AVRÀ I TUOI OCCHI

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Apro gli occhi lentamente, e mi accorgo che tutto intorno a me è avvolto nel buio. Deve essere notte, perché Angel dorme accanto a me, e a quanto pare anche Dom, e Alice stanno dormendo.

Mi tiro su a sedere, mentre i ricordi di oggi pomeriggio riaffiorano sempre più nitidi.

Mio padre che urla, Hugo che se ne va, Albus che mi dice che non era ubriaco, Scorpius che se ne va, Louis che tira uno schiaffo ad Al, io che scappo in camera.

Un Natale peggiore non poteva capitarmi.

Mi alzo in punta di piedi, perché di addormentarmi, ci ho provato, non c'è verso.

Esco dalla stanza in silenzio, e la casa sembra molto più piccola quando non c'è nessuno in giro.

Rientro nella sala, e mi ritorna tutto in mente. La sedia dove ero seduta, la porta dove se n'è andato Scorpius, il punto in cui mio padre si è alzato e ha cercato di uccidere Scorpius.

Mi siedo sulla prima sedia che capita, credo quella su cui sedeva zio Rolf, accanto a zia Luna.

Cavolo, chissà cosa pensano ora di me. Chissà cosa cambierà dopo questo. Mi chiedo anche quando lo dirò a Stella e Sveva, o quando lo saprà Rachel.

Rachel, quella di cui ho sospettto per aver cercato di far parlare Angel, quando invece era stato Scorpius.

Ecco perché mi guardava così quel giorno al campo da Quidditch, ecco perché era sempre così strano.

Sarei tentata di uscire e andare al Malfoy Manor per scusarmi con lui, ma mi chiedo dove avrei potuto anche solo provare a trovare il coraggio di uscire da quella porta.

Sento dei passi alle mie spalle e mi giro di colpo. Diciamo che ho sperato con tutta me stessa che non fosse Albus, ma quando vedo la figura di Hugo mi ritrovo a pensare che Albus sarebbe stato meglio solo perché in questo caso, con Hugo, ho torto io.

La sua figura mi fissa immobile, i capelli spettinati, gli occhi che si vedono anche al buio, il pigiama troppo grande. Mi gurda con un'espressione indecifrabile.

Non dico nulla, neanche lui lo fa. Si siede di fronte a me, e mi fissa immobile.

"Ci sono tante cose che ti vorrei chiedere, Rosie" sussurra lui, dopo non so quando.

Non so che espressione avevo in quel momento, o cosa ha capito lui al buio di come lo guardavo.

"Mi dispiace Hug..."

Lui annuisce. "Non è colpa tua"

"Come? Se tu..."

"Se io cosa? Mi dispiace per averti detto quelle cose oggi, ma ero confuso, io..."

"Tranquillo" mi affretto a dire, totalmente rilassata per come stava procedendo quella conversazione.

Rimango poi in silenzio, a guardarlo, mentre lui guarda me.

"Cosa pensi ora di Al?" Sussurro poi.

"Al? Non ne ho idea.. ti ama, no?" Dice dopo un po', dopo aver riflettuto.

"Si ma io ora sono nei casini.. e lui..."

"E lui anche. Io sono tornato dopo, quando tu non c'eri. Ti assicuro che non se l'è passata per nulla bene..."

"Lo so Hug, ma se voleva baciarmi ci stava pure. Ma addirittura... quello. Insomma, se non era ubriaco poteva benissimo ussre le precauzioni..." penso ad alta voce, sempre però sussurrando, per non svegliare tutti.

"Forse non ci ha pensato..."

"Tu credi?"

"Non ne ho idea" si scompiglia i capelli ancor di più passandoci una mano, e continua a guardarmi.

NONOSTANTE TUTTO TU SCEGLI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora