mi sento al sicuro

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<<Ginevra in che reparto hai fatto oggi le ore di tirocinio?>>

Mi chiede Matilde,una mia collega,o meglio dire compagna di percorso,non appena entro nella stanza riposo dove abbiamo i nostri armadietti che raggiungiamo sempre a fine turno.

Mi accomodo su una poltrona esausta ma soddisfatta e sorrido guardandola,siamo tutti quanti riuniti, noi tirocinanti,usiamo questo momento per riposarci e parlare 10 minuti prima di sistemare le nostre cose,cambiarci e tornare a casa.

<<ero in ginecologia con Martina,le ore sono passate velocissime non me ne sono nemmeno resa conto,abbiamo assistito a delle ecografie e diversi esami di base e essenziali durante la gravidanza>>

Dico per poi guardare gli altri.

<<hai pianto anche oggi?>>

Chiede Marco facendomi alzare gli occhi.

<<no oggi mi sono trattenuta,scusatemi se sono sensibile con il cuore e che certe emozioni non riesco a gestirle ancora >>

<<stavamo assistendo a una ecografia del quinto mese di una mamma di 4 bimbe,c'era lei e il marito della donna,arriva il momento della scoperta del sesso e questa donna chiede direttamente a Ginevra se le poteva dare la bella notizia del loro desideratissimo primo maschietto,non Ginevra che appena realizza di vedere un pistolino si è emozionata,insomma questa mamma ha scoperto di aspettare il primo maschietto dalle lacrime di lei>>

Dice Marco facendomi ridere.

<<ma hai visto come ci speravano,il padre mi sembrava disperatissimo,ho provato a mettermi nei loro panni,certo non cambia nulla il sesso,l'importante che il bimbo sia in salute ma dopo 4 bimbe uno spera di avere un bimbo>>

Dico facendo ridere tutti quanti per il racconto.

<<ragazzi avete da fare stasera?volete uscire a prendere qualcosa da bere tutti insieme?>>

Propongono,alcuni accettano altri no,io come altri.
Con la scusa che ho un impegno ho rifiutato,non che fossi occupata ma mi sento stanca e ho bisogno di stare un attimo sola e nelle mura di casa mia dopo una lunghissima giornata in ospedale.

<<impegnata con il fidanzatino?>>

Chiede Mattia guardandomi

<<nessun fidanzatino, ma impegnata comunque in altro>>

<<non mi dire che non sei fidanzata>>

Dice guardandomi portando le mani sui fianchi una volta che mi alzo intenta per raggiungere il mio armadietto.

<<no?non lo sono,perché dovrei esserlo per forza?>>

<<no,semplicemente curiosità,una ragazza bella come te,avrai sicuramente la fila>>

<<di gente ignorante si,i casi umani li sto beccando tutti io >>

Mi guarda scuotendo la testa divertito e sorrido appena per poi avvicinarmi nella stanza dei armadietti per togliere la divisa e piegarla e infilare i vestiti comodi,afferro la borsa e dopo aver salutato tutti quanti esco dal ospedale dirigendomi verso casa con la mia macchina.

per sentirmi viva - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora