La campanella era suonata da un po' ormai. Studenti e professori avevano già riempito l'aula magna, eccetto due di loro.
Taehyung picchiettava la punta dei suoi mocassini sul pavimento e leggeva il suo orologio da polso ogni due per tre, impaziente. Un lungo sospiro gli svuotò il petto quando vide correre verso di sé un giovane ragazzo con in spalla una grande borsa a tracolla che scuoteva la braccia di qua e di là. Si fermò di fronte a Taehyung, con il fiatone, riposandosi qualche secondo, poi lo baciò a stampo come suo solito e puntò i piedi al pavimento. «Devo dirti una cosa.» Disse, serio.
«Jungkook! È tardi, me la dirai dopo, muoviti.» Taehyung lo prese per un polso e lo trascinò all'interno della scuola. Entrarono nell'enorme aula magna il più silenziosamente possibile e si accomodarono in prima fila dove avevano tenuto liberi due posti. Il preside aveva già iniziato il suo discorso di inizio anno scolastico, come d'abitudine.Taehyung e Jungkook erano migliori amici da cinque anni e avevano avuto la fortuna di lavorare insieme da due. Erano veri migliori amici arrivati ad un livello di intimità e fiducia pazzesco considerando che non si conoscevano da moltissimo tempo, infondo, tanto che baci e coccole erano normali dimostrazioni di affetto tra di loro. Il caso volle farli incontrare durante il periodo universitario quando entrambi cercavano un appartamento economico in cui alloggiare. Adesso vivevano ancora insieme ma in un appartamento in centro. Quella mattina, Jungkook tornava da casa di sua madre a Busan dove aveva passato la notte, per questo non arrivò a scuola in tempo insieme a Taehyung.
«Hyung, psst.» Jungkook richiamò l'attenzione del ragazzo seduto accanto a lui. «Hai visto quanti nuovi insegnanti?» Continuò, bisbigliando. Taehyung non gli rispose, un po' per rimproverargli il fatto che non stesse ascoltando le parole del preside.
«...e soprattutto, grazie ai nuovi iscritti per aver scelto la nostra scuola. E adesso, diamo il via alle lezioni, su, a lavoro!» Il preside Jeon, uomo sulla cinquantina che ne dimostrava più o meno trenta, era entusiasta come al solito. Le nuove classi erano molto numerose quest'anno, a fine giornata avrebbero saputo se la scuola rivale, Persona, li avesse superati anche quest'annoUn grande trambusto si sollevò quando ognuno si alzò dal proprio posto per dirigersi in aula.
«Ci vediamo alla ricreazione.» Taehyung salutò Jungkook per raggiungere la classe con cui avrebbe passato la prima ora.
«Ragazzi della prima C, su, con me.» Provò a raggruppare i ragazzini spaesati e li guidò fino in aula. Taehyung aspettò che tutti scegliessero un compagno di banco, poi si posizionò dietro la cattedra coi palmi poggiati sulla superficie, arrotolò le maniche della camicia sopra i polsi e si presentò, zittendo immediatamente i mormorii.
«Benvenuti a tutti. Sono il professore Kim e insegno storia dell'arte che, come dovreste sapere, in questa scuola non è affatto una materia secondaria.» Sorrise. «Ma tranquilli, faremo anche qualcosa di pratico.» E tutti i giovani volti si illuminarono — Taehyung sembrava già essere entrato nelle grazie dei nuovi alunni, non che fosse difficile dato che era oggettivamente il professore più popolare in quella scuola, e parte di quella popolarità era dovuta alla sua instancabile bellezza, ovviamente.Per tre ore di seguito Taehyung dovette presentarsi a tre prime, fin quando non suonò la campanella dell'intervallo. Anche Taehyung, come tutti gli studenti, sospirò sollevato da quella pausa. «Bene, potete alzarvi e fare quello che volete rispettando le regole.»
E poi si diresse subito in aula insegnanti per comprare un cappuccino dalle macchinette. Mentre il bicchiere si riempiva, la porta si spalancò di nuovo.
