina immersa nel verde e con di fronte un lago illuminato dalla luce di un lampione.
Lui parlò molto di sé e io ascoltai semplicemente tutto quello che aveva da dire, non sapendo esattamente cosa aggiungere sulla mia vita.
Non potevo rivelargli niente su di me.Per tutta la sera sentii addosso a me una sensazione estremamente strana, come se avessimo avuto dietro un'ombra costante che seguiva ogni nostra singola mossa.
«Beh, Giada, grazie per la compagnia.» Mi sorrise il castano dopo aver fatto una passeggiata ed essere tornati tra la gente.
Gli sorrisi a mia volta e notai che mi stava fissando.
Pensai per un istante di baciarlo ma quel pensiero svanì istantaneamente perché non provavo niente e non volevo illuderlo.Mi avvicinai a lui e mi alzai sulle punte dei piedi, scoccandogli un bacio sulla guancia.
«Grazie a te, è stato piacevole passare del tempo insieme.»Lui mi guardò con gli occhi spalancati per poi sorridere in modo da ebete, toccandosi la guancia con una mano.
«A domani.» Mi salutò, praticamente camminando sulle nuvole.
Beh, era bastato poco per farlo felice.
Sospirando feci per salire sul taxi ma lui mi bloccò, avvolgendomi in un abbraccio.
Un abbraccio che due amici non si sarebbero mai dati, soprattutto per il modo in cui aveva posato le sue mani sul mio corpo.«Non ne ho parlato oggi ma volevo dirti che mi dispiace per quello che stai vivendo, sono sicuro che riuscirai a superare tutto, sei forte.» Si staccò per un secondo dall'abbraccio e mi sorrise.
Quel sorriso, un sorriso contagioso che ti illumina le giornate anche più buie..
Mi ricordava la mamma.«Grazie,» affermai, sentendo nel tono della sua voce qualcosa che non andava.
Ma probabilmente era solamente una mia impressione, una delle mie tante paranoie ingiustificate.C'era una luna splendente in cielo, circondata da numerose stelle e Jack era una persona fantastica.
Era sicuramente una bella atmosfera ma non c'era niente da fare, non avevo intenzione di andare oltre.Lui annuì alle mie parole e io tornai in macchina, lasciandolo lì a desiderare un mio bacio, una mia prima mossa.
Che molto probabilmente non sarebbe mai arrivata.Tornata a casa mi lanciai sul letto e chiamai immediatamente Julia, nonostante fosse stato tardi.
«Allora, vi siete limonati?» chiese, quando rispose al cellulare.
«No..non mi piace ancora.»
«Mhh..»
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CHAOS
RomanceQuando tutto stava andando a rotoli nella vita di Giada, la protagonista di questa storia, un'occasione la sorprese. Ella ha sempre avuto come obiettivo quello di salvare la propria madre, affetta da una malattia molto grave, una malattia che richi...