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E così come la prima volta, per me fu tutta una scoperta, una novità. Anche se Lorenzo mi guidava, volevo prendere l'iniziativa. E' un po' come aiutare qualcuno a cucinare il tuo piatto preferito: è più buono se lo trovi già' pronto, senza dover spiegare quali ingredienti prendere e come cucinarli. Nonostante la mia inesperienza, i racconti delle mie amiche mi avevano accennato cosa fare. Ma Lorenzo mi poggiò la bocca sull'orecchio. <<Vorrei che facessi una cosa per me...>> la sua timidezza mi impressionava. Ciò che mi disse dopo mi provocò una forte fitta allo stomaco ed un senso tremendo di nausea. Poteva una cosa così apparentemente schifosa, fargli provare un piacere maggiore? <<Io a te l'ho fatto... è un po' la stessa cosa...>> Sfacciato, diretto. Lui era così: un momento dolce e timido, l'altro sicuro e senza mezzi termini. Mentre continuava a pizzicarmi il corpo con i suoi baci, io dovevo prendere una decisione. "Ho aspettato tanto per passare queste ore con lui. Non posso tirarmi indietro!"

Sdraiato sul letto e con le mani che mi sorreggevano la testa e i capelli, Lorenzo ansimava... lui era pronto. E io? Feci un profondo respiro, socchiusi gli occhi e aprii lentamente la bocca. Cominciai ad abbassare la testa lentamente. Man mano che scendevo, mi resi conto che non faceva poi così schifo come mi ero immaginata poco prima. Andando avanti Lorenzo con le mani, che prima mi sorreggevano la testa, adesso la spingeva sempre più in basso. Lo sentivo prepotentemente sbattere contro il palato e la gola mi bruciava intensamente. Di colpo le sue mani mi mollarono, sembrava una bomba pronta ad esplodere; quello era un segnale. Tirai indietro la testa e quando mollai le labbra, Lorenzo si contorse urlando.Allo stesso tempo sentii come delle gocce calde arrivarmi sul petto e un odore molto forte. 

Dopo una breve pausa ricominciammo un'altra una volta, poi un altra e un'altra ancora. Mi resi conto che quello che, tempo addietro, mi aveva raccontato Giulia era in parte vero: Il sesso è come una droga, crea dipendenza; per me invece, non era il sesso in sé a creare dipendenza ma la persona con la quale lo si faceva. Lorenzo era il mio pusher di fiducia e fare l'amore con lui era la mia droga, la mia dipendenza. Dopo essermi addormentata per qualche breve minuto, presi il cellulare e lessi l'orario: 20:43. Tra meno di mezz'ora sarei dovuta essere a casa. Mi voltai; Lorenzo dormiva già, beato come un angioletto. In quel momento mi balenò in mente il pensiero di parlagli, di mettere in atto il mio piano che avevo progettato poco tempo fa. Ma non potevo rischiare di tornare a casa in ritardo, avrei perso tutta la fiducia dei miei genitori e sarei rimasta reclusa per tutta la vita. Non potevo permettermelo. Andai in bagno e mi sistemai rapidamente, mi vestii e scesi al piano di sotto. Sul tavolo della cucina-soggiorno c'erano dei quaderni e un pennarello. Stappai un foglio, e scrissi: 

Buona Notte Meraviglia!         

Risalii al piano di sopra velocemente, lasciai il foglio sul letto accanto a Lorenzo, gli diedi un ultimo dolce bacio e corsi via. Ma l'autobus era passato solo pochi minuti prima e potevo vederlo allontanarsi in fondo alla strada. 20:51. Avevo solo 9 minuti per essere a casa; cominciò una folle corsa per raggiungere l'autobus sperando che, quei pochi minuti in cui si arrestava alle fermate, potessero farmi guadagnare terreno per poi salirci e arrivare in tempo a casa. 

O sarebbe stata la fine di tutto.

Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora