"MI AMI ANCORA?" "SEMPRE"

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Mi svegliai quella mattina con un angoscia addosso indescrivibile, dato che il pensiero che era in vetta alle classifiche per la frequenza era la lezione di Storia della magia.

Ho saltato perfino la colazione, avviandomi già a lezione, senza aspettare nessuno.

Vedo che Sveva e Stella sono già lì, ma non sono sedute vicine. La prima è seduta da sola, in un banco in terza-quarta fila. Dietro di lei la sorella, intenta a parlare con Louis. Mi assale un senso di rabbia, vedendolo. Sarei curiosa di sapere ciò che mi nasconde, ma preferisco evitare.

Sto per sedermi in seconda o prima fila, ma mi blocco immediatamente. So che in prima fila riuscirò a non guardare Albus, Scorpius o Louis, ma di certo loro non smetteranno di guardarmi. Quindi mi giro, e prendo posto in ultima fila, totalmente a destra.

Comincio a sfogliare i libri, quando sento qualcuno prendere posto accanto a me. in un primo momento penso ad Angel, ma con la coda dell'occhio noto che è Albus, e quindi mi si mozza il fiato.

"A-Al?" Chiedo, senza poter fare a meno di gurarmi a guardarlo.

"Rose" gioca con il suo stesso labbro inferiore, guardandomi con i suoi occhi smeraldo.

"Mi dispiace... per una settimana fa..." aggiungo velocemente, togliendomi un peso dalla coscienza.

"No Rose, non è successo nulla..." mi dice, curvando le labbra in un sorriso.

"Ma Albus... non voglio illuderti, ma io credo di non aver mentito..." farfuglio, senza riuscire a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, che mi avevano iptonizzato.

Lui sospira, poi si passa le mani evidentemente sudate sui pantaloni, poi si alza. Faccio lo stesso, e spero di non aver attrato l'attenzione, anche se non controllo.

Lui non dice niente, mi prende una mano. La sua mano è calda, a differenza della mia che è fredda. Rimango a guardare la sua pelle chiara, in leggero contrasto con la mia, che assumeva un colore leggermente più scuro. Poi lui comincia a camminare, e io lo seguo.

Mentre gli studenti vanno nella nostra direzione opposta, noi ci facciamo sspazio tra essi, finché Albus non arrriva in biblioteca. Lo seguo anche dentro, e lui si imbosca tra due librerie, e mi lascia la mano che ormai era sudata.

"Ti spiego le cose come stanno Rose. Tu non ami me, okay? Tu ami Scorpius, e l'unica cosa che ci accomuna è la bambina. E per favore,  non fare il solito errore di confondere l'amore fraterno per quello... vero, perché illuderesti me e mentiresti a te stessa e..."

"No Albus!" Urlo quasi, ma mi tappo la bocca ricordandomi di essere in biblioteca. "Credi che non sia capace di capire cosa provo?" Chiedo a voce più bassa.

"No Rose, ma in questo caso si..."

"Ascoltami Albus..."

"No Rose. Non dovesti essesre arrabbiata con me perché ti ho..m portaata a etto senza stare attento, senza essere ubriaco?"

"Cercavo solo di fidarmi, come tu mi hai detto detto di fare"

"Ma non ti chiedi il perché?" Mi incita lui, e non so a che gioco stia giocando.

"Perché me lo diresti?" Lo rmbecco. Lui non risponde.

"Al, non eri tu che mi hai baciato quel giorno?" Sono dolce tutto ad un colpo, mentre gli parlo e gli accarezzo una guancia. "Non eri tu quello che mi amava? Perché non mi credi, ora che ti amo anch'io?" Sussurro poi, facendo scendere la mano sulla sua spalla.

"Perché... mi sembra impossibile..." mormora lui. Ha lo sguardo basso.

"Questa storia è impossibile, eppure sta succedendo" gli faccio notare, a tono basso. Mi sollevo sulle punte e gli lascio un bacio all'angolo delle labbra. Non so esattamente cosa fare, quindi rimango per alcuni istanti con le labbra sull'angolo delle sue.

NONOSTANTE TUTTO TU SCEGLI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora