E' passato un mese, di Sofia nemmeno più l'ombra, Lorenzo è ritornato in città e io posso dire che sto bene. Anche la gravidanza procede bene, ho superato il terzo mese, per cui dovrei essere più tranquilla e sicura di poterla portare a termine. Sta crescendo la pancia ma è ancora sopportabile, avrò più difficoltà più avanti, quando non potrò più vedermi i piedi.
Domenico non ha preso bene il fatto che ho dato tutti i miei risparmi a Sofia. Lui è stato il primo a offrirle dei soldi, perché lui sì e io invece no? So che ora non ho quasi più nulla in banca, ma almeno posso vivere tranquilla.
-Ho annullato la compravendita dell'altra casa al mare e di questa- dice entrando in cucina.
-Bhe hai fatto bene, adesso non c'è nessun motivo per doversi trasferire. Possiamo rimanere qui e costruirci la nostra vita, come avevamo sognato- dico raggiungendolo.
-Già- si limita a dire e ritorna nel suo ufficio. Sono giorni che mi parla poco, come se volesse evitarmi il più possibile, riferendomi solo le cose strettamente necessarie. Mi sembra di essere ritornata a poco tempo fa. Un semplice rapporto tra capo e segretaria.
-Stiamo per diventare una famiglia- entro nel suo studio senza bussare.
-Lo so- risponde senza guardarmi. Rimango lì a fissarlo, cercando di capire per quale motivo ha cambiato atteggiamento. So che forse ho esagerato quel giorno con Sofia, ma dovevo essere drastica, fin ad allora con lei le sole parole non erano servite a nulla. Invece così colpendola in un suo punto debole sono riuscita dove loro invece per anni avevano fallito.
-Hai bisogno?- mi chiede vedendomi lì in piedi.
-Sì, di te-mi avvicino alla scrivania sotto il suo sguardo.
-Quello che vuoi- me lo dice come se fosse pronto a comprarmi qualsiasi cosa, ma quello che voglio adesso non si può comprare nemmeno andando in capo al mondo. Ma provo a stare al suo gioco.
-Quanto costa un po' del tuo tempo?- chiedo.
-Lo sapresti se avessi dei soldi. Peccato che hai fatto la cazzata di darli tutti alla psicopatica e ora non ne hai- mi sta prendendo per il culo? Questa sua risposta da stronzo non me l'aspettavo.
-L'ho fatto per noi. Possibile che ancora adesso non accetti il fatto che se n'è andata? Che importanza ha come, l'importante è che sia sparita- rispondo gesticolando.
-Con i tuoi soldi-
-Anche tu la volevi pagare- ribatto.
-Si ma io avrei potuto darle cifre più alte a differenza tua, e mi sarebbero comunque avanzati- le sue parole fanno male.
-Stai usando il fatto che tu sei ricco e io no. Lo sai che non sopporto quando tiri fuori la questione soldi, facendomi sentire inferiore. Lo sai bene che i tuoi soldi non mi sono mai interessati- dico cercando di rimanere calma.
-Ora però che sei in rosso, i miei soldi ti farebbero comodo, improvvisamente sono diventato molto più interessante, vero?- non può averlo detto. Lo guardo incredula di ciò che è appena uscito dalla sua bocca. Lui con lo sguardo impassibile.
Prendo un respiro ed esco dal suo ufficio, chiudendo la porta. Vado in camera e preparo le valigie. Cerco di metterci tutto quello che posso e le carico in macchina, prendo poi un borsone per mettere le cose per la bambina. Lascio le chiavi di casa sul tavolo insieme all'anello ed esco. Metto in moto la macchina che mi ha regalato, la andrò a vendere in modo da poter avere un po' di soldi.
Non devo guardarmi indietro, altrimenti rischio di non lasciarmi tutto alle spalle. Ce la farò anche da sola.
Domenico
So di averle risposto male ma deve capire che non può fare di testa sua. Non doveva dare tutti i suoi risparmi a Sofia, non se li meritava. Ora lei arranca, usa quel poco che gli è rimasto per la bambina, fa la spesa contata e non vuole il mio aiuto. So benissimo che a lei non interessano i miei soldi, mi sono offerto di ridarle i soldi che aveva svenduto a Sofia ma non ha voluto, non mi ha voluto dire che cifra aveva. Ho provato a farle un bonifico con un importo ma è riuscita a bloccarlo e rimandarmelo indietro. E nonostante tutto non mi fa mancare nulla. Io invece le sto dando solo indifferenza e odio. Ma il mio sentimento per lei non è mai sparito, anzi.
Sento la sua macchina accendersi, esco dall'ufficio e vado a vedere dove sta andando. In genere se deve uscire mi avvisa o mi lascia un post-it sul frigo. Sul bancone della cucina trovo le sue chiavi di casa e l'anello di fidanzamento. Corro in camera da letto e apro il suo armadio. Vuoto. Apro i cassetti e anche le cose della bambina sono sparite.
L'ho umiliata, delusa, l'ho fatta stare male e non se lo meritava. E ora se ne sta andando via.
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No Pain 2 - Into The Storm - [COMPLETA ✔]
Novela JuvenilSequel di "No Pain" (la trovate sul mio profilo) Ormai la sua vita sta prendendo una piega inaspettata. Saprà gestire tutto il passato che potrà ripresentarsi scombinando gli equilibri appena ritrovati?