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Giacevamo sfiniti su quel letto. Il mio piano era andato a farsi fottere. Niente domande, niente sentimenti spiattellati. Non mi rendevo conto più di nulla, ero in un altro mondo totalmente fuori dalla realtà. Mentre mi rilassavo e riprendevo a respirare più normalmente possibile, mi sentii diversa. In qualche modo ero una persona nuova. Giulia, che aveva già avuto qualche esperienza, un giorno raccontò che, quando una ragazza perde la verginità, è come se smettesse di essere una bambina e cominciasse a trasformarsi in una donna; e che il sesso diventa un po' come una droga: crea dipendenza. Non so se c'era del vero nelle sue parole; ma sicuramente adesso io non ero più quella che ero stata alcune ore prima. Dopo essermi ripresa un po' mi voltai a guardare Lorenzo che sonnecchiava sdraiato accanto a me;  mi sembrò talmente tenero che mi avvicinai e mi accoccolai stringendomi a lui, che per tutta risposta mi abbracciò. Sprofondammo in un profondo sonno, cullati dal lieve rumore della pioggia che aveva cominciato a scrosciare fuori.

L'indomani era domenica. Ore 11:04. Mi svegliai come dopo un lungo sonno costellato da sogni d'oro. Ma quella sensazione durò pochissimo. Appena mi misi seduta sul letto, vidi delle macchie rosse sulle lenzuola e nella parte interna delle cosce. Corsi fuori dalla stanza a cercare Lorenzo, ma la casa era vuota. Mi feci una doccia veloce e mi rivestii. Le mutandine mi davano un fastidio terribile e stare seduta era diventata un'agonia. Presi il cellulare e trovai 16 chiamate perse da parte dei miei genitori, 5 da parte di Giulia e 1 messaggio:

Lorenzo Buongiorno Selene, scusa se non mi troverai in casa appena ti sveglierai, ma sono dovuto scappare per lavoro. Al più presto possibile :-* 09:18.

Misteri. Altri dubbi senza risposta. Presi le mie cose e tornai a casa non curandomi del caos che stava per piombarmi addosso.

Ore 11:51, entrai in casa e trovai i miei genitori davanti la porta d'ingresso ad aspettarmi. <<Cosa ti passa in quella piccola testolina!?>> Tuonò mio padre <<Dove sei stata tutta la notte?>> continuò. <<Ho chiamato Giulia stamattina presto, non è vero che sua madre ti ha accompagnato! Dicci dove sei stata o non uscirai mai più da questa casa se non per andare a scuola, mi hai capito!?>> Gridò mia madre. <<Mamma te l'ho già detto sono andata a trovare un'amica appena fuori città! Lasciatemi stare, non sto bene. Basta!>> corsi piangendo in camera mia e chiusi la porta a chiave. Potevo sentire i miei genitori sbraitare dietro la porta ma non gli prestai attenzione. Presi il cellulare e chiamai Giulia. <<Ma dico, sei scema?! Tua mamma stamattina mi ha chiamata e...>> <<Giulia aspetta, ti prego! Lo so e mi dispiace ma non sapevo cosa dire, dovevo andare lì in qualunque modo! Scusa se ti ho messo in mezzo>> Le dissi tra le lacrime, ma lei non se ne curò affatto e continuò <<almeno dimmi dove sei stata e con chi>> Ci fu un attimo di silenzio; dopo il casino che avevo combinato, almeno con lei, avrei dovuto essere sincera <<sono stata alla villetta fuori città. Con Lorenzo.>> Giulia riattaccò. Continuai a piangere raggomitolata sul mio letto. Chiamai Martina sperando in un suo conforto ma non rispose. Mi restava solo una persona che poteva risollevarmi il morale; chiamai a Lorenzo ma neanche lui rispose. Mi sentivo persa. 

Stavolta l'avevo combinata davvero grossa e non ero pronta ad affrontare le conseguenze di quella assurda follia.

Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora