Capitolo 5

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La festa era un caos controllato. La musica ad alto volume risuonava nel club, mescolandosi con le risate e le chiacchiere animate di un gruppo di ragazzi che ormai si conoscevano bene. Steven aveva già bevuto parecchio, il suo sorriso era largo e le parole un po' più confuse del solito, ma non riusciva a smettere di ridere. Con un gesto ampio, sollevò il bicchiere pieno di vodka e chiamò l'attenzione di tutti.

"Ok, ragazzi, è ora di giocare!" esclamò Steven con un sorriso malizioso. "Obbligo o verità! Niente scherzi, eh?"

Il gruppo si scambiò sguardi tra il divertito e l'incerto. Becca si strinse nelle spalle, ma alla fine si unì al gioco. Claire, come al solito, sembrava essere già in modalità "divertimento". Taylor, invece, sembrava piuttosto entusiasta.

"Partiamo!" disse Steven, con un'occhiata maliziosa. "Taylor, tocca a te! Verità o obbligo?"

"Obbligo!" rispose Taylor senza esitazioni, con un sorriso di sfida. "Non vedo l'ora di vedere cosa mi riservi!"

Steven la guardò per un momento, poi con un sorriso compiaciuto disse: "Ok, Taylor. Devi baciarti con uno dei ragazzi qui presenti. A scelta."

Taylor non si fece pregare e si avvicinò a uno dei ragazzi, che sembrava colto di sorpresa. Il gruppo scoppiò in risate mentre la scena si svolgeva.

Becca, che aveva assistito a tutta la scena con una smorfia di disagio, cercò di non far vedere quanto la situazione la turbasse. Si guardò intorno e incrociò lo sguardo con Claire, che sembrava divertirsi più del previsto.

"Becca, tocca a te!" disse Steven, senza nemmeno fermarsi. "Verità o obbligo?"

Becca si fece più seria e rispose con tono secco: "Verità."

Steven sorrise di nuovo, ma questa volta il suo sorriso era più ambiguo. "Ok, allora... pensi che Trevor stia facendo un po' troppo il simpatico con quella bionda?"

Le parole di Steven furono come una piccola bomba. Becca si rigidì, il viso che si faceva rosso di rabbia. "Cosa stai insinuando?" rispose con tono tagliente, guardando Steven con disapprovazione. "Non sono affari tuoi."

Claire, che aveva sentito la domanda, decise di intervenire. "Becca, non fare finta che non lo vedi," disse con un sorriso a metà tra l'ironia e il disprezzo. "Trevor non sta cercando di fare il simpatico. Sta cercando di farsi notare dalla ragazza con il costume da diavolo."

Becca abbassò lo sguardo, cercando di nascondere la frustrazione. "Non so cosa stai cercando di fare, Claire," rispose con un veleno appena velato nella voce. "Ma non è il momento di fare frecciatine."

La tensione tra le due amiche era palpabile. Claire, pur avvertendo la tensione, non si fermò. "Lascia che Trevor faccia il suo spettacolo. Almeno qualcuno qui si diverte," disse con un sorriso per niente amichevole.

Trevor, che stava guardando la scena da un angolo, si avvicinò cercando di smorzare la situazione. "Non è come sembra," disse velocemente, alzando le mani in segno di scusa. "Stavo solo scherzando con la ragazza, niente di che."

Becca lo guardò con sguardo furioso. "Scherzando, eh?" rispose secca. "Non sembra proprio così."

Claire, con un sorriso , guardò Trevor e poi Becca. "Beh, Trevor," disse con tono tagliente, "forse dovresti smetterla di cercare di impressionare chiunque e concentrarti su chi è davvero importante."

Trevor, visibilmente in imbarazzo, cercò di giustificarsi, ma il suo tono era più irritato che difensivo. "Non stavo cercando di fare nulla di male, davvero. È solo un gioco."

Becca, però, non sembrava più disposta a prendere la cosa alla leggera. "Gioco o no, Trevor," disse con tono deciso, incrociando le braccia, "non mi piace essere presa in giro." La sua irritazione non lasciava spazio a ulteriori scuse.

Ossessione proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora