La palestra era piena di energia, e l'aria era vibrante di eccitazione. Il rumore delle scarpe da basket sul pavimento, le grida di incitamento del pubblico e il suono della palla che rimbalzava creavano un'atmosfera che pulsava di adrenalina. Claire, Becca e Taylor erano sugli spalti, sedute insieme e pronte per tifare i ragazzi."Vai Trevor!" esclamò Becca, battere le mani. "Dai, dimostra a tutti di cosa sei capace!"
Ma Claire, nonostante volesse concentrarsi sulla partita, non riusciva a distogliere lo sguardo da Alex. Lo vedeva correre sul campo con una grazia inaspettata per il suo fisico imponente, saltare per schiacciare la palla, sempre al posto giusto al momento giusto. Alex era ovunque: in difesa, in attacco, guidando la squadra con una sicurezza che non si fermava mai. Claire si chiese, per l'ennesima volta, come facesse ad essere bravo in tutto. Basket, studio, vita sociale... sembrava che fosse nato per eccellere.
"Alex è pazzesco," disse Taylor
Taylor la guardò con un sorriso malizioso. "Giocatore e perfetto in ogni cosa... che uomo, eh?" fece una pausa, ridendo. "A proposito, guarda quel tipo dell'altra squadra. Non mi dire che non ti piace."Claire alza gli occhi al cielo. "Sto cercando di capire come Alex faccia a essere bravo in tutto."
Taylor rise, "Devo dire che sembra che ci riesca davvero in tutto. È come se avesse il controllo di ogni cosa."
Claire alzò lo sguardo verso il campo, dove Alex, ancora una volta, bloccava un tiro con una facilità disarmante, e poi lanciava un passaggio perfetto a Kyle. La partita si stava facendo sempre più intensa, e i suoi pensieri venivano interrotti dal continuo alternarsi delle giocate, ma il suo sguardo rimaneva incollato a lui.
Becca, che stava chiacchierando con Taylor, si unì alla conversazione. "Mamma mia, quei due – Alex e Kyle – sono davvero in una categoria a parte. Non so chi sia più bravo. Ho sempre pensato che Trevor fosse il migliore, ma... questi ragazzi qui mi fanno cambiare idea."
Claire non rispose, ma il suo pensiero si fermò su quella riflessione. Alex sembrava davvero in grado di dominare ogni aspetto della sua vita, ed era difficile per lei non sentirsi un po' inferiore in confronto. Ma poi, un'altra voce la scosse.
"Guarda, se non ci pensi tu a questi ragazzi, ci penso io!" disse Taylor, indicando un gruppo di giocatori avversari, uno dei quali stava facendo ammiccamenti a Claire.
Nel frattempo, Alex stava mostrando un altro lato di sé: con una schiacciata che fece alzare in piedi tutto il pubblico, segnò uno dei punti decisivi. La partita si concluse con una vittoria netta per la squadra di Trevor. Nonostante il trionfo, Alex non sembrava nemmeno emozionato. Era calmo, composto, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Ti ho detto che sarebbe finita così," disse Kyle, ridendo, mentre si avvicinava a Claire e Taylor.
"Non c'è dubbio," rispose Claire sarcastica .
"Gli riesce tutto così bene perché è Alex," disse Kyle, con una risata.
Subito dopo, Steven si avvicinò al gruppo. "Bene, ragazzi, festa da me?"
"Non possiamo rifiutare," rispose Trevor. "Dobbiamo festeggiare, giusto?"
Becca annuì entusiasta. "Andiamo, mi piace sempre una buona festa."
Dopo la partita di basket, Claire, Taylor, Becca seguirono il gruppo di ragazzi verso casa di Steven, dove la serata si stava trasformando in una festa improvvisata. Steven li accolse alla porta con un sorriso amichevole.
"Venite, venite!" esclamò Steven, invitandoli a entrare. "La serata è appena cominciata!
La musica pulsava nelle casse, creando l'atmosfera perfetta per una serata spensierata a casa di Steven. Il soggiorno era pieno di gente, alcuni chiacchieravano, altri si rilassavano sui divani, e Claire si sentiva finalmente nel suo elemento. Era l'anima della festa, con il sorriso che non si spegneva mai e una risata che faceva contagiare tutti intorno a lei.
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Ossessione proibita
RomansaLe dita di Alex scivolarono lungo il braccio di Claire, lente, calcolate, quasi a voler marcare ogni centimetro della sua pelle. Era immobile, bloccata tra il muro freddo alle sue spalle e la sua presenza opprimente, calda e soffocante. "Perché cont...