Ester's POV.
«Complimenti Ester, sei stata molto brava» si congratula la maestra Deborah, sorridendomi.
«Puoi andare a casa, ci vediamo domani» mi congeda poi.Raccolgo le mie cose ed esco dalla scuola.
L'aria di Roma ha iniziato a raffreddarsi. Le foglie degli alberi si sono ingiallite. E a me manca tanto l'estate.Mi manca passare le giornate sulla Barceloneta.
Mi mancano le serate nei club, i mojito e il reggaeton.
Mi manca fare i chilometri sul lungomare di Barcellona, vedere gli artisti di strada e rendermi conto di quante persone incrociavo ed del fatto che ognuno di loro vive la propria vita.
Mi mancano i castelli di sabbia con Alma e i miei cuginetti.Varco la soglia della casetta con un'estrema sensazione di malinconia.
Subito vengo affiancata da Alessia, che mi prende a braccetto e inizia a raccontarmi della sua giornata.
Nonostante mi manchi la mia estate spagnola, sono grata di poter vivere il mio sogno italiano.«Cuciniamo assieme stasera?» propone la mia compagna di stanza.
Annuisco, entusiasta. «Claro, che cosa? No, aspetta: ¡cena española!»
Alessia batte le mani e sorride. »Paella, tanto abbiamo tiempo» rispondo.Io e la ballerina iniziamo subito a cucinare. Gli altri ragazzi ci lanciano occhiate curiose e i più impavidi si avvicinano per assaggiare, ma Alessia li caccia in malo modo agitando un mestolo di legno.
In questo momento mi sento come se fossi a casa, come se ci fosse la mia abuela seduta al tavolo che taglia le carote e che chiama tutti i nipoti per mangiare.«Ma quindi...» inizia Alessia, dandomi una spallata e lanciandomi uno sguardo malizioso.
«Cosa?» domando, confusa, mentre continuo a mescolare il riso.
«Tu e Vybes» mormora a bassa voce.
Ridacchio, scuotendo la testa. «Ci stiamo conoscendo. Claro, es lindo, ma non posso»
La ballerina della Celentano aggrotta la fronte. «Perché non puoi?»
«Tengo un novio»Alessia spalanca la bocca. «No, davvero? Non lo sapevo. È spagnolo?»
Annuisco. «Sì, stiamo juntos da due anni e lui vive a Barcelona»
«Relazione a distanza, quindi. Ti manca?»
«Mucho, per ora ci siamo sentiti solo per mensaje. Stasera lo chiamo»Intanto abbiamo finito di preparare, così chiamiamo tutti e in poco tempo sono seduti a tavola.
«Me disculpo se non è buono come quello originale»
Contrariamente a ciò che pensavo, io e Alessia riceviamo un sacco di complimenti.
«Promosse come cuoche ufficiali di Amici 24!» esclama Senza Cri, facendo ridere tutti.* * *
A sparecchiare tocca ad Ilan e Rebecca, perciò ne approfitto per prendere la felpa, l'iqos e di godermi la mia mezz'ora con il cellulare.
Mi rifugio nel giardino anteriore, stranamente vuoto.Faccio partire la chiamata. Sono al punto di attaccare, vista l'apparente "non-risposta" da parte del mio ragazzo, che questo risponde.
«Hola, bebé. ¿Cómo estás?» domanda, trafelato. (Ciao,piccola. Come stai?)
«Javier, amor. ¿Todo está bien y tú? ¿Qué estás haciendo?» chiedo di rimando, sentendolo trafelato e con il fiatone. (Javier, amore. Tutto bene, tu? Che stai facendo?)«Voy a trabajar, bebé. ¿Te sientes bien? ¿Hay demasiada gente coqueteando contigo?» ridacchia. (Vado a lavorare, piccola. Ti stai trovando? Ci provano in troppi con te?)
«¿Pero qué estás diciendo? Son simplemente amables» (Ma che dici, sono semplicemente gentili).In quel momento entro nel mio campo visivo Vybes e TrigNO, che si siedono sul divanetto vicino al mio e mi salutano con un gesto del capo.
«Está bien, bebé. Llego tarde, tengo que irme. Te veré en el episodio del sábado».
Javier continua a ridere, mentre muove il telefono andando in giro per la casa. (Va bene, piccola. Devo andare, sono in ritardo. Ti guarderò nella puntata di sabato)
Aggrotto le sopracciglia. Riesco a vedere i due ragazzi continuare a guardare verso di me.«Pero amor, el episodio no es el sábado...» neanche il tempo di finire la frase, che il mio fidanzato ha già chiuso la chiamata. (Ma, amore, la puntata non è al sabato...)
Appoggio il telefono sul divano, puntando lo sguardo verso il pavimento.
«Aoo, tutto bene? Sembri turbata dalla telefonata» mi chiede Vybes, con il suo marcato accento romano.
Per distrarmi accendo l'iqos. C'è qualcosa che non mi quadra.
«Todo bien» annuisco.
Pietro, però, non riesce a fare a meno di nascondere la sua curiosità. «Chi era?»
«Il mio ragazzo»Lo sguardo del moro finisce su Gabriel, che però è in attesa di qualche altra parola da parte mia.
«Mi è sembrato extraño. Era di fretta e distraído»
«Stava uscendo?» domanda Pietro, chiedendomi con un cenno una terea.
«Andava al lavoro».
In quel momento, si intromette anche Vybes. »Al lavoro? Ma so' le nove e mezza di sera»
«Fa il dj en la discoteca» spiego, raggomitolandomi ancora di più sul divano.Pietro scuote la testa. «No, non mi quadra qualcosa. Allora, voi due siete in una relazione a distanza, visto che anche lui parla spagnolo. - annuisco - Lui era di fretta e dice di dover andare al lavoro e di essere anche in ritardo. - annuisco di nuovo - Ma so che i club non aprono prima di mezzanotte»
«Per questo me parece strano. Ha anche detto che guarderà la puntata di sabato, anche se es el domingo»Riesco a intercettare uno scambio di sguardi tra Pietro e Gabriel. Alzo gli occhi al cielo:
«Fuerza, cosa dovete dirmi che non volete dirmi?» chiedo, rendendomi conto solo dopo dell'assenza di senso nella mia domanda.
Vybes prende un respiro profondo, prima di lanciare la bomba. «C'hai le corna, Ester»
TrigNO, in tutta risposta, gli tira un coppino. «La delicatezza l'hai lasciata a casa, frate? Scusalo, intendeva dire che forse la distanza...» aggiunge, rivolgendosi a me.
«No, eso no es posible. No lo creo» scuoto la testa talmente forte che inizia a girarmi.«Avrà avuto un impegno prima del trabajo e per questo sarà stato in ritardo. Punto» stringo le braccia al petto.
«Non so, non mi piace questo tipo» mormora Gabriel.
Scatto in piedi. «No lo conoces, no puedes juzgarlo» gli punto il dito contro, difendendo Javier.
Senza dire una parola, torno nella casetta.Nonostante la mia piccola sfuriata, so che c'é qualcosa che non va.
STAI LEGGENDO
𝓤nwritten [𝘝𝘺𝘣𝘦𝘴]
FanfictionDalla Spagna all'Italia, Ester non ha mai smesso di fare ciò che amava: ballare. Quella passione che l'accompagnava da quando aveva tre anni e che non avrebbe mai potuto abbandonare. Ma il suo palcoscenico ha bisogno di diventare più grande, Ester...