"I look inside myself
And see my heart is black
I see my red door
I must have it painted black
Maybe then, I'll fade away
And not have to face the facts
It's not easy facing up
When your whole world is black"
"Guardo dentro me stesso
E vedo che il mio cuore è nero
Vedo la mia porta rossa
Devo averla dipinta di nero
Forse allora svanirò
E non dovrò affrontare i fatti
Non è facile affrontare
Quando il tuo mondo intero è nero"
-The Rolling Stones-
Tiffany
Un cumulo di cenere.
È così che avrei voluto vedere casa mia. Al contrario di ciò che mi aspettavo, però, c'è solo una facciata nera.
Samuel è la persona che mi ha supportata di più in questo periodo, al contrario di altri, ma questa cosa devo farla da sola. Voglio affrontarla una volta per tutte, guardarla negli occhi e sentirmi dire la verità.
Lei è lì, in giardino, che raccoglie le piante bruciate e le getta in una busta, proprio come ha fatto con me. Ha i capelli in disordine, tenuti sù da una pinza di brutta manifattura. È trasandata come lo è sempre stata da quando mio padre è andato via. Non si è più voluta prendere cura di sè stessa. Ha lasciato andare il suo fisico asciutto per lasciare spazio a una pancia cresciuta per via del troppo alcool e una pessima alimentazione.
Mi sono lamentata nel periodo in cui pensava di essere tornata adolescente, appena dopo che mio padre ci aveva lasciate, ma perlomeno allora risultava di bell'aspetto.
È racchiusa in una tuta grigia, larga e piena di pieghe. Non ha neanche voglia di stirarsi i vestiti.
"Ciao, mamma."
Le faccio notare la mia presenza, e sul suo viso appare un'espressione affranta, come se si aspettasse della compresione da parte mia, che le dica quanto mi dispiace per quello che sta passando.
"Tiffany, sei tornata." Lascia cadere la busta dalle sue mani. "Guarda che disastro. Per fortuna, Richard era in casa quando è successo, ma non è riuscito a salvare molto di quello che c'era nella tua camera. È bruciato tutto, mi dispiace. Tutte le tue cose sono andate perse.
Io non capisco perchè certa gente faccia queste cose. Prendersela con chi non gli ha fatto nulla. Sono dei ribelli, dei mascalzoni. Chiunque sia stato spero che riceva ciò che merita."
Sono stata io, mamma. Sono io il mostro di cui parli.
"Non torni a casa da molto tempo."
Inizio a non dare pace alle mie cuticole. Vorrei grattare via la mia pelle, farla sanguinare fino a rimuoverla del tutto.
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Non siamo bravi ragazzi
RomancePer chi è caduto, ma vuole rialzarsi. «E no caro Bowie, non saremo eroi, neanche per un giorno» «Detroit non è una fiaba in cui il bene trionfa» «Sbandato, incontrollabile, fuori di testa, perso, senza speranze, incontenibile, squilibrato. Così è co...