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Dopo quello che era accaduto, mi ero attirata le antipatie di tutti. Il team sapeva come Diego, generalmente, trattava i "nuovi arrivi"; un solo sgarro e venivano licenziati in tronco. Come seppi in seguito, c'era una ragazza che lavorava lì prima del mio arrivo; anche lei aveva i capelli rossi ed era la vittima delle angherie di Diego. Poi d'un tratto, sembravano i colleghi più affiatati del mondo e questo perché erano finiti a letto. La ragazza, nonostante la tranquilla vita lavorativa aveva scelto di abbandonare il posto per motivi a tutti sconosciuti. Alcuni cominciarono a pensare che io sarei stata la prossima... e la cosa mi disgustava alquanto. Nonostante ciò continuai a lavorare cercando, come sempre, di dare il meglio e di evitare le sfuriate di Diego. Quel giorno, durante la pausa, ricevetti un messaggio:

Lorenzo Ciao Selene, sei libera stasera? Ti va di vederci? - 18:37

Certo, vieni nel mio appartamento alle 22:00 - 18:40

<<Posa quel cellulare e torna a lavoro!>> Eccolo, il diavolo era tornato a tormentarmi. <<Ho gli ultimi dieci minuti di pausa...>> <<Non mi interessa!!>> Sbottò. Raccogliendo tutta la calma e la pazienza che avevo in corpo terminai la mia pausa in anticipo e tornai a lavoro. Mancava solo un'ora al termine della giornata quando Diego mi portò un enorme scatolo con dentro dei ritagli di stoffa. <<Comincia a tagliare i pezzi per gli tutti gli abiti.>> <<Tutti?! Ma ho soltanto un'ora!>> <<Allora farai meglio a cominciare invece di lamentarti sempre, o ti sbatto fuori!>> Se avessi avuto il potere di incenerirlo con lo sguardo l'avrei sicuramente fatto, ma dato che non potevo dovetti fare ciò che mi ordinò. Quando Flavio stava per chiudere l'atelier mi guardò con compassione, poi mi disse <<lascia perdere Selene, vai a casa è tardi...>> Lo guardai piena di gioia. Lasciai tutto in disordine, presi le mie cose mi avviai al mio appartamento. <<Dove vai!?>> Disse una voce alle mie spalle, voltandomi trovai lo sguardo animalesco di Diego difronte a me. <<Flavio mi ha detto...>> <<Non hai portato a termine il tuo lavoro, lo sai cosa vuol dire questo?!>> <<Licenziami pure! Vaffanculo!>> Gli gridai e cominciai a correre per le vie di Roma. 

Quando arrivai nel mio appartamento erano già le 22:39. Ero sicura che l'appuntamento con Lorenzo era saltato, invece lo trovai dietro la porta ad aspettarmi; quando mi vide il suo volto si illuminò. <<Scusa se ho fatto tardi... mi hanno trattenuta a lavoro e...>> <<Tranquilla non fa niente.>> Disse sorridendo. Quella sera cenammo insieme e ci riposammo guardando un film. Accoccolati sul divano, un'incredibile voglia mi pervase: il mio corpo lo desiderava come negli anni precedenti; Lorenzo se ne accorse. <<Sele, tutto bene?>> <<ehm... si tutto bene. E che... nulla.>> <<No, dimmi...>> Disse incuriosito. <<E che mi sei mancato tanto...>> Dissi arrossendo. Lorenzo mi abbracciò poggiando la sua guancia sulla mia; con la coda dell'occhio scorsi una parte del suo collo e non riuscii più a resistergli, mi avvicinai e gli diedi dei dolci baci. Lorenzo mi lasciò fare e poi decise di prendere in mano la situazione: si avvicinò paurosamente alle mie labbra e quando provò a stamparmi un bacio, mi scostai titubante, ma lui non si diede per vinto e alla fine mi baciò con trasporto. 

Un altro déjà-vu.


Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora