Tutto Cambia

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~ Episodio 1 ~

Tutto Cambia






- 08 Novembre, domenica -


Cambiare, mutare, divenire. Tutti sinonimi che siamo soliti usare per definire il continuo fluire della vita, l'evoluzione del genere umano e non solo. Certe volte questa trasformazione è figlia degli eventi, altre è frutto di decisioni – ponderate, necessarie o imposte –, ma di sovente la causa è il normale corso del tempo che, scorrendo, ci trasporta da un punto "A" ad uno "B" della nostra vita senza bisogno di autorizzazioni e volontà.

Nel nostro caso specifico erano stati proprio il flusso del tempo, la salvaguardia della vita e le decisioni imposte dalla natura ad aver imposto alla vita di Jeon JungKook di cambiare. Mutare. Quella domenica mattina, al suo risveglio, si era sentito strano, stanco, e ogni osso del corpo gli faceva male, lui aveva imputato quel malessere agli allenamenti del sabato; tra i viaggi, il lavoro e il piccolo inconveniente del giovedì notte, aveva trascurato la sua routine sportiva perdendo così l'abitudine allo sforzo fisico ed era certo che quei fastidi fossero dovuti all'acido lattico oppure all'eccessivo affaticamento ma, visto che aveva trascorso tutto il resto della giornata precedente sonnecchiando sul letto e studiando seduto comodamente alla sua scrivania, non si spiegava perché fosse ancora così assonnato e fiacco.

Almeno quella era stata la sua convinzione, quasi un rifugio mentale, fino a quando si era dovuto alzare di corsa dal letto per rigettare i succhi gastrici nella tazza del bagno, visto che non aveva ancora mangiato nulla. Molte altre volte si era sentito esausto, ma vomitare non era mai stato uno dei sintomi più comuni da attribuire all'affaticamento. Cosa gli stava succedendo?

Anche TaeHyung aveva effettuato un piccolo cambiamento nelle sue abitudini per quel fine settimana, per sua scelta direbbe chiunque. In realtà, la paura del confronto lo stava paralizzando: questa sarebbe stata la spiegazione più onesta. Non aveva voluto parlare con JiMin, non era voluto uscire con gli amici per bere né organizzare con lui una serata da trascorrere a guardare film e mangiare dolciumi – e aveva fatto bene, visto che per tutta la giornata del sabato la forte emicrania che aveva iniziato a tormentarlo fin dal venerdì non se n'era mai andata.

Naturalmente in quella totale assenza di impegni aveva trascorso buona parte del suo tempo a pensare a JungKook. Avrebbe voluto concentrarsi sulle cose belle che erano successe tra di loro: l'Omega aveva accettato le sue scuse, avevano fatto del non sano ma appagante sesso in auto e finalmente – ma forse non per i motivi più giusti –, JungKook aveva deciso di concederglisi sotto il getto della doccia. Tutte cose magnifiche eppure TaeHyung non era riuscito a fare a meno di pensare che JungKook non glielo avrebbe più permesso.

Avrebbe dovuto approfittare della situazione, tanto erano soltanto due che scopavano, no? Era così che gli aveva detto. Urlato.

Aveva trascorso tutta la giornata in panciolle, sdraiato sul divano immerso nella lettura di quel diario che aveva dimenticato, ma non completamente. Tuttavia, quando la narrazione si era fatta fin troppo triste, aveva preferito cominciare a leggere dei documenti per il lavoro. Era già fin troppo avvilito dalla sua situazione sentimentale per concentrarsi sulle tragedie accadute un centinaio di anni prima nella vita di un ragazzo cinese sconosciuto. Anche se molti avrebbero potuto etichettarlo come una persona superficiale – ed alcuni alle sue spalle già lo facevano –, TaeHyung non lo era, lui aveva soltanto paura di leggere tra quelle righe la stessa sofferenza che apparteneva al suo Omega.

Anche JungKook piangeva quando restava da solo?

Anche JungKook si sentiva incompreso?

Anche JungKook si sarebbe tolto la vita?

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