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<<Ciao ragazze! Sempre in ritardo eh!>> ridacchiarono i tre ragazzi. <<E' colpa di Selene, oggi pomeriggio non riusciva a decidere quale vestito scegliere per stasera!>> Disse Martina scherzando. <<In realtà io ero pronta prima delle 21:00, Giulia e Martina hanno perso tempo a truccarsi di tutto punto!>> Risposi io. <<Hei non mettere in mezzo anche me!>> Disse Giulia. Trascorremmo a stuzzicarci così una buon'ora, andando di volta in volta a prendere qualcosa da bere al bar improvvisato; fino a quando uno dei nostri compagni di scuola disse << ora basta parlare! Io personalmente non ho più nulla da dire, chi viene a ballare con me in pista?>> <<Nessuno!>> Rispose a tono Giulia ridendo. Alla fine i tre, non essendo riusciti a convincerci a ballare, scesero in pista da soli. <<Che scemi quei tre, sono convinti di poter conquistare ogni ragazza che capita loro sotto mano!>> <<Già, sono proprio sfigati!>> Giulia e Martina scoppiarono in grosse risate; io, benché non mi piacesse prendere in giro le altre persone, le seguii a ruota libera, come se non ci fosse mai stato insulto più divertente di quello.

Erano ormai le 23:41 quando nella sala entrarono quattro ragazzi. Sembravano grandi, maggiorenni. Quella festicciola di carnevale era per lo più frequentata da ragazzini dai 15 ai 17 anni. Uno di loro, il più alto, era vestito con jeans e maglietta, e indossava una maschera. <<Guarda quello! Crede che per andare ad un ballo di carnevale basti indossare una maschera!>> Osservò Giulia. <<E' un tipo strano>>  dissi. "Chissà cosa gli passa per la testa a quello lì. Forse sarà ubriaco" pensai. Due dei quattro ragazzi si avviarono al bar della sala, mentre il "tipo strano" e il suo amico si precipitarono in pista a ballare, ma lui non si mosse più di tanto. Sembrava piuttosto impacciato, come se si sentisse a disagio a stare li. Lasciò il suo amico a ballare da solo e cominciò a gironzolare per la sala, attirando alcuni sguardi indiscreti. Nel mentre, non mi accorsi che Giulia e Martina erano andare a prendere altre bibite da bere e si erano fermate a parlare con i due amici del "tipo strano"; che adesso era fermo davanti alle scale e mi stava fissando. Quando me ne accorsi, cercai di ignorarlo ma il suo sguardo era come una calamita, mi tentava a girarmi ed a ricambiare lo sguardo. Cercai di resistere sperando che Giulia e Martina tornassero il più presto possibile, ma alla fine cedetti e lo guardai dritto negli occhi fissandolo a mia volta.

Non trascorse neanche un attimo che il "tipo strano" si voltò e si allontanò. Guardandolo di schiena mi parve di riconoscerlo, ma non riuscivo ad inquadrare chi fosse. Alto, fisico asciutto, capelli scompigliati all'insù adornati da morbidi ciuffi ondulati... troppo familiare. Volevo sapere chi era. Nonostante quel pizzico di imbarazzo, scesi le scali e cercai di raggiungere il "tipo strano".  <<Hei, scusa...>> gli dissi. <<Ci conosciamo?>> mi interruppe lui. <<Non credo. Perché mi guardavi?>> Chiesi. Lui restò come imbambolato e dopo un breve silenzio disse <<così...>> scosse le spalle e se ne andò dall'altro lato della stanza ricongiungendosi ai suoi tre amici. Restai a guardarli senza farmi notare da loro e vidi che mi stavano guardando mormorando qualcosa; il "tipo strano", che dopo la risposta che mi aveva dato mi sembrò ancora più strano di prima, ogni tanto si girava a guardami. "Cosa ha ancora da guardare se prima è scappato via come un fulmine!?" pensai un po' nervosa. Da quando ho memoria, non ricordo che un ragazzo mi abbia mai fissata nello stesso modo in cui, quella sera, mi ha fissato il "tipo strano". Volevo fare un altro tentativo, e andare di nuovo a parlare con lui, ma la presenza dei suoi amici mi intimoriva, così lasciai perdere e mi avviai al bar per ricongiungermi alle mie due amiche. Appena mi videro arrivare, probabilmente capirono che non ero del tutto serena e mi lanciarono degli sguardi interrogativi.


Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora