twenty-seven

662 52 8
                                    

Ester's POV

L'ennesima notte trascorsa in bianco. Neanche la tisana ha funzionato per farmi addormentare.
In totale, avrò dormire due ore e mezzo. Inoltre, fino a tarda notte in casetta rimbombavano le voci di Nicolò, Ilan e Pietro coinvolti in una discussione scaturita da una pentola.

Quando raggiungo la sala per la mia lezione, sento tutto il peso delle ore trascorse a fissare il soffitto gravarmi addosso. Le occhiaie onnipresenti sotto i miei occhi sono più accentuate del solito, tanto che neanche il trucco è riuscito a coprirle totalmente.

Soffoco uno sbadiglio prima di entrare in palestra. A differenza del solito, invece che trovarmi davanti Deborah e un professionista, mi accoglie una figura totalmente inaspettata.
Thomas Signorelli, coreografo e direttore artistico, oppure colui che nella scorsa puntata ha preferito la mia improvvisazione a quella di Alessia e Alessio e mi ha dato la possibilità di vincere una masterclass con lui.

Un sorriso sorpreso si fa spazio sul mio volto. «Ciao!» esclamo.
«Ester, buongiorno» ricambia l'uomo, stringendomi in un abbraccio rapido prima di iniziare a spiegare ciò che faremo oggi.
Cerco di prendere tutto il sonno accumulato e metterlo da parte, concentrandomi sulle cose nuove che imparerò oggi.

Un ragazzo della produzione porta in sala un tavolo, lo stesso che ho usato in puntata come oggetto di scena.
«Inizieremo a lavorare con questo» annuncia Signorelli, prima di mostrarmi la coreografia.

L'ora e mezza successiva viene occupata nell'imparare la coreografia e sistemare già i primi dettagli.
Penso sia uno dei pezzi più belli che porterò in puntata fino ad ora, dato che quella che sto imparando oggi sarà la mia assegnazione.
Per tutto il resto della giornata ripasso il pezzo con i professionisti e con Deborah.

Quando esco dalla sala ho un grande sorriso sulle labbra, stanca ma felice di tutto il lavoro che ho portato avanti oggi. Ma appena raggiungo la casetta il mio volto felice si incupisce.
Proprio come ieri, i tre ragazzi coinvolti nel litigio continuano a tenersi il muso. Nonostante ci siano diverse persone che tentano di parlare con Ilan e Trigno, i due non li ascoltano.

Mi butto sul letto. Teodora, sdraiata accanto a me a pancia in giù mi guarda con un sorriso comprensivo.
«¿Qué pasa, niña
«No he dormido, he estado todo el día en clase y no me gusta el ambiente en casa» borbotto.
La mano della biondina mi accarezza la schiena. «Ilan y Pietro son niños».
Ridacchio.

«¿Y tú cómo estás?» domando a Teodora, indicando la felpa della sfida.
La ragazza sospira. «Puedo hacerlo
Le stampo un bacio sulla guancia.

Tra tutti i ballerini presenti in questo momento nella scuola, sono convinta che Teodora sia la più sottovalutata. Non riesco neanche a dirle che quando la vedo ballare sembra stia volando.

«Non meritavi di andarci tu in sfida»
La bionda stringe le spalle. «Estaba convencido di aver ballato bene»
«Hai ballato bene, chica, confía en mí»

Alla nostra chiacchierata si aggiunge anche Chiara, che entra in stanza brontolando qualcosa sul suo ragazzo. Io e Teodora scoppiamo a ridere, mentre la castana si siede al bordo del mio letto.
«Però non mi piace l'ambiente che si sta creando in casetta, c'è un litigio ogni giorno» riflette la fiorentina.
«E cosa vorresti hacer

La conversazione si protrae per un bel po' di tempo, ma non arriviamo ad una conclusione.

«Ragazze scusate, mi lasciate sola con Ester?» pronuncia la voce di Maria De Filippi, proveniente dagli altoparlanti.
Tutte e tre sobbalziamo dallo spavento. «Maria!» esclamo io, mettendomi una mano sul cuore.

Chiara e Teodora lasciano la stanza gialla, mentre la conduttrice del programma prende parola.
«So che hai scritto una letterina per i tuoi genitori, vero?»
«Sì, el otro día»
«Perchè l'hai fatto?»

Faccio spallucce. «Sentivo di dovergli decirles muchas cosas, e mi viene più facile scrivere que dire a parole o al telefono»
«Ma questa letterina la vogliamo spedire?»
«No sé Mary, mi vergogno» mormoro, abbassando lo sguardo.

Non so cosa mi faccia imbarazzare di preciso, specialmente perché non mi espongo tanto ma con le mie parole racconto solo di come sta procedendo il mio percorso, ma è come se sentissi un muro che mi impedisce di parlare con i miei genitori.

«Vuoi che facciamo venire qui qualcuno e ne parliamo tutti e tre insieme?» propone Maria.
Annuisco e in meno di due minuti Gabriel è seduto al mio fianco.
«Che succede?»
«La tua ragazza non sa se spedire la sua lettera ai suoi genitori»

La mano di Vybes si muove pigramente sul mio avambraccio scoperto.
«Come si chiamano mamma e papà?»
«Anita y Pablo» rispondo mentre un piccolo sorriso si fa spazio sul mio volto.

«Che tipo di rapporto avete?»
«Un po' particolare, direi. Pretendono molto da me e cerco da sempre di soddisfarli, ma mi supportano sempre in tutto e gli sono grata per tutte le esperienze che mi hanno fatto fare. Con la mamma parlo un po' di più, nonostante sia la prima a rimproverarmi, specialmente per il disordine in camera. - mi scappa una risatina, mentre con la coda dell'occhio vedo Gabriel che mi guarda con un sorriso sulle labbra - Papà invece è meno presente in casa e litighiamo più spesso perché abbiamo idee diverse, ma anche lui so che mi vuole bene»

Una lacrima scende sulla mia guancia destra, quasi senza che io me ne possa accorgere.
«So anche che hai paura di deluderli, a volte» prosegue Maria, infilando sempre di più il coltello nella piaga.
«Es verdad, ma solo perché sono cresciuta con loro che mi spronavano a puntare sempre al meglio e ogni volta che fallisco mi sembra di non essere abbastanza»

Vybes mi prende la mano.
«Però penso che sia una cosa mentale tua e che a questo punto i tuoi genitori siano solo tanto fieri del tuo percorso» riflette il mio ragazzo.
«Creo que sì»

Maria interviene di nuovo.
«Secondo me gli farebbe molto piacere se gliela spedissimo».
Alla fine, annuisco.

In fin dei conto sono contenta che i miei vengano a conoscenza di come sta andando qui ad Amici.
Penso che sia mille volte più "d'effetto" una lettera che una telefonata.
E poi non vedo l'ora di raccontargli di Gabriel.

𝓤nwritten [𝘝𝘺𝘣𝘦𝘴]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora