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Aprii gli occhi, dalla parete di finestroni entrava un abbagliante raggio; il sole stava sorgendo. Mi girai verso Lorenzo che dormiva ancora, abbracciato a me. <<Buongiorno...>> Gli dissi dolcemente; lui cominciò a svegliarsi, mormorò qualcosa e si girò dall'altro lato. Mi alzai, feci una doccia, mi rivestii e tornai nella camera da letto; Lorenzo si era alzato ed aveva fatto portare la colazione. <<Buongiorno! Vieni, facciamo colazione!>> Mi disse sorridendo. Lasciammo l'attico alle 07:48, Lorenzo mi fece accompagnare al mio appartamento da un taxi, mentre lui su di un altro tornò al suo hotel. Durante la mattinata il mio cellulare squillò, era Flavio. <<Ciao Selene, come è andata la serata? Ti sei divertita?>> Per un attimo restai sconvolta: come faceva a saperlo? <<Eh, bene... si mi sono divertita...>> dissi tentennando. <<Mi fa piacere! Senti, se non hai impegni pomeriggio, potresti passare in atelier a darci una mano?>> <<Si sono libera, verrò volentieri!>> <<Bene, allora a più tardi!>> Ci salutammo. Dopo aver pranzato ed essermi riposata, ero pronta per un pomeriggio di lavoro. 

<<Ben arrivata! Diego ha già cominciato va a dargli una mano per favore.>> Mi disse gentilmente Flavio. Posai le mie cose in un camerino e mi avvicinai a Diego. <<Così hai un fidanzato ricco. Dove ti ha portata ieri sera? A mangiare ostriche e caviale?>> Disse sarcastico. <<Non è il mio fidanzato... per il momento. E poi non sono affari tuoi, dammi una mano.>> Diego sbottò come al solito ma alla fine fece ciò che gli chiesi. <<Allora... visto che non è ancora il tuo fidanzato, potremmo uscire no?>> Lo guardai male. <<Ovvio che no. Non uscirei con te neanche se fossi l'ultima persona esistente sulla Terra!>> Diego sembrò offeso dalle mie parole e non si rivolse più a me fino al termine della giornata. Insieme avevamo già cominciato a cucire i pezzi di stoffa e gli abiti prendevano forma lentamente, giacche, magliette, vestiti... Nonostante la "sintonia lavorativa" tra me e Diego non scorreva buon sangue. <<Posso sapere chi è il tuo quasi fidanzato ricco?>> Mi disse alla chiusura dell'atelier. <<Ancora!? Ti ho già risposto che non sono affari tuoi!>> Gli gridai inviperita. <<Wuo wuo, stai calma però!>> Mi rispose a tono. Arrivata nel mio appartamento mi buttai sul divano rilassandomi e cercando di non pensare a quell'idiota di Diego.  

Trascorse più di un mese dal mio trasferimento a Roma; nonostante gli scontri con Diego, il lavoro da costumista mi piaceva e di giorno in giorno gli abiti venivano completati. Indaffarati tra cartamodelli, spilli, macchine da cucire e manichini, l'intero guardaroba per il set romano era quasi pronto. Dall'altro lato, invece, la ricomparsa di Lorenzo nella mia vita mi aveva resa meno malinconica e più positiva; da adolescente avevo sperato con tutta me stessa in quella relazione e adesso che il mio desiderio sembrava essersi realizzato, mi sentivo invincibile. I nostri incontri, anche se non erano molto frequenti, trascorrevano serenamente tra chiacchiere e baci. Una sera Lorenzo era venuto nel mio appartamento di sorpresa, portandomi un mazzo di rose e una scatola di cioccolatini; il mio stupore e la mia gioia furono immense. <<Grazie ma non dovevi... non voglio che butti questi soldi per me...>> Gli dissi imbarazzata. <<Non dire scemenze! Spenderei fino all'ultimo centesimo per te!>> Mi "catturò" tra le braccia e mi baciò. Vivendo da sola, nella mia camera c'era solamente un letto singolo comprato a buon mercato e, quella sera, era giunta la sua ora. Mentre i nostri corpi si avvinghiavano senza sosta, le viti e i bulloni che tenevano insieme le parti del mio letto cominciavano a cadere giù fino a quando, all'improvviso, esso crollò insieme a me e a Lorenzo. Spaventati e sbigottiti ci fissiamo per un attimo, poi guardammo sotto di noi il letto ormai distrutto e scoppiamo a ridere come non mai; ma qualcuno stava per interrompere quel momento.

Suonò il campanello.


Tell me your secret tonight || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora