Capitolo 25

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La grande sala era un tripudio di lusso: lampadari di cristallo pendevano maestosi dal soffitto, mentre camerieri in impeccabili uniformi si muovevano tra i presenti, servendo calici di champagne e piatti raffinati. Era la riunione annuale delle famiglie più ricche della città, un evento esclusivo a cui Claire e Jace partecipavano insieme ai loro genitori, assenti per la maggior parte del tempo ma presenti a simili occasioni per mantenere le apparenze.

Claire indossava un abito nero lungo, con uno spacco audace, mentre Jace era impeccabile nel suo completo nero. Alex, invece, si era presentato con il solito fascino spavaldo e un'espressione di superiorità che metteva tutti a disagio. Il suo atteggiamento era sufficiente a fargli guadagnare attenzione, ma il modo in cui sfidava gli altri con commenti pungenti lo rendeva insopportabile.

"Quindi," disse Alex con un sorriso sprezzante, rivolgendosi a un giovane imprenditore intento a vantarsi di un investimento recente, "hai speso milioni per un'idea che alla fine si è rivelata un grandissimo errore di calcolo? Interessante. Suppongo che un fallimento spettacolare sia sempre meglio di un'esistenza mediocre."

L'uomo rimase interdetto, mentre alcuni presenti trattennero risate nervose. Alex non sembrava preoccuparsi di mantenere il decoro richiesto dall'evento.

Claire, che stava osservando la scena da lontano, si avvicinò con aria contrariata. "Alex, puoi comportarti da persona normale per una volta?" gli sussurrò, il tono basso ma carico di irritazione.

Lui si girò verso di lei, un sorriso di sfida. "Oh, Claire, cara, non sto facendo nulla di male. Solo rendendo questa noiosa serata un po' più interessante."

Lei gli lanciò un'occhiata tagliente, ma prima che potesse rispondere, Alex alzò la voce, attirando ancora più attenzione. "Suvvia, gente, non prendetevela. È solo un po' di verità. O preferite continuare con le vostre facciate perfette?"

Il gelo si abbatté sulla sala. Alcuni lo fissavano indignati, mentre altri si voltavano verso i loro interlocutori, cercando di ignorarlo. La famiglia Cadevich, notoriamente altezzosa e sempre in competizione con quella di Claire, non perse tempo per avvicinarsi.

"Signora Sinclair," iniziò Marianne Cadevich, la matriarca, con un sorriso glaciale. "Che splendida serata. Mi chiedo se l'organizzazione impeccabile sia merito vostro o di qualche assistente straordinariamente capace."

La madre di Claire rispose con la sua solita eleganza fredda. "Oh, Marianne, sai bene che il nostro staff è il migliore. Ma un tocco personale fa sempre la differenza, non credi?"

Alex si intromise, sorseggiando il suo drink con fare noncurante. "Sì, certo, Marianne. Per quanto riguarda le vostre feste, immagino che il tocco personale sia... opzionale."

Marianne lo fissò con un sorriso tirato, mentre il figlio maggiore, Sebastian Cadevich, si avvicinava con uno sguardo irritato. "Alex, sempre così diretto. Mi chiedo se sia per abitudine o per mancanza di un filtro sociale."

"Un po' di entrambe, suppongo," ribatté Alex con un sorriso tagliente. "Ma almeno sono autentico, non trovi?"

Claire si schiarì la gola, cercando di smorzare la tensione. "Alex, magari evitiamo di rendere questa serata più imbarazzante del necessario."

Alex la guardò di lato, alzando un sopracciglio. "Oh, Claire, sempre così diplomatica. Mi chiedo da chi tu abbia preso."

Nel frattempo, Jace si avvicinò, posando una mano leggera sulla schiena di Claire. "Tutto bene qui?" chiese, lanciando un'occhiata significativa ad Alex.

"Perfettamente," rispose Claire, forzando un sorriso.

Alex non perse l'occasione. "Ah, Jace, eccoti qui. Sempre così... premuroso. Claire è fortunata ad avere qualcuno che si preoccupa così tanto," disse con un sorriso sarcastico. Ma c'era qualcosa di diverso nel suo tono, come se non fosse davvero interessato a stuzzicare, ma piuttosto a tenere un certo distacco.

Ossessione proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora