Tell me your secret tonight || Lorenzo Ostuni

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Nonostante il timore che qualcuno avrebbe potuto vederci, o meglio, sentirci; mi lasciai trascinare da Lorenzo. Io seduta su un piccolo banconi e lui difronte a me, che mi stringeva forte i fianchi; mentre io gli cingevo il corpo con le gambe. Per un attimo pensai di essere di nuovo in quella stanza buia, alla villetta fuori città. Sentire il suo fiato bollente sul mio collo mi eccitava da impazzire, con le unghie conficcate nella sua schiena lo incitavo a non fermarsi. Quando raggiunsi il culmine del piacere, Lorenzo mi strinse forte una mano sulla bocca per non farmi gridare; anche se io cercavo in tutti i modi si esprimere il mio piacere fisico. Dopo un lasso di tempo relativamente breve ci ricomponemmo ed io gli sistemai addosso il suo vestito di scena. <<Sei perfetto...>> Dissi piena di ammirazione. Lorenzo arrossì. <<Esagerata...>> Disse timidamente chinando la testa. <<Uh?>> Lo guardai. <<No... parlavo del vestito!>> Dissi con un risolino. Lorenzo prima mi guardò fisso poi, comincio a ridere insieme a me. <<Sai, ho cercato di fare tutto il possibile perché ti stesse a pennello...>> Lorenzo si scrutò allo specchio. <<Beh, ci sei riuscita!>>  Finite le prove gli attori si congedarono ed insieme allo scenografo e al regista andarono via. <<Hai avuto dei problemi con quel vestito?>> Mi  chiese Flavio. <<No... perché?>> <<Hai impiegato parecchio tempo...>> Cercai di nascondere il mio imbarazzo. <<Ho controllato ogni millimetro, sono troppo perfezionista...> Flavio mi diede una pacca sulla spalla. <<Fai bene cara, la perfezione è il nostro mestiere!>>

Dopo tutto quel lavoro, all'atelier c'era poco movimento; per il momento non c'erano grosse richieste e quei pochi abiti che venivano richiesti, venivamo realizzati in pochi giorni. Una mattina affiancai Flavio. <<Oggi voglio insegnarti delle cose molto importanti. Se riesci a fare questi punti, riuscirai a fare tutto nel mondo della sartoria...>> Lo seguii attentamente e provai insieme a lui. Flavio, oltre a essere il mio datore di lavoro, era diventato anche un caro amico; in alcuni giorni avevamo chiacchierato a lungo sulle nostre vite, sulle nostre aspettative per il futuro e da lui avevo appreso molto. Quella mattina, finita la lezione con Flavio, una ragazza cominciò a chiacchierare con me. << Quindi tu eri amica di Lorenzo Ostuni prima che lui diventasse famoso?>> Mi chiese curiosa. <<Diciamo di si...>> <<E cosa è successo quando hai scoperto che era diventato famoso?>> <<Em, niente... ci siamo allontanati tutto qui...>> Le mentii, non potevo dirle la verità. Lei non fu molto soddisfatta della mia risposta e continuò. <<Secondo me tra voi c'è qualcosa... o c'era qualcosa...>> <<Non c'è assolutamente niente tra noi!>> Le risposi leggermente acida. <<Meglio così... tanto lui è già fidanzato...>> Disse sparendo in uno dei camerini. Mi sforzai di non credere a quelle parole...forse era un altro tiro mancino?

Alcuni giorni dopo, Flavio mi telefonò. <<Ciao Selene! Il regista mi ha chiesto gentilmente di portare tutti gli abiti sul set e... ho scelto solo quattro persone del mio team perché le ritengo le più accurate. Tu sei una di loro, spero che sarai disponibile per oggi pomeriggio...>> <<Tu sei troppo buono! Comunque si, sono disponibile, ci vediamo pomeriggio!>> Il set si trovava a pochi metri dal Colosseo. Prima di assolvere i nostro compito, ci fermammo a guardare le riprese. Davanti la telecamera c'era Lorenzo che stata provando la sua parte ed era davvero calato nel personaggio; tant'è che all'inizio non pensai che stesse recitando. Quando il suo sguardo incrociò il mio, le cose cambiarono... cominciò ad essere distratto e superficiale; quasi come se recitasse forzatamente, controvoglia. Il regista decise di interrompere le riprese per una mezz'oretta circa; in questo lasso di tempo ci venne detto di portare gli abiti agli attori. Presi il vestito di Lorenzo e mi incamminai verso il suo camerino; mi avvicinai per bussare ma all'interno sentii un'altra voce oltre a quella di Lorenzo. 

Senza farmi sentire appoggiai l'orecchio alla porta, udii una voce femminile.