9

13 5 0
                                    

La sveglia suona. La spengo e mi alzo andando in bagno per sciacquarmi la faccia. Stanotte ho dormito bene, nonostante quello che è successo, sono riuscita a riposare. Il mio corpo ne aveva bisogno.

-Buongiorno- Domenico si gira nel letto allungandosi -Tutto bene?- mi chiede tirandosi su e appoggiandosi su un braccio. Mi siedo sul bordo e lo ammiro in tutta la sua bellezza: quei suoi capelli un po' mossi, con i boccoli che gli cadono sulla fronte, le sue spalle larghe, le braccia forti, i lineamenti del viso ben definiti. Solo a guardarlo così mi fa impazzire.

-Benissimo- sorrido. I miei occhi persi nei suoi, un pozzo nel quale ti perdi, vorresti vedere cosa c'è oltre il nero, oltre il buio, se esiste un fondo.

-Oggi non mi ricordo di avere riunioni per cui ti va di fare due passi sulla spiaggia?- mi chiede venendo verso di me.

-I patti erano che io avrei continuato a lavorare- rispondo.

-Si ma devo andare a prendere le cose in ufficio, senza un computer ti viene difficile lavorare- sorride compiaciuto. Sa di aver vinto. Scuoto la testa sorridendo a mia volta.

-Questo è un sì?- mi chiede avvicinandosi sempre di più.

-Forse- ridacchio e mi allontano.

-Non dovevi farmela questa- si alza dal letto e mi viene incontro.

-Tu sei mia- è bello come lo dice, non ha tono di possessione, ossessione, come se fossi un oggetto. Dalla sua voce traspare dolcezza, sicurezza, mi fa vibrare tutto quanto il corpo. Il battito accelera, il respiro diventa pesante. Mi incastra contro il muro e ci guardiamo per pochi secondi prima che come due calamite ci scontriamo. Non smetterei mai di baciarlo, mi travolge la chimica che è nata fra noi.

-Che vuoi fare oggi?- mi chiede allontanandosi di poco. Fa passare il suo sguardo su tutto il mio viso, per scendere sul mio corpo. Lo so che mi sta desiderando ma non capisco perché si stia trattenendo. Di solito mi avrebbe già sbattuta sul letto, mi avrebbe già spogliata e invece ora sembra quasi non avere il coraggio di fare il primo passo.

Così decido io di farmi avanti, lo spingo leggermente senza dire nulla, rimanendo con lo sguardo piantato nei suoi occhi. Quando arriva al letto lo spingo leggermente per fargli capire che si deve sedere. E poi mi siedo anche io, a cavalcioni su di lui e riprendo a baciarlo, stavolta però sono io che scendo sul collo.

-Monica ora non mi va- dice e lo guardo sorpresa. Non aveva mai detto di no.

-Che succede?- chiedo scendendo da sopra di lui e ricomponendomi.

-Nulla, solo stamattina non ho voglia. Andiamo a fare due passi- dice ma non si muove dal letto, rimane lì seduto come se aspettasse che me ne andassi per vestirsi o altro.

-Ok- mi limito a dire. Stamattina non ho voglia di litigare, lascio correre e poi magari oggi pomeriggio cercherò di affrontare il discorso.

-Aspetta- mi prende per il polso e mi fa voltare di nuovo verso di lui. Ci guardiamo, non riusciamo a smettere, come incantati, stregati.

-Ci dobbiamo vestire, non volevi andare fuori a fare due passi?- dico cercando di non dare troppo a vedere che ci sono rimasta male per prima. Mi libero dalla sua presa, recupero i miei vestiti dal borsone e vado in bagno a cambiarmi. Di solito mi vesto davanti a lui, ma stamattina non mi va, sento che c'è qualcosa, quel maledetto campanello dentro la mia testa ha iniziato a suonare.

-Mi dispiace per prima- Domenico entra in bagno. Sembra triste.

-E' ok. Tutti possiamo avere momenti no- gli rispondo senza guardarlo. Rimango girata di spalle perché potrebbe benissimo vedere la mia faccia e capire che sto mentendo.

-Lo so che ci sei rimasta male per prima. Non dovevo respingerti- sento le sua mani sulle mie spalle, scendono sulle braccia e il mio corpo rischia di cedere sotto il suo tocco.

-Non fa niente- è difficile rimanere seria e distaccata con i brividi che lui mi procura.

-Non è vero- sussurra al mio orecchio e sento le sua labbra calde lasciare baci sulla spalla scoperta. Sposta la spallina del reggiseno e continua scendendo, per poi slacciarmelo. Lo fa cadere per terra e continua sul mio collo, si sposta sull'altra spalla e di colpo i brividi diventano più intensi , butto la testa all'indietro, appoggiandola sulla sua spalla. Mi fa voltare, mi alza di peso e mi fa sedere sul bordo del lavandino.

In bagno non mi era mai capitato e stavolta sento molta più passione, più desiderio. E' lento nei movimenti, più sensuale, quasi romantico e mi fa impazzire anche di più.

-Voglio dedicarmi solo a te- dice prendendomi in braccio. Mi porta sul letto e mi bacia. Poi di colpo un boato. Guardiamo in direzione della finestra e dopo qualche secondo inizia a scendere la pioggia. La guardo meravigliata, io amo la pioggia, quando sono a casa, sotto le coperte, sentire il rumore contro il vetro, mi rilassa.

-Bhe direi che abbiamo deciso- Domenico abbozza un sorriso e torna a baciarmi.




No Pain 2 - Into The Storm - [COMPLETA ✔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora