thirty-two

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Ester's POV

Sono trascorsi pochi giorni da quando io e Gabriel abbiamo parlato e da quando ci siamo presi una pausa. O meglio, io gli ho chiesto una pausa.

La verità è che non ci avevo pensato neanche un secondo. La mia vena impulsiva era venuta fuori e gli avevo fatto quella proposta.
Tuttavia, non era ciò che volevo. Una parte di me, la più grande, si è pentita subito dopo aver pronunciato le parole.
So che avremmo potuto farcela a superare un momento di down, ma ho parlato prima di pensare.

E da giorni a questa parte i pensieri sulla nostra "pausa" non voluta mi stanno inondando di problemi.

«No puedo andare da lui e dirgli "hey, senti, l'altro giorno ho detto una cosa che non volevo. Che ne dici se torniamo insieme?"» borbotto, sistemandomi i capelli davanti allo specchio.

Manca meno di mezz'ora alla puntata e come ogni domenica, la camera gialla è un vero e proprio corridoio di passaggio. Ogni secondo passa una persona, generando un viavai più anomalo del solito.

Antonia, alla mia destra, si stende il blush sulle guance.
«Amo' ma fidati che capisce. Non è stata la cosa migliore da fare la tua e vuoi sistemare i tuoi errori. Solo che tu hai detto a lui di dimostrarti che ci tiene, e mo' fai lo stesso» suggerisce la napoletana.

Non è la prima che mi rifila le stesse parole. Anche Chiara, Teodora e Alessio mi hanno detto le stesse intentiche cose, ma anche questa volte c'è qualcosa che mi blocca dall'andare a parlare con Vybes.

Lui, dal canto suo, passa ancora più tempo insieme a Francesca. Sul serio, ogni volta che mi giro li trovo attaccati. E puntualmente mi ritrovo addosso lo sguardo di qualcuno dei miei amici.
Mi sembra di essere tornata al liceo, quando vedevo la mia cotta baciarsi con la fidanzata nei corridoi e le mie compagne che mi fissavano per vedere una reazione.

«Ragazzi, tra dieci minuti in studio!» annuncia una voce femminile dagli altoparlanti.
Finisco velocemente di sistemare le coulotte sulle cosce ed esco, sempre con Antonia al mio fianco.

«E poi mo' in queste vacanze di Natale avrete tempo per pensare a tutto, stai tranquilla Esty» la castana mi stampa un bacio sulla guancia, entrando in studio.

* * *

Dopo le classifiche (nella quale sono finalmente risultata al secondo posto), l'ingresso ufficiale di Jacopo nella scuola, la sostituzione di Ilan nella squadra della Pettinelli e dei litigi vari, arriva il momento in cui l'aria in studio si fa più seria.

Sul monitor compare un video in cui la maestra Celentano mostra le condizioni pietose della casetta, in particolare delle stanze blu e arancione.

«Maria io mando ufficialmente tutti i miei allievi in sfida» annuncia Alessandra Celentano.
Dietro di me, vedo lo sguardo di Chiara rabbuiarsi.

Anche Rudy Zerbi e Anna Pettinelli seguono la
maestra.

«Maria però non è giusto così, ci sono persone coinvolte che in realtà fanno tanto» interviene Alessia, dando via ad un dialogo con la conduttrice.
Alla fine, scelgono due persone da esonerare dalla sfida. La scelta ricade su Daniele e Chiara.

In totale ora ci sono 8 persone che dovranno affrontare la sfida.
Tra questi Trigno, Antonia e Vybes.

L'umore è a terra anche quando torniamo in casetta e si percepisce anche un certo nervosismo.
Fin da subito, infatti, inizia una discussione che vede protagonisti quasi tutti quelli con la maglia rossa della sfida. Si puntano il dito, si lamentano e finiscono per dirsi cose poco carine.

«Onestamente, tu ti ritieni meglio di qualcuno?» chiede una voce a qualche passo da me.
«No, perché so che faccio il giusto e non di più. Ma ci sono persone che ultimamente vedo fare poco» risponde Trigno.
«Tipo chi?» continua Senza Cri, mentre una nota tesa cresce nella sua voce.
«Non lo so, so che tu in questo periodo fai meno rispetto all'inizio, così come anche Ester, per esempio»

Al sentire il mio nome, interrompo il discorso che stavo intraprendendo con Alessio e Daniele.
«Escucha, como? Pietro guarda stai attento a quello che vuoi dire» gli punto il dito contro.
«Ester devi stare calma, ho solo detto che nelle ultime due settimane pulisci di meno rispetto a come facevi prima»
Velocemente mi alzo dal divano e raggiungo l'isola della cucina.

«Si me dices che devo stare calma mi arrabbio ancora di più, non sto calma. La settimana scorsa avevo la sfida y ho fatto solo il minimo, es verdad, ma esta semana la casa faceva talmente schifo che mi sono proprio rifiutata di vedere sempre le stesse tres persone pulire»
«Ma per esempio ieri ti ho chiesto di mettere le cose in lavastoviglie e non mi hai cagato di striscio» continua il ragazzo, attirando ancora più attenzioni.
«Somos viente persone in esta casa y devo mettere via io tutti i piatti prima di andare a lezione?»

«Non è la prima volta, però»
La mia mano sbatte sul tavolo. «Pietro, mi stai facendo fare la figura della pazza por nada. Prenditi tus responsabilità, ammetti che in generale fai meno di me e non puntare il dito, por que io ti ho chiesto mille volte di hacer qualcosa in cucina e tu hai sempre trovato scuse. Y con esto non mi riferisco solo a te, ma anche ad altri»
«Vai, dimmi quando» afferma il ragazzo, con aria strafottente.

Per poco la mia mano non si scaraventa sulla sua faccia. Sul serio, certe volte ci sono determinati comportamenti di Trigno che mi fanno dimenticare che in realtà gli voglio bene.

«Cuando? "Pietro, por favor, sistema il corridoio della vostra camera que non si passa", lo recuerdas? Fue hace tres días. Tre giorni fa»
«Però a Vybes non glielo dici di fare ordine in camera arancione, che è anche la sua».

Una pugnalata al cuore avrebbe fatto meno male, soprattutto perché Pietro sa la storia da entrambi i punti di vista. Sa della mia decisione e da cosa è stata scaturita. E nonostante ciò non riesce a stare zitto.

«Cierra el pico e non dare la colpa agli altri» borbotto, filando in camera mia.
Sento Chiara riprendere il suo ragazzo e iniziare a seguirmi.

«Acqueroso. Boludo. Que te den por el culo. Vaya Mierda. Verraco y malhablado» bofonchio tra me e me, raccattando i vestiti per stare in casa e chiudendomi in bagno.
«Esty, esci dai. Pietro ha fatto il coglione, lo sai come è fatto. Non pensava una parola di quello che ha detto»
«Lo sé Chiara, fatto sta que ahora sono sembrata pazza agli occhi di tutti por la mia scenata. E probabilmente una lagna»
«Ma sei solo tu che lo pensi e ti vedi così, stai tranquilla che non sembri nessuna di queste cose» afferma la castana, dall'altra parte della porta.

«Tu novio es un cabron, ¿lo sabías?»
Una leggera risata seguita da un sospiro esce dalle labbra di Chiara. «Lo so, e non sa neanche tenere la bocca chiusa e farsi gli affari suoi»
«Lascialo y mettiti conmigo. No chicos, no problemas» borbotto prima di aprire la porta del bagno.

La mia compagna di stanza mi stringe in un abbraccio.
«Si risolverà tutto: tu e Pietro tornerete amici come prima, con Gabriel andrà meglio e tutti supereranno le sfide, tu non preoccuparti. Se dovesse andare male, ci mettiamo insieme io e te»

𝓤nwritten [𝘝𝘺𝘣𝘦𝘴]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora