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Quella notte non chiusi occhio. Non potevo accettare che Lorenzo avesse un'altra relazione, era il mio tormento. Cominciai a credere di essere quel tipo di ragazza che rovina i rapporti a lungo termine, l'amante, la sfascia famiglie. Ma d'altronde, non ero stata io a filtrare con Lorenzo; il caso ci aveva fatto rincontrare e lui mi aveva avvolto tra le sue braccia, in un mix di dolcezza e passione. Le ore passavano, distesa su quello che rimaneva del mio letto pensavo anche a Diego. Sarebbe stato davvero così stronzo? Avrebbe detto a Flavio ciò che aveva visto facendomi perdere il posto di lavoro? La mia mente partoriva idee sul da farsi nel caso in cui fossi stata licenziata, ma alla fine la possibilità era solo una: mandare tutti al diavolo e tornare a casa dai miei. Era l'alba quando il mio cervello fuse dal troppo pensare, decisi di alzarmi e trascinarmi a fatica in giro per il mio appartamento. Come una sonnambula, passeggiavo senza meta e senza senso; prima in cucina, poi nel bagno, nel salotto ed infine di nuovo nella mia stanza. Ore 07:49. Feci colazione e mi preparai per andare all'atelier, anche se il mio corpo era pronto a cedere da un momento all'altro. Proprio quando poggiai la mano sulla maniglia della porta d'ingresso il mio cellulare squillò; era Flavio.

<<Ciao Selene, scusami se ti chiamo adesso ma preferirei che oggi non venissi a lavoro, e neanche domani...ti chiamo io quando ho bisogno.>> La sua voce aveva perso il tono gioviale che aveva di solito, adesso era severa. <<Ehm...ok. Ma, posso sapere come mai? C'è ancora molto da fare e...>> <<Non preoccuparti. Ci penseremo noi al lavoro. Ciao, buona giornata.>> Riattaccò. Posai il cellulare e mi sedetti lentamente sul divano. Le cose si stavano mettendo davvero male per me; scoraggiata scoppiai in un inconsolabile pianto isterico. Piansi con così tanta foga che alla fine mi addormentai e feci di nuovo quel sogno. {Sono su un aereo, guardo fuori il panorama mozzafiato. Sto andando lontano...} Quando mi risvegliai erano le 17:00 circa. Scaricata tutta la tensione della notte appena trascorsa e riposato il corpo, feci un pasto veloce e andai all'atelier. Flavio mi doveva delle spiegazioni... Quando entrai nessuno mi salutò e nessuno mi rivolse lo sguardo; senza pensarci su andai dritta nello studio di Flavio ed entrai sbattendo la porta. Lo stilita, seduto comodo alla sua scrivania, balzò in aria e si preoccupò nel vedermi arrivare in quel mondo.

<<Cosa significa?>> Gli chiesi brusca. Flavio, che per natura era un uomo calmo e buono, mi invitò a sedermi. <<Ho saputo delle cose su di te che non mi hanno fatto per niente piacere... In questi mesi ho ammirato il tuo lavoro e la tua grande dedizione, ma... questo atelier non è una casa di appuntamenti ne tanto meno un centro di incontri!>> Lo guardai senza capire il senso delle sue parole. <<Cosa hai saputo?>> Flavio si tolse gli occhiali che teneva sulla punta del naso e disse <<Ho saputo che concedi favori sessuali in cambio di denaro ad uno dei nostri clienti...>> Se non avessi avuto gli occhi attaccati alla testa, mi sarebbero usciti dalle orbite e caduti a terra dallo sgomento. Così Diego aveva parlato, anzi straparlato. <<Io e Lorenzo ci conoscevamo già, ma non ho mai chiesto o preso soldi da lui! Noi stiamo... cioè abbiamo...>> <<Si va bene, basta. Ho già sentito abbastanza. Torna a casa, la nostra dialogata finisce qui buona giornata.>> Flavio si rimise gli occhiali e continuò a leggere le scartoffie sulla sua scrivania mentre io restavo in silenzio, incollata alla poltrona del suo ufficio.

Il mio futuro si stava lentamente sgretolando.


Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora