Claire si trovava sdraiata sulla sdraio, cercando di godersi il caldo sole di Miami. Ma la sua mente non riusciva a concentrarsi completamente sulla tranquillità che cercava di costruirsi. Non appena il rumore dei passi di Alex si avvicinò, il suo sguardo finì inevitabilmente su di lui. Il suo corpo, perfettamente definito, era accentuato dal costume che indossava, i tatuaggi che spuntavano qua e là, e quel modo di camminare sicuro che lo rendeva ancora più affascinante. Claire si sentiva stranamente irrequieta, ma cercò di ignorarlo.
Alex si fermò vicino al lettino, il suo sguardo si posò su di lei con un sorriso malizioso. "Spero che ti stia godendo il panorama," disse, la voce velata di sarcasmo. "Perché, sai, non tutti hanno la fortuna di ammirare una bellezza così rara."
Claire, colpita da quelle parole, si voltò verso di lui con un'espressione di disappunto, cercando di nascondere la leggera emozione che le provocava quel tipo di attenzione. "Non cominciare," rispose, cercando di sdrammatizzare, ma senza riuscire a evitare il lieve rossore che le salì sulle guance.
Alex si sedette vicino a lei sul lettino, troppo vicino per essere normale. La sua presenza era invadente, eppure Claire non riusciva a distogliere lo sguardo. "Cosa?" disse con tono provocatorio. "Ti piaccio così tanto che non riesci nemmeno a guardarmi senza diventare nervosa?"
Claire si fece forza e cercò di non mostrare che quelle parole la colpivano. "No, non è questo," rispose, ma la sua voce tradiva una leggera incertezza. "E poi, tu sei insopportabile."
Alex sorrise, un sorriso che non prometteva nulla di buono. "Io? Insopportabile? Penso che stai mentendo. C'è qualcosa che ti fa stare così nervosa... e non credo sia solo il caldo."
Claire si sentiva intrappolata da quella conversazione. Voleva rispondere con altre parole taglienti, ma non riusciva a pensare a nulla che potesse distogliere la sua attenzione da lui. Come al solito, Alex la metteva in difficoltà senza nemmeno sforzarsi. Ma poi, come se niente fosse, si alzò di scatto, afferrandola per un braccio e sollevandola dalla sdraio.
"Cosa stai facendo?" protestò Claire, ma la sua voce non aveva la forza che sperava.
"Semplice," disse Alex con un sorriso sprezzante. "Vieni con me."
E con un gesto rapido, la spinse verso la piscina. Claire non riuscì nemmeno a reagire in tempo prima che lui la scaraventasse nell'acqua cristallina. Un urlo di sorpresa uscì dalla sua bocca mentre finiva sotto la superficie dell'acqua. Si sollevò rapidamente, sputando acqua e guardando Alex, che la fissava con un'espressione divertita.
"Così ti rilassi un po'," disse lui, senza alcun rimorso.
Claire, infuriata, lo fissò con occhi pieni di rabbia. "Sei un idiota," lo insultò, anche se il suo sguardo tradiva il fatto che c'era una parte di lei che non era del tutto arrabbiata. Quella parte di lei che, contro ogni logica, si sentiva stranamente attratta da lui.
Alex si avvicinò lentamente, rimanendo sulla sponda della piscina, la sua espressione divertita. "Non ti stai nemmeno divertendo?"
Claire sbuffò, ma non poté fare a meno di ammettere che, in un certo senso, la situazione era quasi... stimolante. "Non è che mi piaccia farti da gioco, sai," rispose, cercando di sembrare più dura di quanto si sentisse in quel momento.
Alex la guardò un momento in silenzio, un sorrisetto compiaciuto sui suoi labios. "Non stai mai dicendo la verità, Claire," rispose con tono basso, come se ogni parola foss un test, un gioco che entrambi stavano giocando senza nemmeno rendersene conto. "Lo sai che ti piace giocare con me."
Claire lo fissò, il cuore che le batteva più forte di quanto volesse ammettere. La tensione tra loro era così palpabile che quasi la poteva toccare. Ma non poteva permettersi di cedere a quella parte di lei che lo desiderava, non ancora. "Non illuderti," rispose, cercando di mantenere una facciata di freddezza.
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Ossessione proibita
RomanceLe dita di Alex scivolarono lungo il braccio di Claire, lente, calcolate, quasi a voler marcare ogni centimetro della sua pelle. Era immobile, bloccata tra il muro freddo alle sue spalle e la sua presenza opprimente, calda e soffocante. "Perché cont...