Il tunnel

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"Ciao! Io sono Orsola e queste sono le ragazze del mio istituto!"

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"Ciao! Io sono Orsola e queste sono le ragazze del mio istituto!".
Le telecamere inquadravano il volto sorridente della direttrice, mentre registravano la scena da trasmettere in tutte le emittenti televisive del Vecchio Mondo e in quelle poche che erano presenti nella Terra Calda.
Dietro a Orsola, un gruppo di seccatissime alunne guardava il tutto con espressione rassegnata.
"Ed è qui che insieme al mio staff raccolgo profughi da tutto il mondo per dare loro un'opportunità! Pasti caldi, un'istruzione e divertimento all'interno di una struttura innovativa! Vivere nel Nuovo Mondo non è mai stato così facile! Cosa aspetti a trasferirti da noi?".
La leader sventolò allegramente una mano in segno di saluto, poi intimò all'AI di fermare la registrazione.
"Stop!". Si rivolse rabbiosa verso le ragazze.
"Insomma! Vi avevo detto di sorridere! Cosa sono quelle facce? Forza, rifacciamo tutto! Sorridete! O vi farò saltare il pranzo!".
Guardò di nuovo in direzione della telecamera: "Start! Ciao, sono Orsola e questo è il mio istituto? Un posto allegro, innovativo...".
Nel seminterrato Marilù sedeva accanto a Sybil sul lettino, mentre Januaria era semi sdraiata sul letto agganciato alla parete opposta. Sorrise:
"Mi basta la tua smartband, Marilù e posso aprire tutte le porte. Poi, se mi porti un tablet, posso farlo sembrare un bug...Orsola non si accorgerà di niente".
Marilù sospirò: "Quando si accorgerà che Sybil è scappata saranno dolori per te, Jan...".
"Macché. Faremo tutto di notte. Dirò a Orsola che dormivo, mentre Sybil è fuggita approfittando di un bug...".
Marilù era titubante: "Non ti crederà mai, lo sa che sei la migliore informatica della scuola e che sei perfettamente in grado di manomettere le porte...".
"Ma io quaggiù non ho nessun dispositivo per farlo! Non saprà che mi hai lasciato il tablet..."
Sybil ascoltava tutto con un misto di eccitazione e paura. Adorava l'idea di fuggire a fianco di Jim, tuttavia non voleva creare problemi alle sue nuove amiche, quelle strane terrestri che le stavano riservando tanto affetto inaspettato.
"Dimenticate che sono una sirena. Noi abbiamo poteri che Miss Orsola conosce bene. In determinate situazioni possiamo intervenire sulla realtà che ci circonda, oppure chiedere alla Regina dei Mari di farlo per noi. Ma sono circostanze che si verificano molto raramente...".
Januaria ascoltava tutto a bocca spalancata. Deglutì.
"Davvero? E quindi saresti in grado di aprire le porte con la forza del pensiero?".
Sybil annuì. "Sì, anche se in casi rarissimi. Credo che Orsola ne sia a conoscenza, dopotutto ha studiato molte materie scientifiche e il regno delle sirene rientra nella branca della biologia. Però noi sirene usiamo i nostri poteri con parsimonia, altrimenti rischiamo di danneggiare la nostra salute. Solo la Regina dei mari riesce a utilizzarli senza conseguenze. Ma interviene soltanto in casi rari..."
Januaria adesso sembrava sollevata:
"Ma è fantastico! Allora se Orsola mi accuserà di qualcosa le dirò che hai fatto tutto da sola...".
"Certo! Non potrà punirmi quando sarò fuggita da qui. Il problema è se riuscirà a farmi catturare dalla polizia..."
"Non ti cattureranno", ribatté Marilù. "Conosco bene il nostro mondo, se fai parte dell'élite nessuno può toccarti. E ricorda, Jim è un membro dell'élite. Solo che prima di fuggire dovrete incontrarvi e mettervi d'accordo...".
Sybil sentì lo stomaco contrarsi per l'eccitazione: "Intendi tramite il passaggio segreto?"
"Sì. Per questo ci sono io...".
In quel momento si udì un cicalino, poi la smartband di Marilù si illuminò e sul quadrante comparve il viso di Orsola:
"Marilù, sali subito! Devi aiutarmi con lo spot pubblicitario! Le allieve non vogliono sorridere, vieni a registrare la tua parte per favore! Dobbiamo essere convincenti!".
"Arrivo!", fece la ragazza alzandosi e salutando velocemente le due prigioniere.
Non appena rimasero sole, Sybil si rivolse a Januaria: "Perché non scappi anche tu? Jim ti proteggerebbe...".
Un velo di malinconia parve posarsi sul volto di Januaria.
"Anche se impedisse a Orsola di riportarmi qui, non saprei dove andare. Noi della Terra Calda non siamo ben visti fuori dall'istituto, per avere una posizione nel Nuovo Mondo devo completare gli studi. Altrimenti verrei sfruttata e sottopagata più di quanto già non facciano con noi stranieri...".
Sybil la guardò un po' spiazzata da questa dichiarazione: "Non scoraggiarti. Forse un giorno le cose cambieranno. Comunque quando sarò fuori verrò a trovarti, prometto che non mi scorderò di te...".
Al piano superiore Marilù stava sorridendo con incertezza alla telecamera:

 Al piano superiore Marilù stava sorridendo con incertezza alla telecamera:

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"Io sono Marilù!", esclamò impacciata. "Vivo nel rifugio del Nuovo Mondo, un posto bellissimo, dove abbiamo piscina, campo da tennis e potete...ehm...divertirvi. Però dovete studiare. Beh, soprattutto studiare e lavorare dodici ore al giorno per...".
"Noooooo!", esclamò Orsola interrompendo la registrazione. "Non così, devi essere allegra! Devi dire che qua dentro le ragazze si divertono! Accidenti Marilù, è tutto tempo perso. Farò fare lo spot all'intelligenza artificiale, voi siete un branco di incapaci!".
La leader sbuffò e si diresse in ufficio, chiedendosi perché fosse tanto difficile far pronunciare delle semplici frasi alle ospiti del suo istituto.
Entrò, sedette alla scrivania e prima di mettersi al lavoro, cliccò un'icona del computer che rimandava le immagini di un satellite.
Davanti a lei comparve il pianeta Avatar che galleggiava nel cosmo.
La donna lo guardò con un misto fascino e di timore.
Succedevano cose strane lassù, persone attirate via radio da un inequivocabile canto di sirena, partivano con le navicelle spaziali per non fare più ritorno alla terra.
Si chiese se non fosse giunto il momento di porre delle restrizioni sulla vendita di navicelle, ma poi pensò agli immensi guadagni che quel commercio fruttava alla città e alle aziende come quella di Nathan, uno dei suoi più cari amici.
"Mi domando se sia giusto controllare tutto...", pensò osservando le luci variopinte che provenivano dal pianeta. Erano luci ipnotiche, colori accattivanti che fluttuavano intorno ad Avatar, avvolgendo la sua natura selvaggia e il terribile segreto che si consumava in un angolo di quella stella.
Era un segreto in grado di uccidere chiunque gli si avvicinasse.

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