Claire camminava nel corridoio dell'università con il suo solito passo sicuro, i tacchi che risuonavano leggeri sul pavimento lucido. Becca, arrivando in ritardo, cercò di recuperare il passo, camminando in fretta accanto a Trevor. Claire la notò subito, notando con un leggero distacco come Becca cercasse di sembrare disinvolta, ma l'ansia nei suoi movimenti era evidente. I capelli castani mossi di Becca e il suo look trendy sembravano quasi un tentativo un po' forzato, come se stesse cercando di adattarsi a qualcosa che non le apparteneva del tutto. Non che Claire la giudicasse apertamente, ma non poteva fare a meno di pensare che Becca fosse, in qualche modo, sempre un passo dietro rispetto agli altri, nonostante il suo impegno.
"Becca, come al solito in ritardo," disse Claire con tono leggero, non volendo essere troppo tagliente, ma nemmeno troppo tenera.
Mentre attraversavano il corridoio, qualche studente li osservò, ma la maggior parte sembrava rapita da Claire, come sempre.
«Spero che il professor Sinclair oggi non decida di fare il dittatore,» disse Becca, sistemando la sua borsa di marca con un sospiro. «Non sono proprio in vena di ascoltare le sue ramanzine.»
Trevor rispose ridendo, mentre le metteva un braccio intorno alla vita. «Almeno sabato avremo qualcosa di cui lamentarci al party.»
Kyle, che stava ascoltando, alzò un sopracciglio. «Già, perché non c'è niente di meglio per rilassarsi che lamentarsi.»
Claire non commentò, ma lanciò uno sguardo complice a Kyle, l'unico che sembrava davvero immune al dramma costante del gruppo. Entrò in aula con passo deciso e si sedette accanto a Taylor e Becca. Subito si concentrò sui suoi appunti, cercando di non distrarsi. Ma il chiacchiericcio degli altri studenti, il rumore delle sedie, le fece tornare alla realtà, e senza volerlo i suoi occhi si spostarono verso il fondo della stanza.
Lì, seduto da solo, c'era Alex. La sua presenza la colpì in modo del tutto inaspettato. Claire non si era mai immaginata che lo avrebbe trovato alla facoltà di economia. Non pensava che fosse un ambiente che potesse interessargli, eppure eccolo lì, a sorprenderla ancora una volta. Cercò di ignorarlo, ma l'idea che fosse lì la disturbava più di quanto voleva ammettere.
Taylor, che sedeva accanto a lei, percepì subito il cambiamento nel suo comportamento. Si voltò verso di lei, notando un'espressione diversa. «Tutto ok?» chiese con un tono morbido, preoccupato che Claire stesse vivendo un momento difficile.
Claire respirò profondamente, cercando di ricomporsi. Non voleva che Taylor capisse quanto quella situazione la stesse turbando. «Sì, tutto bene,» rispose con un sorriso forzato, ma il tono rivelava una leggera inquietudine.
Poi, cercando di sembrare indifferente, fece un cenno verso Alex, che era ancora seduto in fondo alla stanza. «Sai, da quando mia madre si è risposata con il padre di Alex, a quanto pare lui segue il nostro corso...» disse, cercando di mascherare il fastidio con un tono più neutro.
Taylor alzò un sopracciglio, visibilmente incuriosita . «Ah, è lui?» chiese, la sorpresa evidente nella sua voce.
Claire annuì, cercando di mantenere la calma. «Sì, è proprio lui. Alex. Il mio fratellastro.»
Steven, che stava ascoltando, si girò con un sorriso divertito verso Taylor. "Alex, eh?" disse, facendo fatica a nascondere l'entusiasmo. "Ha proprio quell'aria da tipo che sa come prendersi ciò che vuole, no? Ha quel fascino che ti fa girare la testa."
Taylor sorrise, accennando un cenno di approvazione. "Oh, ci siamo capiti. Ha quel tipo di sguardo che dice 'sto dominando' senza nemmeno bisogno di parlare."
Steven, divertito dalla conversazione, proseguì con un tono quasi ammirato: "E poi, guardalo. Quella postura da 'bad boy'. Non so, ha quel fascino misterioso, quel tipo di atteggiamento che fa pensare che potrebbe rubarti il cuore, o almeno provarci."
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Ossessione proibita
RomanceLe dita di Alex scivolarono lungo il braccio di Claire, lente, calcolate, quasi a voler marcare ogni centimetro della sua pelle. Era immobile, bloccata tra il muro freddo alle sue spalle e la sua presenza opprimente, calda e soffocante. "Perché cont...