Epilogo

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Un anno dopo

-Quale sarà la tua prima parola? Mamma o Papà?- guardo la mia bellissima bambina, nata ad Aprile. Tra tre mesi compirà il suo primo anno. Un nuovo anno è appena iniziato e come lo scorso anno voglio che questo sia indimenticabile. Sarà un anno importante: le sue prime parole, il gattonare per tutta casa.

-Ma quanto siamo belle?- la prendo dai piedini e lei mi sorride. Ha i suoi stessi occhi, il suo sguardo è intenso. Mi mangerei quelle sue guanciotte paffute.

-Cip hai bisogno?- mio fratello entra in bagno mentre sto cambiando questo esserino, piccola ma potente. Non finirò mai di stupirmi.

-No ho finito grazie- prendo in braccio Asia e vado in salotto, la metto nel suo lettino a giocare con i pupazzetti.

-Tutto bene?- mi chiede Lorenzo.

-Se ti riferisci al mio fiato tranquillo, sto facendo progressi- ridacchio. Ogni volta che la cambio cerco di trattenere il respiro.

Mio fratello non dice altro, meglio così. So a cosa si sta riferendo.

-Sto bene- dico e mi concentro a preparare la pappa per Asia.

-Stasera c'è una festa in paese, pensavo di farci un salto. Ho letto che ci saranno di nuovo i fuochi d'artificio- cambia argomento.

-E' una buona idea- rispondo e vado verso Asia. La tiro su e la metto sul seggiolone per darle da mangiare.

-Guarda l'aeroplanino che arriva- prendo un cucchiaio di omogenizzato e con dei movimenti simulo l'aeroplano in volo per poi atterrare. Lei ogni volta mi sorride divertita e non le manca mai l'appetito.

-Ma che brava questa bambina che mangia tutto- arriva mio fratello.

-Lo sai che ci sta addestrando vero? E' lei qui che comanda- ridacchio.

-E' una femmina, normale. Siamo completamente sottomessi- Lorenzo ride insieme a me. Non siamo mai stati così legati come in questo periodo.

-Ti manca?- mi chiede ma non perdo il sorriso.

-Ogni giorno di più. A volte quando mi sveglio e trovo la sua parte di letto vuoto, sono convinto che lei sia in cucina a preparare la colazione. Ma quando mi alzo e vado dalla bambina e la guardo mi rendo conto che lei non c'è più. Siamo solo noi due- una lacrima minaccia di scendere sul mio viso ma la ricaccio indietro. Non voglio che Asia mi veda piangere. So che è ancora piccola per capire, ma i bambini sono molto empatici e rischierei di farla piangere senza un apparente motivo e sarebbe dura poi farla smettere.

Le poche volte che si mette a fare i capricci, poi passo tutta la giornata a calmarla e non smette finché non ottiene ciò che vuole, un po' come tutti i bambini. E' testarda come sua madre, determinata ma ha una sensibilità enorme. E' la sua fotocopia e io la vizio come non ho potuto fare con lei.

Non riesco nemmeno a pronunciare il suo nome. Sono andata da uno psicologo e mi ha detto che questo blocco è dato dal fatto che se lo dicessi sarebbe come mettere un punto al fatto che lei non è più qui con me, con noi. Renderlo definitivo e ancora più realistico di quanto già non sia. Mi toglierebbe l'illusione di svegliarmi un giorno e scoprire con sollievo che era tutto un incubo.

-Devi andare avanti. Fallo per lei. Ha bisogno di te. Monica non voleva che tu ti abbattessi. Le ho promesso che ci sarei stato per te. Manterrò la promessa- mi perdo a fissare Asia, che mi guarda con aria innocente. Lei è ancora troppo piccola per capire cosa sta succedendo.

Ma purtroppo arriverà il giorno che mi chiederà di sua madre. E io dovrò dirle la verità. Dirle che sua madre la potrà vedere solo in foto, nei video che ho sul telefono. Non potrà vedere il suo sorriso, conoscere la sua dolcezza. Non potrà correrle fra le braccia. Mi si spezza il cuore sapere che lei in parte vivrà quello ho passato io. Ho avuto la fortuna di conoscere i miei genitori e di avere dei ricordi. Lei invece avrà ricordi solo con me, con sua madre non ne potrà costruire.

E io impotente difronte al suo dolore, al mio. Non ho potuto evitare tutto questo e non potrò evitare le sue lacrime, la sua tristezza. Ma sono pronto a donarle tutto me stesso, affinché non le manchi niente, che possa essere orgogliosa di me. Ogni tanto le parlo di sua madre, anche se lei ora non può capire. Un giorno lo farà.

Lei è stata la mia ancora di salvezza. Ha fermato l'uragano che mi teneva intrappolato all'interno. Ha fatto cessare le voci nella mia testa. Lei mi ha donato tante cose belle di cui sarò sempre grato: la speranza, l'amore e Asia.

Asia Monica Fog.


- FINE -


Spazio autrice

Vi chiedo solo di non linciarmi per favore.

So che non era quello che vi aspettavate come finale e non mi chiedete il perché.

Spero che comunque vi sia piaciuta.

No Pain 2 - Into The Storm - [COMPLETA ✔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora