Capitolo 2

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Alex si appoggiò con noncuranza allo stipite della porta, le mani infilate nelle tasche dei jeans, e osservò Claire in silenzio. La ragazza era seduta sul letto, la testa china e i riccioli biondi che le nascondevano parte del viso. Si stava asciugando in fretta le guance con il dorso della mano, cercando di sistemarsi.

«Non è proprio l'immagine che mi aspettavo della famosa Claire.» La sua voce tagliò l'aria come una lama, gelida e distante.

Claire si bloccò. Alzò lo sguardo, sorpresa, e incrociò gli occhi di Alex. Verdi contro grigi. Per un attimo rimase immobile, poi arricciò le labbra in un sorriso sfrontato, anche se la tensione le attraversava il corpo come una scossa elettrica.

« Ti piace spiare le ragazze ?» ribatté, alzando il mento per darsi un'aria di sfida.

Alex inclinò appena la testa, come se stesse valutando la risposta. Non sorrise, ma un'ombra di divertimento passò veloce sul suo viso.

«No, non mi interessa spiare,» disse con calma, le parole scandite, quasi compiaciute. «È che non capita tutti i giorni di vedere una ragazza come te... ridotta così.»

Claire si alzò di scatto dal letto, lanciandogli un'occhiata velenosa. «Ridotta come, esattamente?» chiese, con un tono tagliente.

Alex rimase fermo, imperturbabile. Si passò una mano tra i capelli, come se quella conversazione fosse solo un modo per passare il tempo.

«Fragile.»

La parola colpì Claire come uno schiaffo. Non lo diede a vedere. Sorrise invece, un sorriso carico di veleno. «Fragile?» sbottò, il tono alto, quasi un ringhio. «Tu non sai niente di me, niente. E pensi di potermi giudicare dalla porta della mia camera? Chi diavolo credi di essere?»

Alex non rispose subito. Lasciò vagare lo sguardo per la stanza, come se stesse studiando ogni dettaglio. Poi tornò a guardarla, con la stessa freddezza di prima.

«Mi sembra di aver detto abbastanza.» Si staccò dalla porta e fece per andarsene, ma si fermò un istante prima di girare l'angolo. «Dovresti rimetterti a posto il trucco. Ti rovina l'immagine.»

Claire lo seguì con lo sguardo finché non sparì. Poi si sedette lentamente sul letto, stringendo i pugni. Nessuno le aveva mai parlato così. Nessuno osava. Eppure, per quanto lo trovasse insopportabile, Alex le era già entrato sotto pelle.
***
La luce del mattino filtrava attraverso le tende leggere della camera, illuminando la pelle chiara di Claire e i suoi riccioli biondi sparsi sul cuscino. Aprì gli occhi lentamente, con una leggera fitta alla testa che le ricordava di aver bevuto troppo la sera prima. Si tirò su a sedere, sistemandosi i capelli e guardandosi intorno con uno sguardo ancora confuso.

Poi il ricordo le colpì come un pugno allo stomaco. Alex.

Il pensiero del ragazzo che l'aveva giudicata che aveva osato insinuare che fosse fragile ,le fece stringere i pugni. Claire si buttò all'indietro contro i cuscini, con un gemito di frustrazione.

Non riusciva a ricordare l'ultima volta in cui qualcuno l'aveva fatta sentire così... fuori controllo. Lei era Claire. Nessuno si era mai permesso di rivolgerle quelle parole, e tanto meno uno sconosciuto arrogante che aveva invaso la sua camera senza essere invitato.

Con uno sbuffo si alzò dal letto, i piedi nudi che toccavano il pavimento freddo. Andò dritta allo specchio sopra il comò, studiando il suo riflesso. Si prese qualche secondo per sistemarsi i capelli e coprire le ombre sotto gli occhi con un po' di trucco. Si costrinse a sorridere, un sorriso brillante e vuoto.

«Fragile, un cazzo,» mormorò tra sé, stringendo i pugni.
Scelse con cura un completo firmato che abbinava un top aderente in seta nera e una gonna corta, ma mai volgare. Le scarpe, con il tacco alto, erano perfette per camminare con grazia, ma anche con un'aria di sfida. Indossò un giubbotto in pelle lucida che la faceva sembrare più audace, più distante, quasi inavvicinabile. I suoi capelli biondi, perfettamente sistemati in onde morbide, cadevano delicatamente sulle spalle. Il trucco, leggero ma incisivo, metteva in evidenza i suoi occhi verdi, che sembravano catturare ogni sguardo, mentre le labbra, truccate con un rossetto nude , erano un richiamo a una sensualità che non passava inosservata.

Ossessione proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora