Capitolo 14

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Mentre Claire e Alex stavano parlando, la conversazione sembrava aver preso una piega più leggera, ma qualcosa nell'aria cambiò improvvisamente. Una presenza familiare si avvicinò, e Claire lo sentì prima di vederlo: un'inconfondibile sensazione di tensione. Beatrix, con il suo sorriso perfetto e il portamento sicuro, si avvicinò al duo, il suo sguardo fisso su Claire.

"Claire," disse Beatrix con un sorriso che non nascondeva la punta di veleno, "vieni, andiamo un attimo a fare due chiacchiere. Non ti pare che questa festa stia diventando un po' noiosa?"

Claire la guardò per un attimo, esitando, ma poi, con uno sguardo furtivo verso Alex, si alzò e si diresse verso Beatrix. Non poteva fare a meno di notare quanto Beatrix fosse sempre pronta a inserirsi nelle conversazioni, come se non fosse mai davvero fuori posto. Eppure, ora c'era qualcosa di più nel suo comportamento, qualcosa che Claire non poteva ignorare.

Alex rimase indietro, guardando la scena con un'espressione che tradiva un misto di preoccupazione e frustrazione. Beatrix non gli rivolse nemmeno uno sguardo. Il suo obiettivo era chiaro, ed era solo uno: Claire.

"Vieni," insistette Beatrix, mentre prendeva Claire per il braccio con una forza che non lasciava spazio a obiezioni. "Ho qualcosa da mostrarti."

Claire, pur sentendo il gelo nei modi di Beatrix, si lasciò guidare senza opporre resistenza. Ma qualcosa in lei si stava risvegliando: la sensazione che Beatrix non fosse lì per essere una semplice compagnia, ma per trascinarla di nuovo nella sua spirale.

"Bea dimmi che non vuoi fare quello che penso.. sei appena uscita dal centro!" chiese Claire a Beatrix mentre si allontanavano, con un sorriso che cercava di sembrare più sicuro di quanto fosse.

Beatrix ridacchiò, ma la sua risata suonò priva di calore. "Semplicemente... alcuni di noi sanno come divertirsi davvero. Non è sempre necessario restare nel ghetto della moralità, sai?"

Claire sentì il suo cuore battere più velocemente. Quel tono, quella proposta velata, erano familiari. Non c'era dubbio: Beatrix voleva portarla indietro, farla crollare, come una volta.

"Ho un po' di roba," sussurrò Beatrix, facendo un cenno verso un angolo appartato dove alcuni dei suoi amici si aggiravano. "Sai che non ti deluderà. Ti farà sentire libera, Claire. Nessun giudizio. Solo noi, e il nostro piacere."

Claire si fermò per un attimo, il sorriso che aveva mantenuto fin lì scomparve, sostituito da un'espressione più seria. "Sto cercando di smettere davvero."

Beatrix, però, sembrava insistere, il suo sorriso diventava sempre più provocatorio. "Ah, certo. Ti piace far credere che sia tutto sotto controllo, vero? Ma lo sappiamo entrambe. Non ti basta essere la regina della festa, Claire. Tu hai bisogno di qualcosa che vada oltre, qualcosa che ti faccia sentire davvero viva. E io posso darti quella sensazione."

Claire abbassò lo sguardo, combattuta. La proposta di Beatrix l'aveva colpita, ma la parte di lei che aveva combattuto tanto per essere più forte non voleva cedere. Con forza, Claire scosse la testa.

"Non mi hai mai capito, Beatrix. Non mi conosci davvero."

Beatrix la fissò con uno sguardo che mescolava disgusto e sfida. "Non serve che tu faccia la dura, Claire. Sappiamo entrambi cosa ti manca. Non te lo farò più ripetere."

Claire respirò profondamente, alzando lo sguardo e sentendo il peso della tensione che aumentava tra loro. Alla fine, con una voce che non nascondeva la sua frustrazione, rispose: "Non ho bisogno di te per essere me stessa, Beatrix. Non più."

Beatrix non reagì immediatamente, ma il suo sorriso si fece più gelido, mentre si voltava e si allontanava, lasciando Claire in piedi, sola con i suoi pensieri.

Alex la trovò poco dopo l'incidente con Beatrix. Era in piedi sola, appoggiata al muro, con lo sguardo perso nel vuoto. La festa continuava intorno a lei, ma Claire sembrava fuori posto, come se non riuscisse a trovare il suo posto nel caos che la circondava.

Si avvicinò con passo deciso, preoccupato, ma cercando di non invadere il suo spazio. "Claire," disse, e la sua voce era morbida ma piena di preoccupazione. "Stai bene?"

Claire alzò lo sguardo verso di lui, il suo sorriso stanco non riusciva a mascherare completamente la tristezza nei suoi occhi. "Sì, sto solo... cercando di capirlo," rispose, cercando di sembrare più forte di quanto fosse. "A volte, mi sembra che tutto stia diventando un po' troppo."

Alex la osservò, notando il tono inusualmente serio e fragile nella sua voce. "Cosa sta succedendo, Claire?" chiese, desideroso di sapere cosa stesse davvero passando. "Cosa è successo con Beatrix?"

Claire sospirò, e i suoi occhi si abbassarono. "Era un po'... come pensavo. Beatrix non ha mai smesso di cercare di farmi tornare indietro, Alex," disse, le parole che le uscivano con difficoltà. "Ha cercato di farmi sentire come se avessi bisogno di drogarmi. Come se non fossi mai abbastanza senza la droga."

Alex fece un passo avanti, il suo volto segnato dalla preoccupazione. "Ma tu hai resistito, giusto?"

Claire lo guardò, cercando di forzare un sorriso che non arrivava. "Ho resistito, sì. Ma non è mai così semplice. Le tentazioni sono ovunque. Soprattutto in un posto come questo," disse, indicando con un gesto vago la festa che li circondava. "A volte mi sento come se fosse impossibile allontanarmi da tutto questo. Ogni volta che cerco di fare un passo in avanti, ne faccio dieci indietro."

Alex la fissò per un momento, il suo cuore che si serrava per lei. "Non devi farlo da sola," disse con fermezza. "Non devi farlo da sola, Claire. Se c'è una cosa che so, è che sei più forte di quanto pensi. Non lasciarti ingannare dalle tue debolezze."

Claire abbassò lo sguardo, lottando contro la marea di emozioni che le stava salendo dentro. "A volte mi sento come se non ce la facessi più," confessò, la voce quasi spezzata. "Sto cercando di fare quello che mi hai detto, davvero. Ma ogni giorno sembra una lotta."

Alex fece un passo verso di lei, il suo sguardo intensificato dalla preoccupazione e dal desiderio di vederla stare meglio. "Lo so che è difficile. Ma sei più forte di tutto questo, Claire. Non lasciare che ti inghiotta di nuovo. Non lo meriti."

Claire si passò una mano tra i capelli, il respiro più profondo. "Mi sento così stanca, Alex. Stanca di dover combattere sempre contro tutto... e tutti. Ogni volta che penso di essermi lasciata alle spalle il peggio, qualcosa mi riporta indietro."

Alex le mise una mano sulla spalla, cercando di infonderle un po' di quella forza che sentiva di non avere. "Io ci sono, Claire. Non sei sola. Non devi fare tutto da sola."

Claire sollevò lo sguardo, i suoi occhi pieni di gratitudine, ma anche di tristezza. "Mi sento così persa," ammise, la voce tremante. "Eppure, mi sento come se dovessi dimostrare che posso farcela. A tutti. A me stessa. Ma dentro di me, è come se non fosse mai abbastanza."

"Non devi dimostrare niente a nessuno," rispose Alex, la sua voce piena di sincerità. "Se c'è una cosa che ho capito in tutto questo tempo, è che non devi essere perfetta per essere forte. Non devi farlo per gli altri. Devi farlo per te stessa. E anche se ti sembra che il cammino sia senza fine, ci sono sempre passi da fare. Piccoli passi."

Claire chiuse gli occhi per un attimo, prendendo un respiro profondo. "Voglio crederci," disse piano. "Ma è così difficile..."

"Non ti chiedo di farlo da sola," ripeté Alex, la sua voce calma ma ferma. "Io sono qui. E anche quando non avrai più forza, io sarò lì a ricordarti che puoi farcela. Non importa quanto difficile sia."

Claire lo guardò, gli occhi lucidi, ma c'era una piccola scintilla di speranza in quel momento. "Grazie, Alex. Davvero."

"Non hai bisogno di ringraziarmi," disse lui, sorridendo per la prima volta da quando era arrivato. "Perché non ti lascerò mai andare, Claire."

Ossessione proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora