Capitolo 21

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La decisione di partire per Miami era arrivata un po' come una fuga da tutto. Gemma, la madre di Claire, era stata particolarmente stressata negli ultimi mesi: il lavoro la stava sommergendo, e la sua relazione con Jack  non era mai stata così tesa. Dopo una serie di discussioni e divergenze con suo marito, avevano deciso che era il momento di prendersi una pausa da tutto. Miami, con il suo clima caldo e la sua atmosfera rilassante, sembrava la meta perfetta per staccare la spina. Gemma sperava che un po' di sole e nuove esperienze potessero sistemare le cose, almeno per un po'. E poi, naturalmente, sarebbe stata un'occasione per coccolarsi, lontana dalle preoccupazioni quotidiane.

Per Claire, questo viaggio era sia una benedizione che una condanna. Da un lato, sentiva che sarebbe stato un modo per allontanarsi dalle sue solite routine e dalle difficoltà che le pesavano sulla mente. Era stanca di quella realtà che la circondava e sperava che Miami, almeno per qualche giorno, le permettesse di respirare. Dall'altro lato, il pensiero di passare una settimana intera con Gemma e Alex in uno spazio così ristretto la preoccupava. L'idea di condividere lo stesso spazio senza potersi rifugiare nei suoi soliti angoli di solitudine la metteva a disagio.

Alex, dal canto suo, aveva accettato il viaggio con un certo disinteresse. Non ne vedeva l'utilità, ma sapeva che era una decisione che la madre aveva preso per distrarsi. Non gli piaceva particolarmente l'idea di allontanarsi dalla sua routine, ma alla fine si era adattato. Non era mai stato il tipo che amava i viaggi o i posti esotici; Miami sembrava solo un altro posto dove perdere tempo, lontano dalle sue abitudini.

Claire stava cercando di scegliere cosa mettere nella valigia, ma ogni cosa che prendeva sembrava sbagliata. Si trovava davanti al suo armadio, a corto di idee, con il pensiero fisso sul viaggio a Miami. Il clima caldo, le serate sulla spiaggia, ma anche le cene eleganti che avrebbe dovuto affrontare. Doveva essere perfetta, come sempre, ma non riusciva a concentrarsi. Tra pantaloncini corti, vestiti leggeri e costumi da bagno, non riusciva a decidere.

"Non è possibile," mormorò tra sé e sé, gettando una maglietta a caso in valigia. "Come si fa a preparare tutto per un viaggio del genere?"

Alex, era in piedi, osservava la scena con una smorfia divertita. Aveva già sistemato le sue cose con disinvoltura, ma non si era mai preoccupato troppo di apparire perfetto per le occasioni, a differenza di Claire. La guardava mentre armeggiava tra i vestiti, con quel suo fare da "principessa", e non poté fare a meno di provocarla.

"Sicura che tu non stia preparando un guardaroba per una sfilata di moda?" disse con un sorriso ironico, appoggiandosi allo schienale del letto e osservandola con una leggerezza che nascondeva una punta di sarcasmo. "Forse dovresti portare tutto l'armadio. Non si sa mai, no?"

Claire lo guardò con un'espressione infastidita, ma non rispose subito. Si girò e prese un paio di sandali, esaminandoli per un momento, prima di tornare a guardare Alex. Nonostante la provocazione, non poteva fare a meno di sentirsi a disagio sotto il suo sguardo. A volte lui sembrava volerla ridicolizzare, e lei non sapeva mai se rispondere o ignorarlo.

"Mi sembra che tu non capisca che ho bisogno di scegliere con cura," rispose con tono secco, cercando di non far trasparire troppo la sua frustrazione.

Alex si alzò lentamente, avvicinandosi a Claire con quel suo passo sicuro, come se ogni mossa fosse calcolata. La guardò per un attimo, lo sguardo scuro e penetrante. "Perché?" chiese, la voce bassa e quasi sarcastica. "Sei sempre così preoccupata di sembrare perfetta. È come se fosse l'unica cosa che conta per te."

Claire lo fissò senza parlare, ma sentiva il peso di ogni parola. Alex non si fermava mai, non faceva mai sconto. "Ti ci perdi, lo sai?" continuò lui, la voce che si faceva più sottile. "Nel cercare di essere sempre così... impeccabile, ti dimentichi di te stessa."

