Vybes's POV.
La sveglia suona puntuale, alle sette. Nel letto al mio fianco, Pietro dorme ancora profondamente, mentre Ilan è già in bagno.
Mi metto a sedere sul materasso, stropicciandomi gli occhi.
Il fastidio alla gola che non mi dà pace da due giorni è ancora presente, di questo passo non so se riuscirò a cantare in puntata.Il primo pensiero che fa capolino nella mia mente è il ricordo di ieri sera.
Il divano, Halloween, Ester e il nostro bacio. O meglio, il primo che ha dato via ad una lunga serie durante la serata.
Dio mio, ancora non ci credo.Dopo aver dato la buonanotte alla ballerina sono entrato in camera quasi saltellando dalla contentezza, invadendo la bolla che Chiara e Pietro si erano creati e distraendo Ilan dalla scrittura di qualcosa.
«Ci siamo baciati!» ho esclamato, lasciandomi cadere di schiena sul letto arancione.
Il cuore batteva ancora all'impazzata.La coppietta accanto a me aveva iniziato a fare versi di approvazione e commentini. Dopo poco, Chiara si era diretta nella loro camera, probabilmente per sentire la versione di Ester.
«No, frate', non ci sto credendo» avevo ripetuto, incredulo.
Trigno continuava a guardarmi con un sorriso malizioso sul volto.
«Ti giuro non avevo mai avuto un bacio così».A risvegliarmi dai miei ricordi felici di appena poche ore fa è proprio il mio vicino di letto, che si alza dal materasso con un grugnito.
Faccio per dargli il buongiorno ma dalla mia bocca non esce che un sussurro.
Oh oh.
Ok, molto probabilmente sarò bloccato per un po'.Io e i miei compagni di stanza arriviamo in cucina e la troviamo già gremita di persone, ma io cerco solo una testolino bionda, che trovo seduta sullo stesso divano di ieri a parlare con Teodora.
«Fra', che faccio? Vado lì e...?» chiedo a Ilan con il poco di voce che mi rimane, incerto.
«Vai lì, le dai il buongiorno, le chiedi se ha dormito bene o cose del genere».
Osservo il mio amico con occhi sgranati, poi gli do una pacca sulla spalla e mi allontano scuotendo il capo.Non appena mi giro verso il salotto, non vedo più Ester.
Vorrei andare da Teodora, ora intenta a bere il caffè, e chiederle dove sia finita ma non vorrei sembrare un sottone totale.Mangio in silenzio, mentre della biondina non c'è ancora traccia.
Solo mentre torno in camera a prendere il borsone la vedo, seduta sul mio letto. Quando i nostri sguardi si incrociano, il viso le si apre in un sorriso radioso e si alza in piedi.«Buongiorno» saluta, avvicinandosi a me.
Il sorrisetto furbo che le incornicia il volto mi fa intuire che stiamo pensando entrambi alla stessa cosa.
«Dormito bene?» chiedo con voce roca.
Ester aggrotta le sopracciglia. «Cosa è successo a tu voz?»
«Ieri me l'hai rubata tu» la prendo in giro, beandomi della sua espressione.Mi tira un colpetto sul petto, come ormai fa sempre. «No hables tonterías. Sul serio, che hai fatto?»
«Mal di gola, non so se riuscirò a cantare in puntata».
La ballerina annuisce, sovrappensiero.«Ora la smettiamo di parlare e mi dai il buongiorno?»
Gli occhi azzurri di Ester si illuminano. «Que pretencioso. Y sentiamo, quale sarebbe este buongiorno?» mi stuzzica, mentre il lieve rossore sulle sue guance e il respiro più lento la tradiscono.
Non mi sfugge il sorrisetto furbo sulle sue labbra, quando si sporge verso di me e mi stampa un bacio sulla guancia.
«Buen día».
Storco il naso, ancora desideroso di un maledetto bacio sulle labbra, ma quando vedo che la ballerina non accenna ad aggiungelo sospiro.Va bene, stella, se vuoi che le cose stiano così le facciamo andare avanti in questo modo.
Facciamo il tragitto per andare a scuola chiacchierando le più e del meno, anzi a parlare è Ester.
Mi racconta delle lezioni di oggi, della coreografia a cui sta lavorando e di come si trova bene in camera con Chiara, Angelica e Teodora.
Vorrei prenderle la mano, ma mi trattengo. L'ultima cosa che voglio è affrettare le cose o, peggio ancora, aver frainteso tutto.
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𝓤nwritten [𝘝𝘺𝘣𝘦𝘴]
FanficDalla Spagna all'Italia, Ester non ha mai smesso di fare ciò che amava: ballare. Quella passione che l'accompagnava da quando aveva tre anni e che non avrebbe mai potuto abbandonare. Ma il suo palcoscenico ha bisogno di diventare più grande, Ester...