Fuoco

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~ Episodio 1 ~

Fuoco

- 13 Novembre, venerdì -



Fuoco

Prometeo si era sforzato per rubare il fuoco agli dèi e donarlo agli esseri umani, migliorando le loro vite. Con quell'atto – punito con un'eterna tortura – il titano dimostrò quanto il significato del suo nome, "colui che riflette prima", era errata. Si era mostrato astuto, ma non abbastanza lungimirante riguardo alle conseguenze.

Anche JungKook provava qualcosa di simile. Non aveva certo pianificato di essere morso da JiMin, ma quell'evento gli aveva permesso di nascondere l'odore ferroso e sgradevole del suo ciclo mestruale. Tuttavia, non aveva previsto le ripercussioni: la reazione di TaeHyung, i mugolii continui di Ira, e quel calore soffocante che lo tormentava fin dalle prime luci del mattino.

Fuoco!

Sentiva l'intero corpo andare in fiamme, ma tremava come una foglia. Il braccio, la spalla e il collo gli facevano male, come se un ferro rovente gli si conficcasse nella carne. Tornato a casa la sera precedente, sua madre aveva disinfettato la ferita e fatto degli impacchi per ridurre il rossore, ma, a giudicare da come si sentiva ora, non aveva funzionato.

L'Omega si alzò a fatica, trascinandosi verso il bagno. Non poteva permette che febbre e dolori lo fermassero: aveva già perso troppe lezioni, e quel venerdì, volente o nolente, doveva presentarsi all'università. Inoltre, praticando sport a livello agonistico, si era abituato a sopportare il dolore. Davanti allo specchio, si girò per controllare la ferita. Tolse la benda e sgranò gli occhi: la pelle intorno al morso era arrossata e gonfia, come se i denti di JiMin avessero iniettato un veleno che ora si diffondeva sotto la pelle. Linee scure si irradiavano dalla ferita, tracciando un percorso sotto al braccio, simile a un fiume e i suoi affluenti, mentre al centro, la carne viva, di un rosso accesso, pulsava di un calore insopportabile. ¨«Quasi JungKook, quasi»¨, si ripeté, cercando conforto, ma la verità era che il dolore era quasi intollerabile.

Chiedere aiuto a sua madre era fuori discussione. Quando le aveva raccontato che un Beta lo aveva morso per sbaglio al lavoro, e che lui ne era quasi contento perché il suo corpo ora odorava di lavanda, lei si era infuriata. Lo aveva rimproverato per l'ossessione nel nascondere la sua vera natura, spingendosi a compiere azioni avventate. Doveva cavarsela da solo. Fece una doccia veloce, si vestì a metà, lasciando il busto scoperto, e poi, dopo aver preparato tutto sul letto, si piazzò davanti allo specchio intero accanto all'armadio. I movimenti erano un po' macchinosi, ma non aveva scelta: con la mano sinistra applicò un pezzo di garza sulla ferita, creando una sorta di diga, poi, con la destra, versò una dose generosa di disinfettante. A contatto con il liquido, dovette stringere i denti per non urlare: poteva sopportare. Dopo aver ricoperto la parte che avrebbe toccato la pelle con polvere cicatrizzante, posizionò la benda cercando di centrare la ferita nel miglior modo possibile. Indossò un maglione a collo altro, prese degli antidolorifici e, fingendo normalità, scese a fare colazione.

Fuoco

Quell'elemento rappresentava perfettamente lo stato d'animo di TaeHyung al risveglio. Quanti buoni propositi aveva fatto ultimamente? Decine, e nessuno riguardava se stesso o il suo lavoro, tutti erano per una sola persona: Jeon JungKook. E come erano andate le cose? Nel peggiore dei modi.

Lo spauracchio del tradimento era ancora presente nella sua vita. TaeHyung non avrebbe sopportato un altro inganno, non da parte di JungKook. Se la consapevolezza di non aver mai davvero amato MinHo lo aveva salvato dalla depressione, sapere che JungKook era la sua metà predestinata avrebbe distrutto definitivamente le sue speranze.

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