Claire si svegliò lentamente, sentendo il peso della coperta addosso e il profumo del lenzuolo ancora impregnato della notte. Aprì gli occhi e incontrò lo sguardo di Alex, seduto accanto a lei, il viso rilassato ma con un'intensità che la fece sussultare.
Quella notte, Alex e Claire avevano dormito insieme, ma non in un senso fraterno. Nel silenzio della stanza, le loro respiri si mescolavano, l'aria carica di una tensione mai risolta tra di loro. Non c'era niente di semplice in quella vicinanza, né nel modo in cui Claire si era rifugiata nel suo abbraccio, cercando un conforto che non sapeva come chiedere. La verità era che non c'era più spazio per la distanza, né per le risposte facili. Quel contatto, strano e confuso, non faceva che avvicinarli.
"Buongiorno, principessa," disse, con un mezzo sorriso che sembrava scolpito apposta per irritarla.
Claire si girò, tirandosi il lenzuolo sopra la testa. "Mi stai fissando da quanto tempo? È inquietante."
Alex rise piano, ma non si mosse. "Da abbastanza per capire una cosa."
Lei sospirò, tirando giù il lenzuolo per sbirciarlo. "E cioè?"
Lui le sfiorò il viso con la punta delle dita, il tocco così leggero che sembrava un sussurro. "Che sei troppo bella. Un problema, davvero. Mi rende la vita complicata."
Claire alzò gli occhi al cielo, ma il rossore che sentì sulle guance non poteva ignorarlo. "Non hai altro da fare, oltre a tormentarmi appena sveglia?"
Alex sorrise, appoggiando la testa sul pugno chiuso mentre la guardava. "Tormentarti è il mio passatempo preferito."
Lei gli lanciò un cuscino. "Smettila di dire stupidaggini, Alex."
Ma dentro di sé, il suo cuore batteva più forte del solito, e quel sorriso non riusciva a cancellarlo. Claire infilò un paio di jeans e una maglietta aderente, mentre Alex aspettava appoggiato alla porta della sua stanza. La tensione tra loro era palpabile, anche se nessuno dei due lo avrebbe ammesso.
"Ci muoviamo o no?" sbottò Alex, lanciandole uno sguardo critico. "Non voglio arrivare tardi oggi."
"Arrivo, controllo solo se ho tutto," rispose Claire, con una finta indifferenza, mentre afferrava il suo zaino.
In macchina, il silenzio iniziale fu interrotto solo dal rumore del motore e dalla musica bassa che Alex aveva messo per riempire il vuoto. Ma Claire sapeva che non sarebbe durato a lungo.
"Quindi Claire credo che ci sia un'altra cosa importante da affrontare ..." iniziò Alex, con un tono volutamente neutro. "Devi sistemare la faccenda con Davis"
Claire sbuffò, fissando il paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino. "Ci sto pensando, ok? Non è così semplice."
"Non è così semplice?" ripeté Alex, alzando un sopracciglio mentre cambiava marcia. "Claire, è un tuo professore. Sai benissimo che non può continuare."
"Lo so!" esplose lei, girandosi verso di lui. "Non mi serve la tua predica, Alex. Ci penso, ma non posso semplicemente chiudere così, senza pensarci bene."
Alex strinse il volante, visibilmente irritato ma cercando di mantenere la calma. "Sto cercando di aiutarti. Devi solo dirgli che è finita. Punto."
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Ossessione proibita
RomanceLe dita di Alex scivolarono lungo il braccio di Claire, lente, calcolate, quasi a voler marcare ogni centimetro della sua pelle. Era immobile, bloccata tra il muro freddo alle sue spalle e la sua presenza opprimente, calda e soffocante. "Perché cont...