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Domenico

Sta diventando importante anche per me. Il Natale quando lo passi con le persone a te care, diventa tutto più magico. Sto iniziando a capire lo stato d'animo che prova Monica durante questo periodo. Ti mette allegria, felicità, ti viene voglia di sorridere, fare biscotti da mangiare con la cioccolata calda davanti al camino, vedere film di Natale mentre fuori la neve cade leggera e ricopre ogni cosa, imbianca strade e macchine, giardini e tetti.

E' vero quando si dice "La magia del Natale". Ha tutta un'altra atmosfera, ti entra fin nelle ossa, ti scalda il cuore e la tua felicità arriva alle stelle. Si ritorna un po' bambini, senza credere a Babbo Natale ma con la speranza che qualcuno davvero ci sia, che porti questa bellissima sensazione in ogni angolo del mondo.

Mi ritrovo incantato a guardarla mentre è intenta a scegliere con algoritmi complessi, che solo lei conosce, dove posizionare addobbi per tutta casa e le palline sugli alberi. Sì, ne ho comprati due, quello che piaceva a lei e quello che piaceva a me e devo dire che ci rispecchiano molto.

-Ma non così- dice guardando come sto addobbando il mio albero. Mi viene incontro ridendo.

-A me piace- dico fiero.

-E' tutto storto- continua a ridacchiare e prende alcune palline spostandole. Poi prende dei fili e altre decorazioni da passare tutto intorno. Infine accende le luci, da qualche sistemata e si allontana soddisfatta.

-Mi arrendo- dico alzando le mani in segno di sconfitta.

-Ne bastava uno comunque- sussurra quasi a non volersi far sentire da me.

-Ne abbiamo già parlato piccola, nessuno ci vieta di avere due alberi di Natale in casa- le dico facendola girare verso di me. 

-Sì lo so però..- la interrompo baciandola. So che ritornerebbe il discorso soldi e non ho più voglia di affrontarlo, la mia decisione l'ho presa e non cambia.

-La piccolina come sta?- chiedo scendendo per appoggiare l'orecchio sul suo pancione.

-E' ancora troppo piccola. Aspetta ancora qualche mese e poi la potrai tenere fra le braccia- mi dice Monica e sorrido al sol pensiero.

-Ora però se non ti dispiace, gioco un po' con la mamma- dico rivolto verso il pancione e mi alzo avvicinandomi. Le mordo il labbro inferiore e la sento spingersi ancora di più verso di me. Indietreggio e mi siedo sul divano, lei si sistema a cavalcioni su di me.

-Inizia a diventare un po' ingombrate- sussurra sulle mie labbra. Si riferisce sicuro alla sua pancia.

-Vuoi che andiamo in camera?- le chiedo ma di tutta risposta mi sfila il maglioncino.

-Restiamo qui- dico scivolando leggermente con il busto in modo da essere più comodo. Le tolgo a mia volta la felpa pesante e la canotta e un brivido mi pervade quando le nostre pelli entrano in contatto.

Ma sul più bello sentiamo suonare al citofono. Cerco di ignorarlo, non voglio staccarmi da lei.

-Hanno suonato- dice fra un bacio e l'altro. Annuisco ma non mi muovo. Pochi secondi dopo risuonano.

-Forse..- prova ma io intensifico il bacio non dandole tempo di continuare la frase.

-Se ne faranno una ragione- dico e la stringo a me facendola sussultare. Le bacio il collo ma sul più bello di nuovo suonano. Ma quanto può essere insistente la gente?

-Meglio se vai- sbuffo e di malavoglia mi alzo, spostandola da sopra di me.

-Spero che sia una cosa super-ultra-mega importante, un'urgenza inderogabile- borbotto andando alla porta. Quando vedo chi è mi blocco e la rabbia prende il sopravvento.

-Non sei il benvenuto- sibilo nell'interfono.

-Ti prego Cip, aprimi- 

-Chi è?- chiede Monica dal divano. Non si è nemmeno infilata la maglietta, il suo bellissimo fisico è alla mia vista e sono tentato di raggiungerla, ignorando la persona fuori.

-Nessuno- dico ma lei mi guarda ammonendomi -Lorenzo- dico e si rabbuia. Monica si ricorda solo alcuni frammenti, tutta la storia e quello che ha fatto non la rammenta e sarà meglio per lui se evitasse di peggiorare le cose.

-Fallo entrare- dice e la vedo alzarsi e iniziare a vestirsi.

Anche se controvoglia gli apro il cancello e aspetto che Monica sia completamente vestita prima di apre la porta a mio fratello.

-Ciao- dice entrando. Lo ignoro e chiudo la porta dietro di lui.

-Ciao- lo saluta timida Monica.

-Come stai?- chiede andandole incontro.

-Sta bene- mi affretto a dire. Monica mi stringe il braccio, si sente un po' a disagio ma vuole che io mi comporti bene.

-Ho solo un po' di nebbia nella testa ma spero di riuscire a dissolverla presto- sorride leggermente.

-Cip mi ha raccontato cosa è successo. Chiedo scusa a entrambi per non esserci stato- sembra davvero dispiaciuto.

-Ora sai come sta, per cui puoi andare- dico freddo e Monica mi stringe più forte il braccio, quasi da piantarmi le unghie nella pelle.

-No resta. Ho bisogno di parlare anche con te per poter permettere che i miei ricordi riemergano dall'oscurità in cui sono rinchiusi ora- sempre di animo gentile Monica, nonostante quello che ha passato, riesce sempre a dare una seconda possibilità alle persone. Non so come ci riesca.



No Pain 2 - Into The Storm - [COMPLETA ✔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora