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Ore 20:34. Il cancelletto esterno era aperto. L'oltrepassai e suonai il campanello. Lorenzo mi aprì la porta. Stavolta aveva una felpa rossa e un paio di jeans. Indossava il cappuccio sulla testa e una maschera nuova (ovviamente). "Che strazio con queste maschere, ma quando la smetterà?" Pensai. Appesi il cappotto sull'attaccapanni e quando mi voltai, Lorenzo mi fissava intensamente. <<Sei splendida...>> disse arrossendo leggermente. Mi prese per mano e mi condusse nella stessa camera della volta precedete. Luce spenta e volto scoperto. Stavolta i suoi baci mi sembrarono diversi, aggressivi. Stavolta non ci pensò due volte a spogliarmi ed a spogliarsi. Mi strinse sul suo corpo nudo poggiandomi la testa sul suo petto; riuscivo a sentire i suoi battiti. Le sue mani e le sue labbra cominciarono ad esplorare ogni millimetro della mia pelle facendomi rabbrividire. Mi slacciò il reggiseno al primo colpo poi, mi sfilò gli slip. Le sue mani salirono lungo le mie gambe fino in mezzo alle cose. <<Aspetta...Io.... non....>> balbettai <<non l'ho mai fatto....>> <<Tranquilla>> mi rispose dolcemente. Sentii le sue mani frugarmi tra le cosce. Mi piaceva. Nel frattempo le sue labbra mi baciarono profondamente e cominciarono a scendere sul décolleté fino a seni, fermandosi prima su uno e poi sull'altro. In fine la sua bocca arrivò tra le mie cosce, la sua lingua comincio a solleticarmi ed a stuzzicarmi in un punto ben preciso facendomi tremare. Mi morsi un dito per evitare di gemere, ma fu inutile. Lorenzo non si fermava, era come un treno in corsa determinato ad arrivare in stazione.

Con un dito cominciò ad intrufolarsi dentro me; dentro e fuori, prima piano poi più velocemente. Pensai che il cuore mi stesse per esplodere, sentivo la testa leggera e respiravo ansimando. I miei occhi si erano abituati al buio di quella stanza; adesso riuscivo a distinguere la figura di Lorenzo in ginocchio davanti alle mie gambe aperte. Le dita diventarono due. Profonde, veloci e terribilmente calde. Non avevo più nessun controllo, mi sembrò di impazzire. Mi sentii totalmente invasa da un fluido tra le cosce. Lorenzo si alzò, prese qualcosa dalla scrivania e si tolse le mutande. <<Vieni>> mi disse sdraiandosi accanto a me. Mi prese la mano e la portò tra le sue gambe. Ora sarei dovuta essere io a procurargli quel piacere. Dapprima mi guidò, poi, come era già successo a me, non ebbe più nessun controllo del suo corpo. Faceva dei respiri profondi ma veloci, quasi a ritmo con i movimenti della mia mano. <<Stringi di più>> mi disse gemendo. Lo feci; ed anche questo mi piaceva. 

Passò quella che mi parve un'eternità, quando Lorenzo si sollevò seduto sul letto. Mi prese e mi mise a cavalcioni su di se come la volta precedente. L'idea di quello che stava per succedere mi trascinò senza freni. Lo sentii entrare dentro me piano, ma con costanza. E quando toccò il fondo del mio ventre tirai indietro la testa e chiusi gli occhi; il piacere si era impossessato di me. Lui mi stringeva i glutei, mi sollevava e abbassava ritmicamente. Con le braccia, io gli stringevo il viso sul mio seno e sentivo il suo respiro sulla pelle. Cambiammo posizione. Mi distese nuovamente sul letto e si sdraiò su di me. Entrò di nuovo dentro il mio ventre, fino in fondo; deciso, senza esitare un attimo. Gli presi il viso tra le mani, era tutto sudato; lo avvicinai e lo baciai con trasporto. Sentii i muscoli contrarsi forte, poi un brivido lungo la schiena e la mia mente si offuscò. Non riuscii a trattenermi, urlai di piacere. Sentivo le mie parti intime in fiamme, ma Lorenzo continuò, finché non fu soddisfatto; finché anche lui non gemette tremando di piacere.

In quel momento ero contenta di essere in una casa sperduta, fuori città; lontano da occhi, ma soprattutto orecchi, indiscreti. Nessuno ci avrebbe sentiti urlare di piacere. Nessuno ci avrebbe sentiti fare l'amore.

Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora