A chi ha creduto in me.
Al mio raggiungimento al traguardo del diploma e ad altri traguardi da raggiungere con una perseveranza benedetta.Ci sono profumi che appartengono a cose o persone.Indistintamente dallo scorrere del tempo rimangono sempre uguali e sono riconoscibili anche quando ci allontaniamo da questi.
Alice appena varca la soglia di casa,viene travolta dal profumo roseo che appartiene alla madre.Per lei questo ha segnato fin dal primo istante di vita,la sua pelle.
Ed è rimasto impresso fin dentro ogni cellula,pronto però a riesplodere adesso quando colei che lo detiene la raggiunge con stupore,poiché non pensava che avrebbe potuto nuovamente respirare il profumo della sua,di vita.
"Cece tesoro mio...Hai bisogno di vestiti puliti?."quando è agitata,Clara inizia a donare tormento alle mani.Nei giorni precedenti la figlia si è recata nel loro appartamento,soltanto per prendere dei nuovi cambi.
Pensa dunque che questo sia nuovamente il motivo per il quale sia lì:"No mamma.Sono ritornata."dice infatti,posando i due borsoni sul pavimento realizzato in parquet.
Prende un respiro profondo per inalare a pieno l'aria confortevole che la circonda:"Possiamo parlare?."le propone un po' timorosa,se non avesse voglia di farlo,lo comprenderebbe.Il comportamento che ha assunto negli ultimi tempi,per quanto potesse essere lecito,è stato comunque sbagliato nei confronti di chi modellato la sua persona,nel bene e nel male.
Se è così com'è lo deve soltanto a lei.E non può continuare a rinnegare la sua vera essenza.La madre annuisce immediatamente e si accomodano nel salotto che qualche settimana prima ha accolto il loro allontanamento e adesso è pronto ad accogliere la loro riconciliazione.
"Mentirei se dicessi che sono qui perché la mia rabbia è passata...È ancora molto presente."premette Alice,sospirando poco dopo:"Sono qui perché la morte della cara Ilde,che il Signore l'abbia in gloria,mi ha scosso profondamente.E nonostante io sia arrabbiata,scombussolata,delusa,orgogliosa,non vorrei mai perderti."un'affermazione che pungeva il suo cuore e che adesso finalmente ha avuto la voce di cui necessitava.
"Mi è dispiaciuto così tanto per Ilde,era una donna così buona.Così brava.Così dolce.Nessun figlio dovrebbe mai perdere i propri genitori.Penso che una madre e un padre dovrebbero essere costruiti per rimanere eterni.Ma questo era l'unico destino che le poteva ridare serenità.Sai,io a volte mi spavento al sol pensiero che un giorno dovrò lasciarti a combattere questa vita da sola."non bisogna nascondere la verità poiché la sua forza è trascinante e ha bisogno di spazio per attuarsi:"Figurati che già in questi giorni,pensavo costantemente a cosa facevi,mi chiedevo se stavi bene,se avevi bisogno di qualcosa.Lo so oramai sei cresciuta però noi ci raccontiamo tutto.Ma so anche che tu riuscirai ad affrontare tutto sempre a testa alta come è tua consuetudine fare."continua a dire e poco dopo ridono come non facevano da un po' di tempo.
Una risata che soltanto loro possono condividere e che permette alla situazione vissuta di distendersi notevolmente:"Riesco ad affrontare tutto senza avere nessuna paura,sapendo che tu rimani sempre qui.Con me.E mi sono presa la briga di allontanarmi con la solida certezza che alla fine,ti avrei trovato al solito posto.Non meritavi il mio comportamento immaturo e saccente...Lo dico apertamente,se fossi in te non perdonerei con molta facilità il mio atteggiamento."
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NUTRIRE LA VITA-VIAGGIO ATTRAVERSO LA CRESCITA
Teen FictionLa parola adolescenza deriva dal termine latino "adolescentia",composto dal verbo adolescĕre che significa crescere,e dal verbo alĕre che significa nutrire. Un mio personale racconto sulla fase più bella e complicata della mia e della vita di molti...