Domenico
Ho aspettato che si addormentasse e poi ho cercato il medico. Le ho raccontato quello che è successo e lui ha cercato di tranquillizzarmi, mi ha riferito che può capitare di svenire e al risveglio non ricordare più nulla, ma queste perdite di memoria sono limitate, non durano molto e che tutto ritornerà alla normalità. Devo solo avere pazienza e standole vicino posso aiutarla a recuperare più facilmente i ricordi.
La bambina sta bene. La perdita di sangue sono riusciti a contenerla e non ci sono ulteriori rischi, ne per lei ne per Monica ma ha bisogno di riposo fino alla data presunta del parto. Nessuno tipo di sforzo fisico o emotivo. Lo svenimento e la perdita temporanea della memoria potrebbero riaccadere.
Ritorno a sedermi a fianco al suo letto e la guardo mentre dorme. Ha il viso rilassato, nessun segno di preoccupazione. Le prendo una mano e apre gli occhi, come se mi avesse sentito.
-Non volevo svegliarti- le dico.
-Cosa ti ha detto il medico?- chiede.
-Che la perdita di memoria è temporanea, presto riavrai tutti i tuoi ricordi- le sorrido.
-E la bambina?- si guarda la pancia e io appoggio una mia mano su di essa.
-Sta bene- continuo a sorridere. Lei ricambia e appoggia una sua mano sulla mia.
-Abbiamo già scelto il nome?- chiede non staccando i suoi occhi dai miei.
-In realtà no, abbiamo diverse scelte ma non riusciamo a metterci d'accordo. Io vorrei chiamarla Bianca, Asia, Ginevra, Rebecca- dico fiero delle mie scelte.
-Mamma mia che scelte- storce il naso e scoppio a ridere.
-Lo so. Tu invece pensavi a Beatrice, Serena, Emma, Ludovica. Così tante scelte che abbiamo deciso che appena nascerà e la vedremo in volto, il primo nome che ci verrà in mente sarà quello-
-Bhe anche io non ho bellissimi gusti- ridacchia -Asia non mi dispiace alla fine, come anche Ludovica-
-Possiamo tenere queste due scelte, una tua e una mia- rispondo sorridendo.
-Va bene- mi sorride a sua volta e non l'ho mai vista così bella e serena.
-Quasi quasi non ti faccio tornare la memoria- scherzo e lei mi guarda non capendo -Nel senso che abbiamo passato settimane a litigare a non trovarci d'accordo su determinate cose. Ma se ora riusciamo a trovare una soluzione senza scannarci, va più che bene- sorrido.
-Io fossi in te non ci farei troppo l'abitudine- risponde e mi lancia uno sguardo di sfida. Riconosco quello sguardo. La sua mente piano sta lavorando. Non voglio forzarla ma sono fiducioso.
-Ti ricordi qualcosa?- chiedo curioso.
-Al momento nulla, il vuoto più totale. Chissà cosa non mi hai fatto- si gira verso di me ridendo.
-Ti ho fatto un incantesimo- dico gesticolando. Mi sembra di avere una bambina innocente che si emoziona curiosa per ogni singola cosa. E mi sento terribilmente importante, come non mi sono mai sentito. Finché non riavrà riacquistato la memoria, voglio provare a farla innamorare di nuovo di me. La prendo come una seconda occasione per espiare tutte le mie colpe.
-Per quanto ancora devo stare qui? Non mi piacciono gli ospedali- dice sbuffando.
-Stai cominciando a ricordare.. Tu odi gli ospedali, ti ho dovuto portare di peso qui ieri altrimenti non ci saresti mai venuta di tua spontanea volontà- ridacchio.
-Perché conosci qualcuno a cui piacciono gli ospedali?!- ribatte.
-Touché- alzo le mani in segno di arresa.
-Sei rimasto sempre qui?- mi chiede tornando seria per un attimo.
-Non me ne sono andato nemmeno per un secondo- le prendo la mano e la porto sulle mie labbra lasciandole un bacio.
-Grazie- mi sorride e mi guarda con occhi lucidi. Mi avvicino piano a lei.
-Se vuoi mi fermo- le sussurro a pochi centimetri dal suo viso un po' pallido.
Lei non mi risponde. La fisso ancora per qualche istante e poi arrivo alle sue labbra e le lascio un bacio a stampo. Lei chiude gli occhi e rimane ferma come se stesse aspettando un'altra mia mossa. Ritorno sulle sue labbra e stavolta la bacio con più passione, lei mi asseconda e appoggia un braccio attorno al mio collo. Con una mano le accarezzo una guancia.
-Mi manchi così tanto- le soffio sulle labbra.
-Domenico- sussurra lei e il mio cuore fa una capriola.
-Ti ricordi il mio nome?!- le sorrido come un bambino a Natale.
-Ora sei tu che non ti ricordi- abbozza un sorriso. La guardo confuso e lei continua -Me lo hai detto tu il tuo nome- dice e il mio sorriso un po' si spegne.
-Già, che scemo che sono-
-Una cosa me la ricordo- dice e mi metto sull'attenti.
-Chi è Sofia?- mi chiede e il mio sorriso muore definitivamente.
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No Pain 2 - Into The Storm - [COMPLETA ✔]
Teen FictionSequel di "No Pain" (la trovate sul mio profilo) Ormai la sua vita sta prendendo una piega inaspettata. Saprà gestire tutto il passato che potrà ripresentarsi scombinando gli equilibri appena ritrovati?