All I can do is say that these arms are made for holding you.
Quando mi stacco dalla sua bocca, sento Luke chiamarmi.
Porca merda.
"Non ti preoccupare, facciamo finta di niente" dice, sapendo la reazione che potrebbe avere mio fratello se sapesse che ci siamo baciati.
Dopo qualche secondo, raggiungiamo Luke ed andiamo di nuovo dentro.
"Cos'hai fatto Ash? Cazzo. Non sai nemmeno fottutamente camminare. Che cazzo hai bevuto?" la sua espressione irritata, ma anche preoccupata.
"Qualche drink Luke, calmati" gli rispondo, senza importarmene di nulla.
"Quanti fottuti drink?" inizia ad urlare.
Comincio a contare sulla mano.
"Uno, due... Forse sei, o sette" noto la sua faccia preoccupata.
"Non preoccuparti Luke, sto bene" lo rassicuro.
"Non bere più niente!" mi rimprovera.
Quando arriva la mezzanotte tutti urlano "augurii". Daniel mi abbraccia e mi dà un bacio a stampo. Dopo che tutti mi hanno augurato un buon compleanno, andiamo al tavolo e noto una torta con tante bustine intorno.
È una sorpresa! Che carini! Sono felicissima!
Accendono le mie diciotto candeline e, finita la canzone degli auguri, le spengo tutte. Per primo apro il regalo di Luke. È un cuscino con tutte le nostre foto stampate e con una frase che dice «l'unica certezza della mia vita, ti voglio bene» lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia per il regalo stupendo. Dopo scarto il regalo del mio migliore amico. È un braccialetto e c'è una frase «l'unico amore che vorrei se non ti avessi con me» caccio un gridolino dalla mia bocca e gli salto addosso in un grande e forte abbraccio. Dopo ciò, apro tutti gli altri regali e sono tutti bellissimi.
Ed eccomi qui, adesso, con tutti i miei amici che conosco praticamente da sempre. Eccomi qui con il mio migliore amico che conosco da quando siamo nati; quel ragazzo che mi ha sempre fatta sorridere, che ha sempre cercato di trovare il meglio in me con la parte migliore di sé, quel ragazzo che mi ha dato davvero tutto il suo affetto e che rimarrà per sempre una parte della mia vita. È difficile andarsene e non tornare, è difficile soprattutto se ci sono delle persone con le quali hai condiviso quasi tutta la vita. E vi giuro che io qui lascio un pezzo del mio cuore, un pezzo di vita, un pezzo di me stessa.
"Ci sentiremo sempre" dico a voce bassa, riferendomi a Daniel, con le lacrime che vogliono cadere dagli occhi.
"Io e te contro tutti" accenna un sorriso, dopodiché mi accarezza la guancia delicatamente.
"Sarai sempre il mio Dan" ribatto io.
"E tu sarai sempre la mia piccolina" dice con voce spezzata.
"Adesso vai a dormire su, altrimenti domani mattina non ti svegli" si fa cadere una lacrima seguito da me.
"Ti voglio un mondo di bene, Dan" sussurro, per poi abbracciarlo più forte che mai.
"Anche io piccola, anche io" risponde lui, e dopo mi stampa un bacio sulle labbra.
Mi mancheranno tutti e mi mancherà tutto. Ma a questo punto posso dire che sono pronta a lasciar tutto qui.
...
La sveglia suona alle sei in punto. Mi alzo velocemente, mi vesto e mi trucco. Luke è ancora nel letto, quindi gli scuoto le spalle per svegliarlo ed emette un lamento chiedendo che ore sono.
"Le sei e un quarto, muoviti" gli dico io.
Finalmente si alza, mentre io vado a fare colazione. Quando scende siamo pronti per sistemarci in macchina e partire. Saliamo nella nostra BMW e partiamo. Qualche secondo dopo ci accorgiamo di un dettaglio.
"Porca merda, le valigie!" urliamo all'unisono.
Ferma velocemente la macchina e carica le valigie nel portabagagli. Quando ci accertiamo di non dimenticare nulla, siamo davvero pronti per partire.
...
"È bellissimo qui!" dico, mentre guardo il grande edificio della New York University.
Una signorina ci accoglie all'entrata e ci mostra un po' tutta l'università. È grandissima e stupenda! Dopo ciò, decidiamo di andare all'appartamento che abbiamo già comprato da internet qualche settimana fa. Sistemiamo i vestiti negli armadi e poi ci buttiamo sui letti. L'appartamento è abbastanza carino. È proprio al centro di New York, a dieci minuti dalla nostra università.
Decido di chiamare Daniel ed al secondo squillo risponde.
"Piccola!" adoro quando mi chiama così.
"Amore! Siamo arrivati, l'università è bellissima ed anche l'appartamento è carino. Qualche volta dovete venire a farci visita tutti, anche per girare un po' la città e stare insieme" gli dico, entusiasta.
Già mi manca. Ed io? Gli manco?
"Piccola mi manchi" risponde alla mia domanda mentale.
"Anche tu Dan" Luke si sveglia.
"Adesso devo andare, ci sentiamo dopo" gli dico.
"Va bene, fatti sentire, un bacio" stacco al telefono e solo ora ho capito che è ora di pranzo, quindi ordiniamo una pizza.
La mangio quasi tutta, lasciando solo due fette, mentre mio fratello la mangia tutta. Metto i piatti nella lavastoviglie e vado sul divano. Prendo il cellulare e trovo un messaggio non letto. Mamma e papà mi hanno fatto gli auguri a mezzanotte! Ma che dolci.
Voglio chiamarli, mi mancano un casino!
Quando li chiamo, mi fanno ancora una volta gli auguri e stiamo per una mezz'oretta al telefono. Quando stacchiamo sono le cinque del pomeriggio ed io e Luke decidiamo di andare a visitare la città.
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There's nothing like us || Justin Bieber
FanfictionLui, Justin Bieber. Lei, Ashlee Cole. Un incontro inaspettato in un corridoio dell'università, darà una svolta alla vita di questi due ragazzi. Dico soltanto una cosa: quando pensate che tutto stia andando per il verso giusto, ci sarà sempre quella...