«Gesù, la mia nuova classe mi ha stremato, non penso di riuscire a domarli.» Jungkook si sedette a peso morto su un sedia e scompigliò i suoi capelli castani.
«Domare? Non sono mica leoni.» Ridacchiò Taehyung sorseggiando la sua bevanda calda e rilassando i muscoli.
«Ti giuro che lo sembrano.»
«Non lasciare che si approfittino di te soltanto perché sei giovane e... praticamente tutti odiano la tua materia.» Gli si avvicinò per posargli una mano sulla spalla. Sapeva quanto gli studenti si prendessero gioco di Jungkook perché non sapeva ancora come farsi valere.
«Già! Non capiscono l'importanza dell'inglese.»
Il maggiore sorrise ancora, poi finì il cappuccino e gettò il bicchiere vuoto nella pattumiera.
«Non scaldarti già dal primo giorno.» Taehyung prese finalmente posto accanto al suo amico. Sapeva anche quanto Jungkook fosse troppo giovane per quello e perdeva pazienza e energia molto facilmente, senza contare che quest'anno avrebbe dovuto dare gli ultimi esami per ottenere la cattedra ufficialmente senza considerarsi più un supplente.
Taehyung si guardò intorno prima di baciare Jungkook sulle labbra per un secondo. Il più piccolo sorrise, poi incrociò le braccia sul tavolo e ci posò la testa sopra, chiudendo gli occhi per riposarsi.«Accidenti.»
«Hyung!» Taehyung voltò immediatamente la testa quando sentì una voce familiare provenire dall'ingresso. Essendo arrivato in ritardo non aveva ancora avuto occasione di salutare i suoi colleghi preferiti. Si alzò dal posto per salutare uno di loro.
«Oh, Taehyung, come sono andate le vacanze?» Il ragazzo alto, dai capelli neri pece e le labbra carnose, sorrise teneramente.
«Molto bene. E le tue, Seokjin hyung?» Chiese a sua volta mentre raggiungevano il centro della stanza per sedersi comodi — ignorarono entrambi Jungkook per lasciarlo sonnecchiare.
«Beh, sai come la salute di mia figlia sia molto cagionevole, quindi è stato difficile, però ci siamo divertiti in Spagna.» Ogni volta che Seokjin parlava di sua figlia, Taehyung pensava dovesse essere un padre fantastico.La campanella di fine intervallo squillò improvvisamente e Jungkook scattò subito sull'attenti. «Hyung!» Esclamò, contento e sorpreso, verso Seokjin, il quale gli sorrise. «Hyung! Io dovevo dirti quella cosa.» Disse poi, rivolto verso Taehyung.
«Non è colpa mia se ti sei messo a dormire.» Taehyung recuperò la sua cartella ed uscì dalla stanza mostrandogli la linguaccia.
Jungkook si ricompose velocemente e borbottò delle scuse a Seokjin poiché non poteva restare a parlargli dato che doveva correre per raggiungere Taehyung. Ma mentre usciva, si scontrò con qualcuno.
«Dio!»
«Scusami!» Si inchinò profondamente il castano.
«Ah, tranquillo, sei la piccola peste.» Davanti a lui, Min Yoongi storse le labbra. Era molto gentile con lui soltanto perché era il più piccolo lì dentro.
Jungkook rinunciò a inseguire il suo amico e sospirò. Con più calma sistemò la camicia nei pantaloni, indossò la giacca e decise di raggiungere la sua classe.
«Ci vediamo, hyung. Ho lezione, adesso.» Salutò Yoongi e Seokjin e li lasciò soli nella stanza. Nessuno dei due osò pronunciare una sola parola, immersi nel proprio lavoro durante la loro ora di buca.Jungkook e Taehyung, tra tutti i loro colleghi, avevano stretto amicizia soprattutto con Seokjin, Hoseok e Namjoon mentre Yoongi provava simpatia più per il più piccolo oltre che per Namjoon. In generale, spesso tutti loro si ritrovavano a sparlare dei colleghi più anziani: loro sei, infatti, erano i più giovani, secondo alcuni persino troppo giovani per insegnare, ed invece erano l'asso nella manica della Wings High School, la quale attirava almeno metà degli alunni proprio grazie ai suoi giovani e carismatici insegnanti.