Claire si fermò per un attimo, il battito del cuore che accelerò. Sapeva che lui aveva ragione in un certo senso, ma non riusciva a rispondere. Alex sembrava sempre trovare il modo di farla sentire vulnerabile, e quel suo comportamento calcolato non faceva che aumentare la sua frustrazione.

"Tu non capisci," mormorò infine, cercando di ignorarlo mentre si chinava a prendere un altro vestito dal fondo dell'armadio. "Non devi sempre avere qualcosa da dire, Alex."

Alex si limitò a guardarla, il suo sorriso non si era affatto attenuato. La provocazione nel suo sguardo era chiara, ma non disse altro. Sapeva che Claire sarebbe rimasta infastidita, e per lui era sufficiente.

Il volo per Miami era stato lungo, ma l'arrivo alla destinazione fece dimenticare subito la stanchezza. Non appena la famiglia di Claire e Alex scese dall'aereo, una calda brezza tropicale li avvolse, accogliendoli con l'aria salmastra del mare e il sole che batteva forte sopra le loro teste. Claire si sentì subito a casa, anche se il caldo pungente la colpiva inaspettatamente. Non vedeva l'ora di immergersi nella vivacità della città, eppure, nel suo cuore, c'era sempre quel piccolo nodo di tensione legato alla presenza di Alex.

Il taxi li portò velocemente in un hotel a cinque stelle, un palazzo imponente che sorgeva nel cuore di Miami Beach, circondato da palme che ondeggiavano con la brezza. L'ingresso era maestoso, con marmi lucidi e un'architettura moderna che sembrava emanare lusso da ogni angolo. Il portiere li accolse con un sorriso impeccabile, conducendoli attraverso la hall spaziosa, dove il profumo di fiori freschi e il suono di una musica soft creavano un'atmosfera rilassante e sofisticata.

Claire guardava tutto con occhi rapidi, assaporando ogni dettaglio. Le pareti bianche erano arricchite da enormi vasi di fiori tropicali, mentre le luci soffuse creavano un'atmosfera intima e chic. Dopo il check-in, furono accompagnati alle loro camere, ognuna elegante e moderna, con vista panoramica sull'oceano. Il letto, enorme e ricoperto di lenzuola di seta, dava l'impressione di essere una nuvola morbida, invitante e perfetta per un sonno ristoratore dopo la lunga giornata di viaggio.

Quella sera, Claire si sentiva quasi come una diva, abituata a luoghi del genere, eppure qualcosa di strano nel suo stomaco non smetteva di inquietarla.

Il giorno seguente, la piscina dell'hotel divenne il centro dell'attenzione. La piscina a forma libera era enorme, con acqua cristallina che brillava sotto il sole, circondata da lettini eleganti e angoli privati dove gli ospiti potevano godersi la tranquillità o farsi coccolare da un drink ghiacciato. La superficie dell'acqua era una tavola immobile, riflettendo il cielo senza nuvole sopra di loro, e le palme attorno creavano un'atmosfera di esotica intimità.

Claire indossò il suo costume intero, un modello elegante che metteva in risalto le sue forme, ma con un tocco di classe che non risultava mai troppo provocante. Si sedette su uno dei lettini, cercando di assaporare il momento. Nonostante l'ambiente da sogno, Alex era sempre lì, con il suo atteggiamento enigmatico, a osservare, quasi a controllare. Non lo lasciava mai veramente fuori dal suo radar, anche se sapeva che quella era la sua vacanza, e doveva godersela.

La famiglia di Claire si mescolava facilmente con gli altri ospiti dell'hotel, e l'aria di lusso che li circondava li faceva sentire come se fossero parte di qualcosa di speciale. Gemma, sua madre, sembrava finalmente trovare il suo equilibrio, mentre Jack, meno estroverso, restava in disparte, a godersi il panorama. Alex, intanto, non si faceva mai troppo notare, ma c'era quella tensione palpabile tra lui e Claire, un'energia che era impossibile ignorare.

Quando il sole cominciò a calare, le luci soffuse della piscina vennero accese, creando un'atmosfera romantica e rilassante. Claire si distese sui cuscini, sentendo finalmente la brezza marina sulla pelle, ma la sensazione di essere osservata, di essere sempre sotto il controllo di qualcuno, non la lasciava mai completamente.
Era un paradiso per tutti, ma Claire sapeva che tra lei e Alex c'era qualcosa di molto più complicato da risolvere.

Ossessione proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora