Ester's POV
«Non ho capito una cosa, però, state insieme tu e Vybes?» mi domanda Chiara, intenta ad arricciarmi i capelli. La ballerina ha subito un infortunio e già da un paio di settimane non può esibirsi in puntata, quindi cerca di rendersi utile per ognuna di noi in vista della settima registrazione di Amici.
«Tecnicamente no, non me lo ha mai chiesto y yo tampoco» rispondo.«E che aspettate?» ribatte la mora.
«No sé, sono stati días impegnativi»
Ma sono contenta che abbiamo avuto modo di confidarci. Adesso mi sembra di conoscere una parte più "esclusiva" di Gabriel.Io e Chiara chiacchieriamo ancora un po', finché la produzione non ci manda in studio per la puntata.
A giudicare la gara sono Cristiano Malgioglio ed Ermal Meta per il canto e Veronica Peparini per il ballo. Come sempre, diverse discussioni tra prof occupano il tempo della puntata.«Ester» mi chiama Vybes, sottovoce, nel bel mezzo di un litigio tra Anna Pettinelli e Zerbi.
Il moro si è esibito circa mezz'ora fa con una cover di "Remedios" in cui ha aggiunto delle barre sulla redenzione di una donna dopo una vita infelice. Inutile dire che non sono mancati gli occhi lucidi.Quando mi volto verso il ragazzo, mi nasce sul volto un sorriso istantaneo. Mi fa cenno di sporgermi verso di lui.
«Giochiamo a tris» afferma, lasciandomi spiazzata. Poi, mi porge un foglietto con disegnata la tabella per il gioco e una piccola "x" nel quadrato centrale.Il mio sorride, mentre aggiungo un cerchietto in alto a sinistra.
Giochiamo per almeno cinque minuti.
Croce al centro della prima riga.
Cerchio al centro della terza.
Crocetta a destra, nella fila centrale.
Una piccola "o" a sinistra della seconda riga.
L'ultima "x" posizionata in basso a sinistra.L'ultima azione è la mia, mentre traccio un cerchio a sinistra della terza fila e ci scrivo sopra una linea in segno di vittoria. «Tris!» esclamo.
Gabriel finge un'espressione scocciata, scoppiando subito dopo a ridere silenziosamente.
«No llores, Gabrielito» lo prendo in giro, mimando una lacrima che scendo lungo il viso.«Hey, voi due in prima fila, abbiamo finito di chiacchierare?» chiede Maria, riportandomi immediatamente a scuola, precisamente quando la professoressa riprendeva me e le mie amiche perché parlavamo.
«Vieni Ester, tocca a te» aggiunge poi. Non mi sfugge lo sguardo che alterna un paio di volte da me a Vybes.Tolgo il microfono, saluto il giudice e mi metto in posizione. Dopo il solito "Base" pronunciato da Maria, le note di "Scarabocchi", direttamente dal nuovo album di Olly, si diffondono in studio.
Questo è un pezzo che mi piace, sia da ascoltare che da ballare. La coreografia modern ideata da Elena D'Amario mi ha coinvolta dalla prima volta che l'ho vista.Di tanto in tanto, riesco a scorgere i volti imperturbabili dei professori. Veronica Peparini analizza ogni mio movimento, spronandomi a dare ancora di più.
Alla fine, mi godo l'applauso dello studio. Credo che la sensazione di essere soddisfatti di sé sia imparagonabile a qualsiasi altra, anche se non la provo molto spesso.«Veronica?» dice la voce della conduttrice mentre, ancora col fiatone, mi rimetto l'archetto.
La Peparini legge rapidamente il foglio con gli appunti. «Allora, ho trovato Ester abbastanza pronta in questo stile che, alla fine, è anche il mio. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che occupi tutto lo spazio disponibile del palco e sei molto convinta nei passi. Forse una cosa che mi è un po' mancata era l'espressività, ma credo tu sia sulla buona strada per fare sempre meglio».
Annuisco, sorridendo e ringraziando il giudice per le parole.«Che c'è, Emanuel, non ti vedo convinto» afferma Maria De Filippi, rivolta ad Emanuel Lo.
L'espressione dell'uomo è un po' corrucciata. «Non so, io credo che l'espressività sia molto importante e in Ester non l'ho ancora vista. È vero che fino ad ora l'abbiamo vista eseguire coreografie che non l'hanno messa più di tanto in difficoltà, però c'è qualcosa che mi manca e che mi faccia dire proprio "wow"».
Insomma, in settimana mi arriverà un compito e molto probabilmente sarà di hip-hop.«Okay, gracias per il parere. Estoy aquí per sentire cose belle e altre meno, quindi apprezzo il parere di Emanuel e cercherò di fare del mio meglio» pronuncio, convinta delle mie parole.
Più volte nel programma mi è stato detto di dover migliorare l'aspetto della mimica facciale ed è assolutamente uno dei punti in cui voglio sbloccarmi.Emanuel Lo annuisce e con la coda dell'occhio noto che Deborah lo imita.
Ringrazio e faccio per tornare indietro, quando la voce di Maria mi invita a restare in mezzo al palco.«Non così veloce, credevate ve la sareste scampata nascondendovi dietro ai cuscini? Fatti raggiungere dal tuo complice, Ester» sul viso della conduttrice è dipinta un'espressione quasi malefica.
Mi nascondo il viso dietro le mani, sapendo quale sarà il mio destino di qui a poco. Gabriel mi raggiunge, pur mantenendo le distanze.
«No Maria, por qué?» piagnucolo.
Il monitor davanti a noi si accende, facendo parere un filmato.Nonostante sia autunno pieno, in casetta si respira aria di primavera.
Classica frase fatta, penso.La prima clip raffigura Gabriel e me che camminiamo mano nella mano per il corridoio, dondolando avanti e indietro le braccia. Entrambi ridiamo forte.
Ricordo quel giorno: era più o meno quattro giorni dopo esserci baciati la prima volta e stavamo tornando a casa dopo una giornata intera di lezioni. Gabriel mi stava raccontando di una volta quando, da piccolo, era convinto che per suonare la chitarra servissero delle dita magiche.Il video prosegue con noi due sul mio letto, una sera.
«Soy feliz que parliamo così tanto» avevo sussurrato. Le sue mani giocavano con i laccetto della mia felpa e le nostre gambe erano intrecciate sulle lenzuola gialle.
Di punto in bianco, mi aveva sollevato il volto e le sue labbra si erano appoggiate sulle mie.
«Parliamo molto»In studio, tra gli applausi del pubblico e gli sguardi divertiti dei nostri compagni, divento paonazza. Grazie a Dios non sono l'unica: anche Gabriel ha le gote rosso ciliegia.
Ma, anche quando non sono insieme, non possono fare a meno di pensare l'uno all'altra.
Oddio, sparatemi subito, per favore.La terza clip si apre con un primo piano di me, Chiara e Teodora sedute sulle gradinate.
Si può notare chiaramente la mia espressione persa nel vuoto.
«Mira como no puede dejar de pensar en su Gabrielito»mi aveva punzecchiato la ballerina argentina, guadagnandosi un'occhiataccia.
«Inutile che fai così, chica, lo sappiamo» le aveva fatto eco Chiara.
«Uffa, solo estas celoso» avevo sbuffato, facendo una finta voce antipatica. «Ah no, Chiara no»
«Ma non ci posso fare nada, nunca me he sentido asì»Nel frattempo, in stanza arancione, Ilan, Trigno e Vybes stanno parlando di Ester...
«Rega', so fottuto» aveva detto la voce del romano.
«Sto a lezione e penso a lei, sto a fuma' e penso a lui, non ce la posso fare».Il Gabriel del presente, alla mia sinistra, scoppia in una risata nervosa.
Ilan e Trigno, seduti sul letto di quest'ultimo, si sono lanciati un'occhiata d'intesa.
«Io lavoro, e penso a te. Torno a casa, e penso a te. Le telefono e intanto penso a te» intonano la celebre canzone di Lucio Battisti, ricevendo subito dopo un cuscino addosso.L'ultimo montaggio del filmato sono una serie di fotogrammi di noi due che ci guardiamo dai lati opposti delle stanze o che fumiamo in giardino.
Maria De Filippi ci guarda con un gran sorriso, proprio con l'espressione di chi sa chi avercela fatta. A farci imbarazzare, intendo.
«Es una delle cose mas cringe di siempre» è la prima cose che riesco a dire, ancora con il volto in fiamme.
La conduttrice continua a prenderci in giro, imperterrita. «Eddai, nel video eravate appiccicati e ora state a un metro di distanza» indica la lontananza tra me e il cantante.Sgrano gli occhi quando Gabriel, in un gesto coraggioso, mi avvolge le spalle con il braccio.
Le persone sedute in studio fanno un caos infernale.
Nuovamente, nascondo gli occhi con le mani. «No puedo hacerlo» mormoro in spagnolo, nella mia testa aggiungendoci una sfilza di imprecazioni.Con un cenno del capo, Maria rimanda a sederci. Mi sembra di percorrere il cammino della vergogna. Appena tornata al mio banco, lancio uno sguardo alle mie amiche, che non smettono di sorridere.
«Dai, alla fine non era male. Lo mostrerete ai vostri figli» ridacchia Chiara, seduta al posto dietro al mio.
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𝓤nwritten [𝘝𝘺𝘣𝘦𝘴]
FanfictionDalla Spagna all'Italia, Ester non ha mai smesso di fare ciò che amava: ballare. Quella passione che l'accompagnava da quando aveva tre anni e che non avrebbe mai potuto abbandonare. Ma il suo palcoscenico ha bisogno di diventare più grande, Ester...