Insomma, Jungkook si incontrò di nuovo con Taehyung solo a fine lezioni. Per fortuna entrambi terminarono alle due, per cui il maggiore aspettò il suo amico — di nuovo in ritardo — davanti al cancello, in cortile. Salutava con la mano decine di alunne che tornavano a casa fin quando Jungkook finalmente lo raggiunse e iniziarono a camminare verso il loro appartamento non molto lontano da lì.
Jungkook sollevava la tracolla in spalla più volte dato che gli cadeva essendo troppo pesante.
«Allora.» Guardava il profilo di Taehyung intento ad osservare davanti a sé, una mano in tasca e l'altra piena di anelli stretta attorno al manico della cartella, i capelli neri mossi al vento, le braccia fasciate dalla camicia bianca dell'uniforme scolastica. Taehyung era davvero un bel ragazzo, non c'era dubbio.
«Sono stato da mia madre, lo sai.» Iniziò il minore. L'altro annuì. «Come sta?»
«Oh, tutto bene. Ecco, mi ha, uhm, proposto qualcosa.» La sua suonava più come una domanda. Taehyung si trattenne dallo sbuffare: sapeva già di cosa si trattava.
«Ha detto che una sua nuova collega ha una figlia della mia età che dovrei conoscere e...»
Non sapeva come andare avanti. E cosa? Prese a graffiarsi le dita, nervoso.
«E è la quarantesima volta che lo fa.» Disse soltanto Taehyung. Nel frattempo erano arrivati davanti ad un alto palazzo a dieci piani, grazie alle chiavi entrarono e presero l'ascensore premendo il pulsante 2.
«Quindi, ecco, come glielo dico?» Chiese Jungkook, dopo attimi di silenzio. Non sopportava affrontare quel discorso con Taehyung, gli faceva quasi paura e Jungkook era davvero ancora un ragazzino insicuro.
Le porte dell'ascensore si aprirono e Taehyung tirò fuori le chiavi dell'appartamento ed entrarono in soggiorno.
«Quindi le dici di nuovo di no. Insisti con il fatto che hai solo venticinque anni e quindi non hai urgenza di sposarti, diamine.» A Taehyung stava simpatica la signora Jeon, soprattutto quando gli preparava lo stufato di carne, ma a volte davvero non capiva né sopportava quel suo mettere fretta a suo figlio e spingerlo a trovarsi una moglie il più presto possibile. Se soltanto sapesse che suo figlio era bi.Jungkook poggiò la tracolla sul bracciolo del divano e rimase lì in piedi con un broncio dipinto sulle labbra. «Sei arrabbiato?»
Taehyung, che nel frattempo era andato in cucina a riempirsi un bicchiere d'acqua, sbucò da dietro la porta. «No, non lo sono. Non posso esserlo con te. Ma mi rompe la situazione tanto quanto rompe a te, quindi sappi che la prossima volta ci parlo io con tua madre, se non lo fai prima tu.» Un po' scherzò, ma poi abbracciò brevemente il più piccolo, sempre bisognoso di rassicurazioni. Jungkook annuì soltanto sul suo petto, senza ribattere.
Andò in camera a cambiarsi i vestiti e a recuperare dei libri e poi si sedette a tavola in cucina mentre Taehyung lavava le stoviglie di quella mattina dandogli le spalle.

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SCHOOL 𐙚 bts
FanficLa Wings High School vanta sette giovani e abili professori. ! romance & bromance (ot7) ! friends to lovers & enemies to lovers ! mutual pining ! fluff & angst & eventual smut ! leggete i tag per le ship (se volete spoiler)