Thank you.
Io in quel momento mi sentii la persona più brutta del mondo.
I muscoli mi si bloccarono nella pelle e non volevano muoversi, non riuscivo a muovermi e di conseguenza non riuscivo a parlare.
Il mio cervello era assente ormai, aveva una «vista» offuscata da qualcosa.
Qualcosa come la confusione.
Invece il mio cuore, beh, quello era caduto a terra e tutti lo stavano pestando, lo stavano maltrattando come se era il nulla, come se il suo padrone era ormai morto.
Invece, la parte più importante, gli occhi, erano oscurati da tantissime lacrime che minacciavano ad uscire ma che io continuavo a respingere, respingere e respingere sempre ed ancora.
Rimasi lì, di fronte a lui, a guardarlo.
Vidi il suo viso tempestato di lacrime ed allora, non mi trattenni più.
Milioni di goccioline iniziarono a scendere dal mio viso. Piansi, come non mai. Mi sentivo la colpa di tutto il dolore di Harry e lui non meritava tutto ciò. Non meritava un'amica come me.
Forse era meglio non incontrarlo in quel maledettissimo ufficio.
Cioè, per me è stato bellissimo incontrarlo, mi mancava avere un amico così.
Ma lo dico per lui.
Lui non doveva incontrarmi, non doveva lasciare che diventassimo amici e sicuramente non doveva lasciare che gli piacessi. Forse dovrei dirgli di rompere la nostra amicizia, forse sto prendendo davvero la considerazione di farlo, ma io non ne ho il coraggio.
So che se lo faccio starà peggio di così ed anche io sicuramente. Ormai io ed Harry siamo troppo amici. Io gli voglio un mondo di bene e mi fa male vederlo così. Soprattuto sapendo che la causa sono io. Vorrei sotterrarmi in questo momento, sparire dal Pianeta Terra e ritornare fra trent'anni quando lui avrà una moglie, dei figli e, guardandomi negli occhi, dirà «questa che ho accanto a me è la donna che amo».
Questo ragazzo si merita tutto l'amore di questo mondo. Tutto l'amore che io non posso dargli.
Metto le mani sul mio viso per evitare che il trucco si sciolga, mentre Harry mi guarda ed apre bocca.
"Amore, perché piangi tu adesso?" mi chiede dolcemente.
Io faccio scivolare le mani via dalla mia faccia, alzo quest'ultima e rivolgo i miei occhi marroni ai suoi, azzurri.
"Non voglio che tu stia male per me" dico ancora singhiozzando.
"È tutta colpa mia" continuo.
"Non avresti dovuto conoscermi" aggiungo infine, concludendo la frase.
Lui, che ormai si è asciugato le lacrime, scuote la testa e sorride rivolgendo il suo sguardo a terra. Poi alza la sua testa piena di riccioli verso il mio viso. Sorride leggermente.
«Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata» mi dice, poi, sussurrando.
Questa frase: una frase bellissima. Delle parole che, se capite, fanno venire i brividi. Delle parole che, se ascoltate, ti fanno dimenticare di tutti i problemi e ti fanno venir voglia di vivere. Vivere perché, oltre ai milioni di persone false presenti in questo mondo, c'è qualcuno che ti vuole davvero bene e qualcuno per il quale vale davvero la pena essere qui.
«Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata».
Ma voi ci pensate?
«La cosa più bella» che io sia mai capitata a lui. Nonostante gli stia facendo tutto ciò, nonostante gli stia provocando tutto questo dolore, nonostante gli stia consumando il cuore e gli stia facendo perdere tempo.
Nonostante tutto ciò, lui continua ad esserci.
"Grazie Harry, davvero" dico infine, pronunciando quelle parole che avrei dovuto dirgli da molto.
Lui allora allarga i suoi angoli della bocca, modellando quest'ultima in un sorriso. Poi tira la sua testa un po' indietro in segno di confusione.
"Per cosa?" mi chiede, con la sua voce calma.
"Di tutto" mi spiego, per poi avanzare di qualche passo verso di lui, allargare le mie braccia e stringerlo tra queste.
"Grazie a te" pronuncia lui a voce bassa.
...
Mi sveglio per mezzo dei raggi di sole che filtrano dalla finestra della camera. Apro lentamente i miei occhi e sento una presa pesante che mi mantiene il bacino.
Justin.
Ieri sono venuta a dormire a casa sua, era da tanto. Ci siamo ritirati alle sette di mattina ed eravamo davvero sfiniti. Oggi deve andarsene Dan e sono davvero triste, anche perché chissà quando lo rivedrò.
Ci conosciamo da quando siamo nati ed andarmene da Washington per me è stato davvero drammatico. Perdere tutti i miei amici ed andare in una città dove in pratica non conoscevo nessuno.
Però poi sono venuta qui ed ho conosciuto Justin.
Ho conosciuto quella persona che mi ha fatto dimenticare di essere lontana dai miei genitori e dai miei amici.
Quella persona che mi fa stare bene ogni giorno e che amo ogni giorno di più.
Prendo delicatamente il suo braccio con la mia mano per spostarlo, facendo attenzione a non svegliarlo.
Ma, ovviamente, si sveglia.
Dice qualcosa di incomprensibile, simile ad un lamento e stringe la presa per non farmi muovere.
"Dai resta a dormire ancora" dice con la voce impastata.
"Mh, che dormiglione che sei. L'avevo dimenticato" dico sorridendo.
Lui sbuffa, per poi alzarsi aiutandosi con i gomiti e rivolgermi un sorriso mattutino.
"Per prima cosa" muove le sue labbra "buongiorno" finisce, dandomi un bacio a stampo.
"Era troppo, troppo tempo che non dormivi qui" continua.
"Devi farti perdonare, piccola" dice, per poi ridere.
Lo faccio anche io.
"Hai ragione" pronuncio con la mia bocca.
Dopo questo, decidiamo di alzarci ed andare a fare colazione ad un bar. Mi vesto con un jeans stretto ed una felpa che avevo a casa di Justin.
Mi trucco e dopo aver messo un dei tanti profumi del mio ragazzo scendo le scale e lo trovo giù ad aspettarmi.
"Allora, hai finito? Mamma mia e come siete lente voi donne" dice, ridendo.
Io gli faccio una smorfia, per poi baciarlo ed avviarci a prendere la macchina. Quando siamo in quest'ultima, il mio cellulare squilla, mentre io e Justin stiamo cantando la nostra canzone.
"Pronto?" rispondo senza nemmeno vedere il nome sullo schermo.
"Ash, quando torni?" riconosco la voce di mio fratello Zayn dall'altra parte.
"Zay, penso oggi, why?" dico io.
"Ah va bene, volevo saperlo perché io e Luke andiamo a mangiare fuori, per questo" spiega lui.
"Ah, anche io e Justin stiamo andando a mangiare fuori. Cioè volevamo andare ad un bar, ma abbiamo visto l'ora e quindi abbiamo deciso di andare a mangiare una pizza direttamente" spiego anche io.
Dopo esserci salutati, stacco ed io e Justin continuiamo poi a cantare. Parliamo anche di scrivere un'altra canzone e decidiamo di provare a farlo oggi.
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There's nothing like us || Justin Bieber
FanfictionLui, Justin Bieber. Lei, Ashlee Cole. Un incontro inaspettato in un corridoio dell'università, darà una svolta alla vita di questi due ragazzi. Dico soltanto una cosa: quando pensate che tutto stia andando per il verso giusto, ci sarà sempre quella...