CAPITOLO SEI

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GIADA

"Non arrenderti mai,
perché quando pensi che
sia tutto finito,
è il momento in cui
tutto ha inizio."
~Jim Morrison

«Ci sono altre cose che desidereresti dirmi, mamma?» la guardai, interrogativa.
Lei si morse il labbro inferiore, in ansia. Mi stava decisamente nascondendo altro, qualcosa di grande, qualcosa che riguardava i Warui, ne ero certa.

Non la volevo far sentire a disagio, era il mio ultimo desiderio, ma tra di noi avevamo fatto una promessa molto tempo prima; niente segreti.

Ma a quanto pare ero l'unica a rispettare quel patto.

«Se non vuoi dirmelo fa niente..anche se abbiamo fatto una promessa..» sospirai, scrocchiandomi le ossa del collo doloranti.

Non volevo di certo farla stare male, ma ero molto curiosa perché se ciò che mi teneva nascosto era qualcosa riguardante i Warui avrebbe fatto bene a dirmelo, dato che ne avrei incontrato uno a breve.
In più, ero abbastanza delusa da lei, perché aveva deciso di non fidarsi di me.

«Mi dispiace tanto Giada, ma ho fatto delle promesse molto importanti che non posso infrangere. Non posso dirti tutto.» mormorò, osservando il paesaggio fuori dalla finestra, come se fosse stato molto più avvincente della conversazione che stavamo avendo.

Feci per ribattere ma lei mi precedette, «so come uccidere un Warui.» affermò, secca, facendo perdere un battito al mio povero cuore.

«Te lo dirò in futuro però, quando sarà necessario, se servirà mai.» spiegò, nascondendosi sempre di più con il lenzuolo del lettino dell'ospedale.

«Mamma, non credo tu abbia capito bene, per la mia prima missione sarò in stretto contatto proprio uno di loro.» sussurrai, cercando di essere il più comprensiva possibile.

Avrei accettato qualsiasi sua reazione.
Lei si irrigidì e mi guardò con gli occhi spalancati, sconvolta.
Vedere Céline sconvolta era un evento più unico che raro.

«No..»
«Non ti preoccupare mamma, andrà tutto bene, ricordi? Sono forte.» cercai di rassicurarla, anche se lei mi guardò tristemente, sospirando.

«Non ti impedirò di seguire il tuo sogno, il mio consiglio allora potrà solamente esserti utile..nessuno lo sa, Giada, mantieni il segreto.» affermò, seriamente.

«Come fai a saperlo tu, allora?»

«Te lo dirò più avanti, ora fammi spiegare che abbiamo poco tempo, ma chérie.» mi sorrise, accarezzandomi una guancia.

Okay, mi stava nascondendo qualcosa di importante. Di molto importante, ne avevo appena avuto la conferma.

«Non puoi uccidere un Warui facilmente. Hai bisogno di oggetti molto rari e che difficilmente potrai trovare. Apri il mio armadio e digita "842186" nella mia cassaforte.» disse, indicando il suo armadio, consapevole di essere troppo debole per potersi alzare dal letto autonomamente.

842186? Era qualcosa di strano o era una semplice combinazione?

La donna prese un grande respiro quando aprii il piccolo armadio bianco dell'ospedale e trovai la cassaforte.
Digitai i numeri e la porta metallica si aprì con un click.

Al suo interno c'era un pugnale di ferro con il manico decorato da degli scheletri, delle rose, delle spine e dei teschi, con la lama affusolata e appuntita, talmente luminosa che sarebbe potuta brillare anche in una notte senza stelle.
Era spaventoso ma stupendo e raffinato.

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