Ester's POV
«Raga ho perso, vado a casa» pronuncia Rebecca un venerdì pomeriggio cupo, con le lacrime agli occhi.
Entra dalla porta della casetta con un'aria stravolta e trafelata.
La produzione ha deciso di anticipare la sfida della ballerina a questo pomeriggio, invece che svolgerla in puntata, lasciandola a dir poco confusa.
Spalanco la bocca, alzandomi dalla panchina del giardinetto.Sono la prima a stringere la castana in un abbraccio, mentre un'ondata di tristezza mi investe.
«Il nostro rapporto è stato lleno di altibajos, ma fino alla fine sarai un pezzetto muy importante di esta classe. Te quiero» mormoro, mentre le lacrime di Rebecca cadono sulla mia felpa.
«Anche io, scusa per tutto» risponde, gettandosi poi tra le braccia di Ilan.I saluti sono la parte peggiore di Amici. Ogni volta, da settembre ad oggi, che qualcuno ha dovuto fare i bagagli mi si stringeva il cuore.
Mi appoggio alla colonnina della veranda, mentre sento il braccio di Gabriel avvolgermi le spalle.
«Starà bene» mormora. Quasi mi scappa una risatina.
«Lo sé, pero non si meritava di uscire así».Soltanto una mezz'ora dopo Rebecca lascia ufficialmente la scuola di Amici, lasciandosi alle spalle un'atmosfera tesa.
Quando mi volto verso Gabriel, non mi sfugge il suo sguardo duro.
«Che hai?» domando, prendendogli la mano.
Con un cenno del capo, mi invita ad andare in camera.Le pareti arancioni della mia vecchia stanza sono come un pugno sugli occhi.
«Ho tanta ansia» sussurra Vybes, una volta sdraiati l'uno difronte all'altra sul letto.
«Es normal, Gabrielito, ma sei fortissimo. Non devi far si che la ansiedad ti sconcentri, ¿claro?»
Il moro annuisce. «Non voglio uscire, davvero. La situazione di Rebecca mi ha fatto realizzare ancora meglio che tra due giorni potrei andare a casa e lasciare tutto questo»
La mia mano si appoggia sulla sua guancia.«No lo digas, per favore. Non posso pensare este mio percorso senza di te. Sei stato el primero a parlarmi e probabilmente, inconsciamente, tú también mi sei piaciuto subito. Se non sei abbastanza convencido delle tue capacità, metticela tutta para mí e per tutta la tua famiglia che cree en ti e vinci» affermo, mentre sento la mia voce che tremola.
Riesco a percepire gli occhi farsi lucidi.Lo sguardo del mio ragazzo è indecifrabile, ma non mi sfuggono le lacrime che minacciano di scorrere lungo il viso.
«Anche se non me l'avessi detto, avrei provato a vincere per te. Abbiamo ancora tanto da portare avanti, singolarmente e insieme» soffia ad un centimetro dal mio volto, per poi appoggiare le sue labbra sulle mie e sigillarle in un bacio dolce.«E grazie per credere in me» aggiunge, dopo essersi staccato da me.
Ancora con il cuore a mille, sorrido. «Che novia sarei se non credessi in te?»Restiamo a parlare del più e del meno per tanto, tanto tempo.
Il sole, già pallido da stamattina, fa in tempo a tramontare del tutto.* * *
Vybes's POV
Finalmente arriva il fatidico giorno della mia sfida.
L'ansia mi scorre nelle vene, mi penetra le ossa e una sensazione di nausea si fa spazio nel mio stomaco.In questo momento, Ester sta ballando per una gara di improvvisazione. È bellissima: si muove con una leggerezza e un'eleganza che non avevo mai visto prima, mentre interagisce con il suo oggetto di scena, ovvero un tavolo.
Per il minuto e mezzo che lo studio è concentrato sulla figura della bionda, mi dimentico della mia imminente sfida.«Per me a vincere è Ester» pronuncia il giudice, un coreografo e direttore artistico molto famoso nel mondo della danza.
La biondina ringrazia e torna al suo banco con un sorrisone sul volto che mi fa battere un po' più forte il cuore. Dopo il secondo posto nella classifica giudicata da Anbeta Toromani, questo era proprio quello che ci voleva per renderla protagonista della puntata.Neanche faccio in tempo a congratularmi con la mia ragazza, che Maria mi chiama per la sfida.
Ester mi lancia un occhiolino, come per farmi forza.Dai, Gabriel, è il momento.
Lo sfidante è un ragazzo dai capelli ricci di nome Skaate.
Entra in studio con un'aria confusa, mentre si guarda attorno e mi lancia un sorriso debole.
Proviamo entrambi la stessa ansia.Il giudice della sfida è Gianmarco Barbieri, manager musicale, che non appena entra ci scruta con un'espressione a dir poco severa.
«Inizia Vybes e canta il suo inedito "Standard", prego» afferma, mentre il suo tono si addolcisce.Non appena le prime note del mio pezzo si diffondono nella sala, il pubblico comincia a seguirmi e a battere le mani a tempo.
Cantare "Standard" è sempre una botta di serotonina in grado di rendermi più a mio agio e vedere che anche la gente lo canta con me mi scalda il cuore.Non appena mi giro verso i miei compagni, trovo una scena che mi mette una felicita inspiegabile addosso: Ester, Pietro, Ilan e Cristiana sono in piedi a cantare con me, mentre tutti gli altri li accompagnano con le mani.
Verso la fine del pezzo, lancio un occhiolino a Ester proprio come lei ha fatto poco fa con me. Ricambia lanciandomi un bacio che, proprio mentre pronuncio l'ultima parola, mi porto al cuore.
Lo sguardo di Barbieri è uguale a quello di prima: severo e concentrato, anche mentre lo sfidante presenta il suo pezzo.
Nessuno in studio sembra particolarmente colpito dalle doti di Skaate, che dal canto suo sta cercando di dare il massimo e sembra a dir poco gasato.
I miei compagni lo guardano assorti e non riesco a fare a meno di imitarli.Alla fine, dopo il minuto e mezzo più lungo della mia vita, Gianmarco Barbieri è chiamato a scegliere.
«Skaate, c'era qualcosa in te che non mi ha convinto a pieno. Sembravi molto vulnerabile e insicuro su questo palco» inizia, mentre il riccio al mio fianco annuisce con gli occhi bassi.«Vybes, che dire... sei un animale da palco scenico» afferma l'uomo. Sgrano gli occhi, ringraziando con il labiale.
«Per me questa sfida viene vinta da Vybes» conclude.Non appena sento quelle parole, un sospiro di sollievo mi esce dalle labbra.
È come se finalmente mi fossi liberato da uno stato di apnea che andava avanti da una settimana.Finalmente posso riavere la mia felpa tra le mani, mentre Maria si occupa di dare quella della sfida ai tecnici.
Mi siedo al mio banco e tutti iniziano a complimentarsi con me.
Ora mi sento il cuore più leggero.In poco tempo la puntata si conclude e finalmente possiamo andare in sala relax e poi a casa.
Sto sistemando le cose nella borsa, quando la mia voce femminile preferita pronuncia il mio nome.Ester corre verso di me e attorciglia le gambe attorno alla mia vita, mentre mi stringe in un abbraccio.
Sento il suo respiro caldo sul collo e i nostri cuori battere in sincro.«Bravo, bravo, bravo» sussurra.
«Ce l'ho fatta, stella» mormoro di rimando, mentre gli occhi chiari della ballerina incrociano i miei.
Poi, si fionda con le sue labbra sulle mie, unendole in un bacio travolgente.
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𝓤nwritten [𝘝𝘺𝘣𝘦𝘴]
FanfictionDalla Spagna all'Italia, Ester non ha mai smesso di fare ciò che amava: ballare. Quella passione che l'accompagnava da quando aveva tre anni e che non avrebbe mai potuto abbandonare. Ma il suo palcoscenico ha bisogno di diventare più grande, Ester...